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Il futuro, ma anche in parte il presente, è cinese
I giapponesi sono quelli che fecero chiudere le Case inglesi ed in parte le italiane quando arrivarono con le loro moto perfette a fine anni '60.
I cinesi probabilmente sono destinati a fare lo stesso, specialmente per il fatto che i loro prezzi sono praticamente imbattibili.
E si beccano i dazi come se li beccarono i giap in passato per fermare l'invasione dei loro prodotti.
La moto nel video è figa, l'aspetto principale è il rapporto peso potenza. Il tizio della Casa invece fa rotolare dalle risate.
XL 600 V '92
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Infatti ho firmato il contratto, si ma per un TA.. 5 anni fà Kove non esisteva, se tra 5 anni mister come si chiama si mette a costruire ombrelloni i ricambi per la 800 chi me li dà ??
I cinesi saranno anche cinesi, ma personalmente ho sempre avuto mezzi Jap (auto, moto, motori marini, tagliaerba ecc ecc) e non ho mai sbagliato, ho comprato una motosega cinese e l' ho scaraventata nella rumenta dopo una settimana
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Purtroppo ormai i livello tecnologico cinese è quasi inarrivabile, sicuramente sono vincenti per il costo del lavoro (leggi sfruttamento!) ma non solo per quello, molto fa anche la mentalità, come accadde per il Giappone.
Io però non sono così pessimista, sicuramente il mercato si modificherà ma può servire a dare una svegliata a chi sta dormendo sugli allori e crede che solo perché si chiama...... venderà a prescindere, i primi risultati si vedono già, Yamaha con l'economica serie MT e Honda col Transalp che ha un prezzo d'attacco basso (se pur alto rispetto a quel che offre di serie).
Nel mondo auto elettriche è ancora più evidente, l'arroganza teutonica (in particolare gruppo VW) che pensava bastasse il nome per vendere mezzi mediocri ha già dovuto rivedere i piani perché le loro costose auto (piene di difetti tralaltro) non competono e non vendono, fortunatamente l'effetto "golfista" sulle elettriche non fa presa... altri produttori invece fanno faville e hanno già anticipato i Cinesi, Tesla in testa con il costante calo dei listini ma anche Stellantis sta facendo prodotti competitivi.
Lo stesso accadrà per le moto, fermo restando che una parte di mercato inevitabilmente andrà ai cinesi ma quel che resterà sarà migliore e a prezzo più abbordabile, a tutto vantaggio del consumatore. Tenti non se ne rendono conto ma è andata molto peggio con il ricchissimo mercato dell'elettronica di consumo dove ormai la cina ha il monopolio di tutto e di costruttori extra cinesi è rimasto solo il nome.
Comunque le Kove sono veramente moto fatte bene, poi l'assistenza naturalmente sarà da vedere, comunque io avevo gli stessi dubbi delle prime Benelli, invece oltre ad andare bene non mi risulta abbiano particolari problemi di ricambi.
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Ma sicuramente saranno cinesi, ma la faccia ce la mette il prestigio della marca, nel mio caso: Yamaha, Suzuki e adesso Honda per le 2 ruote o Toyota e Mitsubishi per le 4 ruote, gli unici marchi che ho acquistato, a parte Fantic Motor e Minarelli quando corricchiavo in regolarità, preistoria...paolo post=12635 ha scritto: Sei sicuro che i prodotti "Jap" che hai preso non fossero "made in china"
Finche va tutto bene i prodotti cinesi per chi li vende sono ottimi, quando c'è un problema: "eh ma è cinese, cosa pretendi, lo hai pagato poco...", parlo di attrezzatura agricole, un mio hobby, compri Stihl, Efco, Echo o altra marca blasonata hai assistenza e ricambi, compri un cinese vai all' assistenza e si mettono a ridere...
Poi per carità Kove soppianterà i marchi storici e diventerà leader del mercato, glielo auguro, la moto è bella e sicuramente ha messo sul mercato un qualcosa che mancava, anche solo per il peso ridotto, vedremo
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Gabor - AL, 135.000 km su due transalp
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Ogni mestiere ha i suoi segreti, lo sa lui perchè, e magari non è il perchè che crediamo noi...Gabor post=12643 ha scritto: il mio attuale concessionario di riferimento, che ha in portafoglio un sacco di marchi con il blasone, giapponesi ed europei (Aprilia-Guzzi, KTM, Kawasaki, Fantic, Beta, assistenza Suzuki, e prima pure MV-Agusta), da quest'anno si è messo a vendere anche Moto Morini. Chiediamoci perché . . . . .
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