Sabbie arabe

(di Wilfred Thesiger)

sabbie arabeIl Rub el-Khali, l'Empty Quarter in inglese, il Quarto Vuoto, è il deserto più grande del mondo, il solo luogo in cui, secondoThesiger, "si può trovare la pace della vera solitudine". Il primo europeo ad attraversare l'Empty Quarter fu Bertram Thomas, un funzionario dell'Indian Civil Service trasformatosi in esploratore nell'inverno del 1931. Il secondo fu St John Philby, il padre di Kim, la spia.

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Quando gli arabi vivevano sull'acqua

(di Wilfred Thesiger)

quando gli arabiPer scrivere Sabbie arabe, epico racconto dalla traversata del Rube l-Khali, il deserto dei deserti, Thesiger si chiuse in un albergo di Copenaghen in inverno: in questo modo, circondato dal plumbeo cielo nordico, la nostalgia del deserto arabo si sarebbe fatta più lancinante e il ricordo più vivo ed emozionante.

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La carovana del Sale

(di Elena Dak)

carovana del saleOgni anno, tra l'autunno e l'inverno, i tuareg dell'Aïr, nel nord del Niger, attraversano il Ténéré verso le saline e le oasi di Bilma e di Fachi con centinaia di dromedari per andare a rifornirsi di sale e di datteri che poi trasporteranno nei paesi del sud per scambiarli con miglio, il cereale sul quale si basa la loro alimentazione.

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Tuareg

(di Mano Dayak)

tuaregL'autore è un Tuareg che è riuscito ad avere celebrità e racconta in questo libro lo stato attuale dei Tuareg, oppressi in un mondo in cui una volta erano i padroni assoluti, e che invece è ora dominato da gente che semplicemente non li vuole. La lotta dell'autore per far conoscere la verità di questo popolo al mondo finirà sfortunatamente con la sua morte, tutt'ora considerata "anomala".

il Bostro

Tuareg - Il popolo del deserto

Notizie sull'Autore

Editrice Missionaria Italiana
anno: 2006 - pagg. 192
euro 12,00

Sono nato con la sabbia negli occhi

(di Mano Dayak)

nato con la sabbia negli occhiMano Dayak racconta la sua vita Tuareg sin dall'infanzia vissuta nel campo, per arrivare alla questione Tuareg nell'ultima parte del testo.
Si legge in una notte!

anonimo


«Sono nato con la sabbia negli occhi. Questo avveniva a Tidène, nel cuore delle montagne dell'Aïr, all’inizio della stagione delle piogge. Mia madre mi diceva: "Mano, sotto la tua lingua si nasconde il miele, ma non lasciare mai il deserto poiché il deserto purifica l’anima. Lontano da esso, sei sordo e cieco". Così parlano le madri Tuareg. Per pudore, esse nascondono le loro preoccupazioni con allegorie. Un potere che le rende poetesse e sovrane. Io non sapevo che esistesse un altro mondo. Come avrebbe potuto esistere, mentre proprio dietro le nostre tende c’era la sabbia, la sete e il nulla?».

redazionale

Sono nato con la sabbia negli occhi

EMI - Editrice Missionaria Italiana
2005 - pagg. 224
euro 10,00