Spagna 2002 - Fabio Perugini

Autore: Fabio Perugini alias Dijetto

Periodo: 10-26 agosto 2002

Partecipanti

  • Fabio e Samantha Perugini su Honda Transalp XL600V 1992
  • Roberto e Stefania su BMW 650 GS 2001



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Note dell'autore

Sto scrivendo queste righe dopo aver scritto tutto il resto. 
Il racconto è stato scritto molto di getto (il nick è motivato :o) ). Ci saranno errori di sintassi e di consecutio temporum. In alcuni punti forse sono stato prolisso e polemico.
Ho cercato anche di trasmettere le sensazioni provate .... 
Ringrazio chi avrà la pazienza di leggerlo.
Sono a disposizione di chiunque voglia saperne di più, avere consigli, dati o materiale.


Premessa

Il viaggio iniziò alcuni mesi fa; pensai con Samy di andare in Canada e noleggiare una moto. Come molti sanno i consigli di un amico e l'impossibilità di reperire una moto fecero morire il progetto.
Ci volle un po' per trovare un'alternativa; quello che cercavamo era un mix di storia, cultura, paesaggi .... le candidate furono Spagna e Portogallo, Norvegia, nord della Francia e Scozia.
Le ultime furono scartate per la paura di incontrare la pioggia ..... 


Il racconto

10 agosto: se il buongiorno si vede dal mattino ... 

La moto è carica e non come i viaggi passati; Samy quest'anno mi ha stupito .... una givi 360 solo per lei!!! L'altra è la mia, il baule maxia è per le scarpe, i beauty, l'asciugamano da mare, la fida Canon Eos, la borsa da serbatoio per un cavo frizione, le boccole dalla 7 alla 24, pinze, giravite, fascette da elettricista, nastro adesivo, filo di ferro, 1 kg di olio GPS, le camere d'aria di scorta fornite dall'amico Teorico, le innumerevoli guide touring e i vaucher degli alberghi prenotati.
Tutti i livelli sono al massimo, anche quello del portafoglio :o))
Scopriremo che tutto quello che si è portato occorrerà ... purtroppo.
Le previsioni per oggi danno acqua e tanta, in tutta Italia.
Devo arrivare a Ventimiglia dove un B&B ci aspetta.
Incontro i compagni di viaggio al casello di Civitanova puntuali come sempre.
Diverse uscite insieme alle spalle, ma mai un viaggio di 5300 km su carta insieme ..... molte incertezze mi accompagnano: reggerò a tutti questi km? La moto come si comporterà? Ho una centralina riparata e non ne ho di scorta. Il famoso caldo spagnolo fiaccherà tutte le nostre velleità e i buoni propositi? Da programma abbiamo ipotizzato tante visite e ritmi forsennati ... i miei amici come reagiranno? E la GS? tanti problemi ha avuto nel solo anno di vita .... E Samy? I km, il caldo, la pioggia ....
Ho però una certezza: Samy si è rivelata la migliore compagna che un motociclista possa desiderare e in più è mia moglie!!!!! Sì, andrà tutto bene.
Le antipioggia sono legate col "ragno" sul maxia ... sono pronte.
Un cielo grigio all'orizzonte mi fa capire che presto le testeremo ...
La strada fino a Ventimiglia, l'ho in mente; il gianduja è ancora nei nostri ricordi.
Viaggiamo a 120 kmh di media e, come mi ero imposto, facciamo molte tappe.
Ogni 100 km circa una tappa anche breve; gli altri gradiscono la mia scelta.
In questo modo ogni due tappe si fa rifornimento e vedremo che anche le nostre chiappe ne gioveranno.
Traffico folle di vacanzieri in preda ad una crisi per capire quale sia la famosa partenza intelligente .... è quella in moto!
A Cesena purtroppo le nuvole e l'acqua che ci hanno sempre preceduto ci "accolgono".
Avremo pioggia fino a Voghera!!!!!
Le nostre antipioggia reggono bene; Roberto e Stefy viaggiano con i giubbetti e i pantaloni tecnici.
Mi accerto delle condizioni di Roby il quale mi dice: "Sto bene! Appena appena umido sotto, ma è ok!" ""Apri il giubbetto e cambiati la maglietta" "No no è ok" ... aperto il giubbetto, Roberto è zuppo! Ha viaggiato sotto l'acqua con le prese d'aria aperte!!! La situazione veramente comica tiene alto il morale.
Alle 20 siamo al B&B; chiacchierata con Sonia e Fabrizio (i padroni di casa) e carezze ai due mici; dopo mezz'ora siamo pronti per andare a Mentone a far cena .... i tempi serrati cominciano.


11 agosto: sarà il wobbing o il tasso etilico?

Dopo una buona dormita, una abbondante colazione, i saluti e le raccomandazioni di Sonia, ripartiamo. La Spagna ci attende.
Un altra dura prova alla nostra tempra di motociclisti ... il famoso vento del sud della Francia risveglia in me i trascorsi velistici: a 90 kmh con io e Samy "a trapezio"!!!!!
I sardomobilisti ci guardano mentre superiamo le lunghe code e si chiedono come con quel vento si riesca a rimanere in piedi.
I 700 km Ventimiglia-Barcellona ci impegneranno per 12 ore!!!
Vedo Samy lottare contro il vento che gli sbatte il casco a destra e a manca ... non si è mai lamentata!!!! Per me una delle innumerevoli prove d'amore di questo viaggio .... e le occasioni non sono mancate.
Scopro due grandi motociclisti in Roby e Stefy; ad ogni sosta il buonumore è sempre alto e le nostre donne ridono e scherzano. Bene, molto bene.
Alle 22 siamo all'hotel Ibis di Castelldefels, 20 km a sud di Barcellona. Prenotato via internet dietro consiglio dell'amico Fabrizio Zanco che giustamente mi aveva consigliato per la catena Accor (Ibis, Formule 1, Etap); sarà però l'unico essendo l'Accor ancora poco presente in Spagna. 
Cena in hotel, perchè il viaggio se non ci ha buttato giù nell'umore lo ha fatto nel fisico.


12 e 13 agosto: alla scoperta di Barcellona

Si parte per la visita di Barcellona. Oggi e domani saranno per lei, la tentatrice come è soprannominata questa splendida città.
Sul mare, Barcellona presenta un centro tagliato da vie perpendicolari, una bella zona portuale di cui la parte vecchia in occasione delle Olimpiadi è stata oggetto di grandissimi interventi architettonici; i migliori architetti (mi sembra anche Renzo Piano) hanno creato Barcelloneta, splendido mix di sculture moderne, locali caratteristici e pasei (passeggiate).
Le colline circondano il centro e a raggiera da sx a dx vediamo il Mont Juic, anch'esso luogo splendido con i parchi, il Poble Espanol, ricostruzione di un borgo antico spagnolo con i negozietti degli artigiani, la piazza e la chiesa, il tutto realizzato in occasione dell'esposizione del 1929, la fortezza, e ai suoi piedi il Palazzo Nazionale, il Tibidabo (dal latino darò a te, il diavolo che tentava Gesù) e la collina dove il mecenate Guell commissionò il Park Guell a Antonì Gaudì, opera incompiuta. L'estroso architetto aveva in mente 60 ville e spazi comuni; poco è stato realizzato ma quel poco affascina molto il turista. Le ceramiche a mosaico, il movimento fiabesco dei tetti (chi non ha presente la casetta di pan di zucchero di Hans e Gretel) i cancelli, evoluzioni in ferro battuto, le colonne in pietra inclinate più della Torre di Pisa .....
Le Ramblas, viali pieni di vita nel centro di Barcellona; artisti talentuosi ai lati del viale attirano frotte di turisti curiosi e io tra loro ... quante se ne inventano per sbarcare il lunario!!!
A piedi giriamo il centro, visitiamo la prima di molte cattedrali gotiche, in cui il barocco successivamente ha messo del suo (e che sinceramente poco gradisco ... la sfarzosità quasi opulente che uccide la serietà e la sacralità del gotico), la Sagrada Familia, altra opera di Gaudì che è ancora un cantiere ... cantiere mantenuto a suon di 6 euro a biglietto!!!!
L'architetto morì all'inizio del '900 investito da un tram, e, raccontano, che grazie ai progetti e ai modellini che soleva fare, stanno cercando di ultimare questo splendido monumento; la sagrada Familia ricorda con le sue guglie e la sua facciata i castelli che da bambini (io ancora oggi!) facevamo sulla battigia con la sabbia mista ad acqua; stringevamo il pugno e la sabbia e l'acqua facevano quelle stalagmiti così fantastiche ......
Altri lavori furono commissionati a Gaudì: casa Battlò e casa Milà sono due esempi.
Le ceramiche, le particolari colonne, le ringhiere, le porte, i balconi, tutto manifesta l'estro del genio Gaudì.
Non dimenticheremo casa Milà; tutti i tratti sono curvilinei: dalle scale alle facciate, dalle maniglie ai comignoli.
In questi due giorni molto si è camminato e molto si è girato anche in moto; ogni incrocio ci ha fatto scoprire un palazzo, uno scorcio, una zona.
Barcellona è un mix di zone molto diverse ma molto bene amalgamate.
Barcellona la tentatrice, mai soprannome fu più azzeccato.
La sera del 13 decidiamo di cenare nella zona di Barcelloneta: paella con pescado e vino bianco .... siamo pur sempre in vacanza e le nostre dame se lo meritano.


14 agosto: si punta a sud

Mattinata dedicata al trasferimento di 350 km circa fino a Valencia. Sistemati all'hotel Expo, scopriamo con sommo gaudio che al 12-mo piano c'è la piscina .... costume e asciugamano e via a prendere l'ascensore.
Molto americano, ma molto bello fare il bagno e godere del panorama della città.
Scopriremo una bella città: elegante con bei palazzi '800 e bei vialoni, nonchè un'altra splendida cattedrale caratterizzata soprattutto da un movimento delle facciate particolare. Facciata gotica che ricorda un po' Orvieto con balconate e colonnati che ricordano Viterbo e guglie che ricordano Milano ... beh l'Italia è pur sempre nelle nostre menti.
Fino alla sera si gira e rivedere i monumenti di notte, come le città, sembra quasi di scoprirne un altro volto.
Le diapositive vengono scattate a più non posso.
Riporteremo 17 rullini!!!
Il disponibile Roberto sarà il cavalletto che non mi entrava in valigia.
Quanti spagnoli hanno riso nel vedere la scena di Roberto fermo che tratteneva il fiato, io dietro che mi puntavo tipo assatanato e la macchina appoggiata sul suo cranio rasato..... grandi foto in notturna però!!! Devo dire che Roberto quasi ci ha preso gusto ... mmmhhh... un incontro col Barba è d'obbligo :o)
Il museo delle arti e delle scienze di Valencia è una stupenda opera moderna, dove cupole in vetro, arcate, fasci di luce e corsi d'acqua la fanno da padrone.
Il programma non ne prevede la visita ... sigh ... scopriremo da un TA ista conosciuto a Granada che ne sarebbe valsa la pena.


15 agosto: ancora più a sud

Si parte alla volta di Granada e ci attende una tappa lunga e impegnativa.
Quando si viaggia, almeno per me, la cognizione temporale viene meno a vantaggio di quella spaziale.
E' ferragosto!! Lo capiremo dopo 300 km di desolazione totale: autogrill chiusi e nessuno in giro.
L'autostrada spagnola, in questa parte gratuita, è in buone condizioni e ci permette di passare Alicante e Murcia veloci e senza intoppi.
La Sierra Nevada è davanti a noi e delle nuvole nere ci ricordano un 10 agosto che sembra lontanissimo.
La indossiamo dopo che affermo: "Ma saranno le solite due goccioline...". Un acquazzone tremendo con relativa grandinata mi smentiscono leggermente.
Un piccolo ematoma alla spalla destra è l'unico danno riportato ... oltre che nell'orgoglio :o((
Al centro di Granada, con la moto carica come uno sfollato, mi avvicino al "vigile" per chiedere come arrivare all'hotel. Mi viene detto che è in un vicolo in zona pedonale e alla mia domanda di come posso fare con tutti quei bagagli, mi viene semplicemente detto di portarli a mano ...Claro che sì!!
Da buon italiano, nonchè civitanovese (vero Teorico?), decido di trovare una strada secondaria.
Arrivati davanti all'hotel e scaricate le valigie decidiamo che la moto si merita una giornata di riposo. Parheggio a pagamento e al coperto per tutto l'indomani.
Dopo una doccia veloce cerco informazioni per la visita dell'Alhambra il giorno seguente.
Il Teorico e la guida Touring (sono allo stesso livello come informazioni sull'Andalusia :o)) ) consigliano di prenotare.
Alhambra, cittadella fortificata, è il monumento più visitato della Spagna e in quei giorni sfortuna vuole che gli spagnoli sono in ferie; è previsto un afflusso fuori di ogni previsione.
Due milanesi mi raccontano che son due giorni che vanno a fare la fila ma che i biglietti si esauriscono prima ..
Decido: sveglia alle 5.45; i biglietti saranno nostri.
Roberto, grande amico e compagno di viaggio, sarà con me.
Le signore resteranno a dormire e verranno avvisate via cell se riusciremo nell'impresa.


16 agosto: Granada vali qualsiasi sacrificio

La calda Spagna.... Granada ore 6.00: esco dall'hotel in pantaloncini, maglietta e sandalo ..... bbrrrr..... faranno 15 gradi!!!!!
Alle 6.20 siamo davanti la biglietteria ..... arghhhh.... almeno 200 persone sono già in fila!!!!!
Qualcuno ha pernottato qui col sacco a pelo!
In fila conosco Angelo di Roma che in quattro sono in camper in giro per la Spagna; chiacchierando scopro che il ragazzo è un TAista e ha un TA identico al mio!!!! Pubblicità per il sito e invito ad iscriversi alla mailing list.
Le due ore e mezzo di attesa scorrono veloci parlando di TA e di TA e di TA ancora :o))))
Una curiosità: alle 8.35 un urlo squarcia l'Alhambra ..... il saccopelista ha preso i biglietti === :-OO
Un abbraccio delle dame per l'impresa portata a termine ci ha ripagato per l'assideramento degli alluci.
L'Alhambra è qualcosa di spettacolare: cittadella fortificata è costituita di varie "zone"; la parte militare, l'Alcazaba, con i suoi torrioni e le sue celle per i prigionieri, il palazzo di Carlo V che innamoratosi del luogo volle farsi costruire un palazzo fuori a pianta quadrata e dentro circolare (personalmente è l'unica cosa che stona ...) e ................... con i suoi stucchi mudejar, i suoi colonnati, le sue volte che sembrano pioverti addosso, le sue ceramiche, le sue vasche e le fontane ingegnose, i portici ... beh ... ci ha entusiasmato!!! I giardini del Generalife, oasi di verde dove è facile immaginare come fosse possibile estraniarsi per meditare, in piena contemplazione di Granada che si estende sotto i piedi dell'Alhambra e alla destra la bellezza e la poesia del quartiere arabo.
Il quartiere arabo con le sue viuzze, con un'infinità di case bianche e giardini nascosti dagli sguardi dei curiosi, i "pennelli" degli innumerevoli cipressi ....
Il centro di Ganada ha un enorme fascino: la cattedrale gotica, i vicoli strettissimi con i venditori ricordano Kal-Al-Kalili (mercato di Il Cairo), e i suoi palazzi con decisi segni che in questa zona la dominazione araba è stata forte ma che qualcosa di bello e positivo ha lasciato.
Non ho detto (ma forse si è intuito) che la stessa Alhambra (dall'arabo Al-ahmbra - la fortezza) è araba.
Per i curiosi lo stesso nome Andalusia è un nome arabo (Al-Andalus).
Gli arabi quindi non hanno solo portato distruzione e imposizioni religiose ma hanno anche lasciato segni di civiltà.


17 agosto: la distanza più breve tra 2 punti ... la curva!

Il programma prevede il trasferimento Granada - Siviglia; 4 corsie veloci per 235 km .... 2/3 ore e ci siamo. Nei mesi precedenti tanto mi ero documentato che un'idea folle mi girava tra i neuroni. La propongo ai compagni: "...mmmhhh.... visto che ieri ci siamo riposati (alle 5.45 i due piloti erano in piedi ==:-OO) che ne direste di allungare di un paio di km .... andiamo a Ronda che la guida consiglia, poi Gibilterra fino a punta Europa, poi Cadice e quindi Siviglia .... pochi km in più..." "Quanti km in più?" "un ....ento circa" "Quanti?" "Un trecento ... forse anche due di meno ..." ... sarà stata la mia euforia per Ronda o il fatto che fino a Granada i compagni si sono fidati delle mie scelte, fatto sta che si parte.
Finalmente un po' di curve! Strada statale, auto inesistenti e un paesaggio che ricorda l'interno della Sicilia, con le sue colline brulle, ma con quei colori della terra che sfumano dal giallo al marrone dal rosa al rosso .... è un toccasana per i cuori e le menti ... in moto si va in due ma il silenzio regna. A me piace viaggiare e far viaggiare la mente; tanti, milioni di pensieri mentre guido ... è una delle cose che mi piace dell'andare in moto e lì tra quelle colline e quei borghi bianchi a ridosso, la mente ha viaggiato veramente tanto.
Ronda.
Splendido paese, diviso in due nuclei framezzati da un "canion"; un ponte con delle arcate altissime li unisce.
Da entrambi le parti, dedali di viuzze con tante casine bianche; i balconi con le loro inferriate sempre diverse, i vasi in terracotta dipinti a mano, talvolta balconi chiusi con verande in legno, talvolte riquadrati da ceramiche e visi di angeli o volti di donna .....
I ringraziamenti degli altri mi fanno camminare a un buon 30 cm da terra :o)))))
Il calmo e pacioso Roberto, abituato a prendersela comoda, andar piano, a dire c'è sempre tempo, in questi giorni è notevolmente cambiato..... abbiamo creato un mostro. "Sono le 14.18, alle 14.40 vi voglio in piedi, perchè alle 16 massimo dobbiamo essere a Gibilterra!" ... Stefy si gira attonita ....." .. ma è mio marito????"
Scene divertenti e battute di Roberto tengono alto il morale della truppa; si ride talmente tanto che Samy rischia di strozzarsi!!!!!
Un panino è il pranzo e come sempre a cena si va al ristorante. Ci trattiamo bene.
Si parte da Ronda e si decide per una strada interna che passa sui 1500 m slm; splendida!!!!!
Curve e curve; quelle belle curve da terza marcia a 60/70 kmh, avete presente? 
Il battistrada riprende un po' della sua forma originaria, dopo l'appiattimento autostradale :-(((
Tra i monti i borghi di casette bianche si susseguono e ogni tanto sosta per foto. 
Si rispettano i tempi e siamo a Gibilterra.
E' strano dover presentare la carta d'identità e fare dogana .... le dogane deserte e gli uffici di cambio abbandonati trovati in Francia e Spagna ci avevano abituati male.
Gibilterra col suo promontorio proteso in mare vale solo la pena per farsi la foto con le moto sotto al faro di punta Europa e nulla più.
Altra bella strada e siamo a Cadice; cittadina sviluppatasi moltissimo e fortemente turistica. Il suo centro storico è sulla punta estrema della lunga lingua di terra e è caratterizzato da una bella architettura fine '800 e da una cattedrale imponente con una cupola araba ... un mix un po' strano ma piacevole.
Dopo una veloce cena (il programma prevede 30 minuti ;-) ) e una passeggiata per i vicoli si riparte alla volta di Siviglia.
Arriviamo a mezzanotte; l'hotel prenotato è l'unico 2 stelle. Dalle stampate del sito viamichelin mi risulta essere proprio nel bel mezzo del quartiere Santa Cruz, il quartiere ebraico che ha ispirato Il barbiere di Siviglia.
Mentre gironzoliamo per i vicoli, Samy avvista l'insegna.
Finalmente! Procediamo a passo d'uomo, ma il vicolo sembra stringersi sempre più, sempre più...... @zz... rimaniamo incastrati con le valigie. Le donne vanno a piedi.
Dopo un po' che non le vediamo, Roberto decide di andare a vedere e con una naturalezza veramente divertente scende dalla moto ... così semplicemente, senza cavalletto. Rido come un matto a vedere la moto incastrata nel vicolo .... beh sarà ora di andare a dormire.
Un hotel vecchiotto, con le ceramiche rotte e i sanitari consumati ci accoglie. La stanchezza è troppa per ogni commento.


18 agosto: Siviglia meritata rima con l'ottava meraviglia

Questa sarà un'altra giornata in cui la moto sarà ferma.
L'Alcazar (fortezza reale) con i suoi giardini impegneranno la mattinata; altro sublime esempio dell'architettura araba. Rivediamo diversi scorci dell'Alhambra, ma qui c'è una maggiore varietà cromatica. 
I giardini poi sono una meraviglia. Ci divertiamo nel labirinto di bosso a cercare l'uscita ... alla fine ce la siamo creata = :-O
A pochi metri dalla porta dei leoni dell'Alcazar troviamo l'immensa cattedrale gotica con la Giralda.
Caratteristica delle cattedrali sono i loro Patios de los naranjas (patio delle arance); si può accedere alla cattedrale attraverso questi chiostri con tante piante di arance (amare non commestibili :-( ) .. ne troviamo diversi esempi (anche Granada).
Il barocco anche in questa ha messo del suo con quella abbandonza di altari, edicole e cornici in oro (oro peruviano sottratto dai conquistadores agli Incas ... )
Un'altra caratteristica di queste cattedrali sono i cori lignei, imponenti, spesso in legno di cedro. Per Paolo che tanto ha amato Cuzco, sa cosa intendo.
La Giralda, simbolo di Siviglia, è una torre, solo in epoca successiva campanaria, con in cima una statua (Giraldillo) con una banderuola che gira al minimo soffio di vento che appunto girando da il nome alla Giralda. Dai disegni d'epoca si vede come fosse espressamente di architettura araba.
Con una lunga scalinata siamo in cima a goderci il panorama di questa bella città: il quartiere ebraico di Santa Cruz, piazza di Spagna costruita per l'expo del 1929, il parco di Isabella (40 ettari), il Guadalquivir, fiume che passa anche per Granada e i vari quartieri signorili.
La serata continua con visita del centro, passeggiata lungo il paseo de Colon e la torre de Oro, e dopo una cena veloce spettacolo di flamenco.


19 agosto: ed ora a nord

Oggi ci aspettano quasi 600 km e la visita di Cordoba.
Partenza di buon'ora e alle 11.30 siamo davanti all'ingresso della Mezquita, la moschea cattedrale di Cordoba. 854 colonne con al centro una cattedrale che per costruirla ne ha abbattuto almeno altre 200. 
Capiamo estasiati perchè è soprannominata la foresta di colonne ... è la seconda moschea del mondo, dopo quella della mecca!
Una cosa colpisce il visitatore: la comunione delle due culture e religioni. Colonne arabe con dietro una croce, o parte del colonnato con l'arcata a fasce bianche e rosse, che in parte è stato affrescata con immagini sacre.....
La visita di Cordoba prosegue con il quartiere arabo e la scoperta dei suoi vicoli molto ben conservati.
Le case bianche, e il cielo azzurro mi danno la scusa per zoomate alla ricerca della foto un po' particolare ... qualcuna discreta ne uscirà.
Pranzo con bocadillos e pepsi e di nuovo in moto.
Una curiosità: al parcheggio custodito con tanto di guardia esclusivo per i turisti, le moto non pagano! :o))))
Alle 19.30 siamo al centro di Madrid, dopo aver percorso i 400 km circa di Cordoba-Madrid con tappe obbligate ogni 100 km.
In pratica così l'avevo pensata: 100 km impiegano 45/50 min, 10 min riposo. In totale 4 ore per 400 km per arrivare tranquillamente alla meta. Beh ... ha funzionato.
Cena in hotel, doccia, scrittura cartoline e riposo.


20 agosto: la capitale; un po' sotto le aspettative.

Questo giorno è dedicato alla visita di Madrid e la moto non si prende.
Poco mi rimarrà di questa metropoli: una cattedrale veramente brutta è l'inizio .... se è l'unica dove non si paga il biglietto un motivo ci sarà?
Alle 12 visita guidata del Palazzo Reale, bello ma non entusiasmante ... Il pomeriggio il museo del Prado, ci risolleva.
Una collezione immensa di opere di scuola fiamminga (Van Dick, Rembrandt), spagnola (Murillo, Velasquez), italiana (Tiziano, Raffaello) e di altre scuole. Bello veramente bello ... per chi ama la pittura del 600/700/800 ovviamente.
Si visita anche il centro, la gran Via, piazza di Spagna, Piazza Cibeles e le sue fontane, il parco del buon Retiro .....
Forse l'aver fatto prima l'Andalusia ci ha resi molto esigenti, così da non apprezzare la vera Madrid.
Dicono che Madrid va vissuta di notte per capirla (la Movida), ma il programma non lo prevede.


21 agosto: quanti errori!!!

Questa è la giornata in cui ho commesso tanti errori penalizzando anche i compagni. :-(((
Accendo la TA per partire alla volta di Segovia, Avila e S. Lorenzo all'Escorial.
Dopo la classica immediata partenza senza tentennamenti, la TA si spegne. Muta, solo un zz....zzz... allo spingere lo start.
Diagnosi: batteria morta.
"Non è un problema! Una spintarella, parte e andiamo!" La moto dopo pochi metri a spinta parte, e tiene il minimo normalmente.
Primo errore: tutti gli attrezzi sono in camera.
Partiamo lo stesso, convinto che tanto sarà bassa di liquido, strada facendo la rabbocchiamo ....
Prendo la M30, tangenziale di Madrid ... secondo errore.
Dopo alcuni km a 110 kmh la moto perde i colpi fino a spegnersi ... in piena tangenziale!
Non riparte neanche a spinta ... è morta la batteria.
Con il giravite del set Honda, provo ad aprire la fiancatina, ma la vite non vuole saperne di cedere, neanche con quello del set Bmw.
Con Roberto torniamo in hotel a prendere gli attrezzi e a comprare dell'acqua distillata per la batteria.
Prendo solo i miei e non quelli di Roberto (anche lui dietro mio consiglio si è portato alcune cose) ... terzo errore.
Dopo mezz'ora siamo di nuovo a trafficare con la vite della fiancatina e mia accorgo che la boccola da 10 non entra nell'apposito canale :-((((
Mando Roberto e Stefania di nuovo in hotel a prendere i suoi .... quarto errore
Nel frattempo armeggiando, riesco, senza svitare il dado, ad allargare la fiancatina e vedere che i liquidi della batteria sono ok == :-OOOO
Il panico mi assale .... quinto errore
Ripreso a ragionare comincio a fermare i motociclisti che passano.
Dopo quasi 2 ore da quando è cominciato il tutto, una Yamaha Drugster 600 con scritto Snake sul parabrezza maggiorato si ferma.
Un biker con giubbetto di jeans con borchie, stemmi e pecette con relativa donna biker in jeans al seguito.
Spiego il problema, e lui un po' scettico che fosse la batteria, tira fuori due cavetti; attacchiamo i cavetti, faccio accendere la sua moto e provo incrociando tutto l'incrociabile.
Dopo un po' di puff pufff, la moto parte e il motore frulla alla grande.
I ragazzi spagnoli, si offrono di accompagnarmi prima a far benzina (ero in riserva) e poi a cercare un meccanico.
Nel frattempo Roberto e Stefania non sono tornati.
Carico Samy che continuamente proverà a contattarli via cell.
Dopo 15 km facciamo benzina e al momento di riaccendere il TA, solo un timido vroom per poi spegnersi ... questa volta con pochi metri a spinta riparte.
Troviamo un venditore di accessori per moto, un po' scortese, ma che dispone di una batteria per la TA.
Avevo letto che una batteria deve essere lasciata in carica molto prima di usarla, ma il venditore smentisce dicendomi di metterci l'acido e lasciarla aperta una mezz'ora per poi rimontare il tutto.
Seguiamo il consiglio (Ho alternative?) e ci andiamo a prendere una birra.
Scopro due ragazzi simpaticissimi, con i quali parleremo di moto e di viaggi; mi racconteranno che se ero in auto non si sarebbe fermato un cane ... 
Rimontata la batteria, dopo un semplice tocco dello start la TA frulla al meglio; i saluti e i ringraziamenti con gli amici spagnoli mi lasciano un po' di amaro in bocca, ma mi fanno capire ancora una volta cosa significa essere un motociclista con la emme maiuscola.
Alle 15.00 ci ritroviamo all'hotel.
Si decide di visitare Segovia e purtroppo tralasciare gli altri posti.
"Ci portiamo i giubbetti?" "No, tanto siamo di ritorno per cena" ennesimo errore.
Consiglio Roberto di prendere il giubbetto, non avendo neanche una maglia con sè ... quanto mi ringrazierà!!!!
Partiamo alla volta di Segovia; scelgo una strada statale che passa a 1860 m slm; nella carta Touring è segnata come una bella strada.
Splendida; un paesaggio tipo Trentino ci accoglie e in quota troviamo baite e impianti di risalita .... la temperatura è pungente ....
Segovia, cittadina a 1000 m slm presenta un centro storico decisamente diverso dalle città spagnole fino ad ora visitate.
I vicoli "serpeggianti" con sali e scendi e una piazza non regolare, classici del paese di montagna.
Ancora una bella cattedrale gotica.
Particolare di questa città è l'Alcazar; fortezza e residenza di nobili molto più recente delle altre, presenta una architettura quasi da castello asburgico. 
Fuori del centro su un promontorio in posizione di avvistamento sulle vallate sottostanti; all'interno sale delle armi e saloni con tappezzerie e affreschi.
Circondato da torri con coperture coniche c'è il torrione quadrato con merlatura.
Un edificio decisamente anacrostico e fuori dell'immaginario che ci eravamo fatti della Spagna, ma bello decisamente bello.
L'alone di mistero che un po' suscita è rafforzato dal cielo grigio e minaccioso dell'orizzonte ... immaginate ... da sopra il torrione vediamo la vallata con il torrente, i campi giallo intenso, le montagne in lontananza e un cielo grigio pumbleo .....
Tutto bello per scattare foto, ma sono i primi segnali .....
Sono quasi le 20 e decidiamo di ripartire per Madrid, ma a 15 km da Segovia un cielo nero, trombe d'aria in lontananza e un vento che si sta alzando mi fa prendere la prima scelta giusta della giornata. "S i gira le moto! Andiamo a far cena a Segovia e poi vediamo ..." "Non abbiamo un minimo di attrezzatura, non possiamo azzardare!"
Messo piede in un ristorante un diluvio si riversa sulla zona.
Sono le 22 e non piove più.
... è decisamente freddo .... ed ora?
Abbigliamento di Samy: t-shirt e pantaloni a pinocchietto ... gli infilo i due cappelli sotto la maglietta per proteggere la pancia, un maglioncino di cotone e in vita la fascia del collo ... considerando il giro vita di mia moglie, le è precisa!!
Abbigliamento mio: pantalone di lino e t-shirt e maglione di cotone.
Abbigliamento di Stefy: pantalone e t-shirt e giubbetto di jeans di Samy
Abbigliamento di Roberto: giubbetto tecnico e guanti ... azz, quanto lo invidio! :o)))) 
I primi 40 km sono un calvario; mai sentito tanto freddo in moto ... batto i denti e tremo e Samy pur congelandosi le mani, mi abbraccia cercando di proteggermi la pancia .... Stefy è in posizione innaturale: con una mano si protegge la gola, con una la pancia, con una .... :o))
Imboccata una galleria, sento il calore che mi entra dentro il corpo e mai ho desiderato che fosse lunga una galleria .... è in discesa, in forte discesa e all'uscita ci troviamo decisamente più bassi e con una temperatura che mi sembra quasi piacevole ... ce l'abbiamo fatta.
Una giornata costellata di errori, di miei errori. Nessuno dei compagni me l'ha fatto notare o pesare e per questo li ringrazio.
Ho avuto un'altra delle prove d'amore di Samy ... moriva di freddo e pensava a me ... senza lamentarsi, nè sc@xxandosi ..... per me vuol dire tanto ....


22 agosto: ed ora ad est

Lasciamo Madrid e puntiamo di nuovo verso Barcellona. Una leggera malinconia comincia ad invadermi.
Il programma prevede una tappa a Saragozza.
Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita di una città, che avrebbe sì le caratteristiche della grande città ma che sembra non voler fare il balzo di qualità.
La cattedrale di El Seo, è forse una delle più belle della Spagna e non una delle più conosciute.
Vicino Santa Maria del Pilar, luogo venerato dagli spagnoli; un'opera imponente con 13 torri; saliamo su una di queste per godere del panorama ...
La giornata la passeremo a girare per i vicoli e le grandi vie dello shopping ... come negare un'oretta di shopping alle signore, perfette motocicliste?
Noi seguiamo a debita distanza facendo finta di nulla quando "Fabio, che ne dici di questa maglietta?" "Roby, un regaluccio alla mamma?" :o)))


23 agosto: si ritorna a Barcellona

Un rientro veloce a Barcellona e quando arriviamo all'hotel dei primi giorni, sembra quasi di essere tornati a casa; strana sensazione.
Ci sentiamo come se avessimo compiuto un' impresa ... ma non sappiamo ancora che l'impresa dovrà arrivare :-(((
Il pomeriggio è prevista la visita di Montserrat, luogo sacro e conosciuto in tutto il mondo.
Avrete visto qualche immagine di queste montagne dal profilo particolare ... frastagliato ma con punte arrotondate, e il dito di pietra che svetta ... tra questi monti incastonato c'è il santuario di Montserrat che, nonostante lo sfruttamento turistico, nel suo chiostro e al suo interno ha ancora un alone mistico che colpisce anche il più ateo di noi .... molti vengono a chiedere una grazia, molti ripongono le loro speranze .....
Esternamente bar, ristoranti, souvenir's shop, musei improbabili, e teleferiche.
Samy ed io vinciamo il timore che incute la sua pendenza e prendiamo la teleferica che porta in cima ai monti ... il panorama è splendido; si vede Barcellona e il mare che distano 70 km!!!
Per il rientro decidiamo di tornare al centro della metropoli; le ramblas di notte e i locali caratteristici, se ce ne fosse stato bisogno, ci fanno amare questa città. Bella come poche. Nella mia classifica personale, supera Parigi e Londra e si piazza al terzo posto delle grandi città europee ... indovinate i primi due?


24 agosto: la lezione del maestro è servita

Oggi, sabato, partono Roberto e Stefania che entro domani sera devono essere a casa. I 1400 km del rientro li faranno da soli e lascio a loro il compito di narrarli... so solo che incontreranno Freddy (il mondo è piccolo) e che romperanno il cavo della frizione .... il consiglio di portarsene uno era stato seguito.... tutto andrà bene.
Fatta colazione Samy ed io progettiamo di trascorrere i due giorni in più a disposizione per fare la costa Brava e visitare Carcassone.
Una pioggerellina non è un buongiorno .... vado per ungere la catena della moto e che trovo? La gomma posteriore a terra! :-(((
Questa volta decido di darmi 5 minuti per ragionare.
Lascio Samy a preparare i bagagli, vado dal benzinaio a spinta, gonfio al massimo la ruota e vado a cercare un gommista (siamo a Castelldefels a 20 km a sud di Barcellona).
Il primo consigliatomi dall'hotel è chiuso per vacanze .... un meccanico Renault mi risponde "non metto le mani su una moto", il terzo meccanico di moto e motorini mi risponde "Ho troppo lavoro", il quarto, un gommista di auto "Non metto le mani su una moto" .... disperato e anche un po' stanco gli chiedo se mi ripara la gomma se gliela smonto io "Allora sì".
Data la pioggerellina entro con la moto nella sua officina ..."No, ti metti di fuori, qui mi dai fastidio" ... la rabbia dentro di me mi ispira una risposta che non darò ..... 
Sul marciapiede con l'antipioggia addosso comincio a ripassare la lezione datami dal Teorico alcuni giorni prima della partenza.
Seguirò passo passo quanto dettomi e tutto sarà fatto in poco tempo; una volta fatto è anche un lavoro semplice. Consiglio, a chi si appresta a fare un lungo viaggio, di provarci ... può tornare utile.
La foratura si tratterà di un forellino ultra minuscolo procurato non si sa da che .... preferisco montare la camera d'aria che sempre il buon Teorico mi ha dato da portarmi dietro, e la mia riparata come scorta.
Chi trova un amico, trova un Teorico .... ho pensato mentre rimontavo la gomma ... i distanziatori, ricordati di allargare le pasticche, pompa sulla leva qualche volta ..... 
Torno in hotel, carico le valigie pronte e riparto.
Nonostante il tempo usciamo a Figueras e puntiamo verso Rosas e Cadaques: il tempo grigio imbruttisce i paesaggi e i luoghi. Rosas non merita una visita.
Molto bellina Cadaques, alla quale dedichiamo qualche ora. Curiosità: è la patria di Dalì e si trova anche un museo a lui dedicato.
Via cell prenoto un hotel Ibis a Perpignan; partiamo passando per la strada costiera. Meravigliosa, con innumerevoli curve e panoramica ... passiamo molto alti ... peccato il cielo grigio che imbruttirà le nostre foto e i nostri ricordi :o(((
Alle 20 siamo in hotel; una cena e una passeggiata per il centro di una cittadina molto carina che ci colpisce soprattutto per la cura con cui è tenuta.


25 agosto: una lavatina alla moto, dottò?

Il programma prevede di andare a Carcassone ed arrivare a Montpellier la sera dove un altro Ibis ci attende.
Ci alziamo e un diluvio in piena regola ci fa capire che non sarà una bella giornata ... per noi.
Partiamo; un po' prima di Narbonne ci fermiamo ad un autogrill per fare il punto della situazione.
Continua a piovere molto intensamente.
Si decide di saltare Carcassone e Montpellier e di provare ad anticipare il rientro di un giorno.
Telefono al B&B che ci aspetta l'indomani e disdico l'Ibis (grande organizzazione e professionalità).
Km e km sotto una pioggia pazzesca.
Dopo un centinaio di km le antipioggia non reggono più e ad un autogrill ci cambiamo pantaloni, maglietta e mutande ... si lega tutto col ragno sul maxia e si riparte.
Arriveremo la sera a Ventimiglia dove Sonia e Fabrizio ci accolgono con una cenetta ... un piatto di pasta, una frittata e dolce .... grande mangiata.


26 agosto: sarà l'incontinenza?

Al mattino un pallido sole ci fa ben sperare per il rientro, ma le previsioni meteo via internet mi scoraggiano.
Si decide di partire comunque, anche perchè il giorno dopo non sarà meglio.
Alle 10.45 partiamo. Un traffico folle a causa di un incidente a Savona ci farà perdere un'oretta, ma il tempo ci assiste fino a prima di Piacenza.
Le previsioni sbagliano sempre e stavolta... un diluvio ma un diluvio da far paura con cielo nero pece ci investe.
Dopo pochi km le auto accostano con le 4 frecce sulla corsia di emergenza e noi facciamo altrettanto fermandoci sotto un ponte.
"Quando allenta si riparte" .... sì magari ... l'acqua sale sempre più, e il mio scarponcino Timberland, che tiene alla grande, viene sommerso. L'acqua fino al paramotore mi fa venire in mente scene di allagamenti e straripamenti .... partiamo.
Per riimmettermi in carreggiata veniamo allagati (non trovo un altro termine) dai tir .... l'acqua sollevata sommerge noi e la moto ... siamo bagnati in ogni posto ... anche l'interno del casco .... a 80 kmh viaggiamo in corsia centrale ... vedo poco e delle luci davanti mi guidano ... dopo una trentina di km il tempo migliora.
Molte volte dirò lungo il viaggio forse ce l'abbiamo fatta e sempre un acquazzone improvviso ci colpirà.
Sembrerà di passare dentro un'autolavaggio per tutti i 400 km rimanenti.
La pioggia non ci abbandonerà mai.
Per l'ennesima volta vorrei scrivere che Samy mai una volta si è lamentata, anzi ogni volta un incoraggiamento un "Forza, andiamo" .... la mia preoccupazione era che potesse arrivar al punto di non farcela più, stufa nel prendere acqua e di viaggiare zuppa ....
Non ho parole per spiegare quello che ho provato ... e che provo.
Penso che Paolo (il Guru) possa capire ... scrive che gli sterrati che ti sfiancano non hanno abbattuto Sonia ...... tu che guidi ne trai forza e senti un legame forte.
Di viaggi ne abbiamo fatti molti, in aereo, in auto e anche in moto.
Questo però è un viaggio che molto mi ha lasciato; non parlo dell'accrescimento culturale, degli orizzonti della mente che si allargano, questo è successo anche negli altri casi. Parlo di esperienza e di, nonostante i 13 anni assieme, come ho capito quanto sia forte l'unione con mia moglie. 
La moto ha anche questo potere ... in auto non sarebbe stato possibile!!!!


Chiudo con i ringraziamenti.

Vorrei ringraziare in primis mia moglie, poi Roberto e Stefania, due grandissimi amici e due motociclisti veri con i quali siamo entrati in sintonia dopo pochi km, i motociclisti spagnoli (che mai leggeranno...), Giammarco insuperabile come sempre, Fabrizio Zanco, Fulvio di Milano per le innumerevoli alternative di visita in Francia (l'acqua non ce lo ha permesso :-(( ) e tutti coloro che i mesi precedenti mi hanno inviato mail di consigli sul viaggio e sull'attrezzatura per la moto. Siete stati utilissimi!!!
Vorrei ringraziare Fulvio Bottoni, Giammarco (Teorico), Max "te svernicio" e Jimmy che con i loro sms hanno allietato il nostro viaggio e tanti sorrisi ci hanno rubato.
Vorrei ringraziare la mia TA che, se ha o meno un'anima non lo so, ma in certe situazioni ha sentito le mie parole.
Una batteria e una foratura sono inconvenienti che possono capitare anche a moto nuove.
Un grazie anche a chi ci ha guardato da lassù e ci ha fatto trascorrere un'avventura così bella.


Il viaggio in sintesi

6300 km percorsi
450 km / giorno di media (3 giorni la moto non è stata presa)
15 km / litro (di media)
1/2 kg di olio Castrol GPS
20 ore di pioggia
15 minuti di grandine
17 rullini DIA, 100 asa, 36 pose
70 euro (di media) a camera con colazione per gli hotel