Gavia & Stelvio - Francesco Roberti

Autore: Francesco Roberti alias Schiapputer
Periodo: da giugno a settembre 
Partecipanti: Francesco Roberti su Honda Transalp XL600V 1999

Sottotitolo:
Passi da Gigante

Questo l'ho fatto veramente in Transalp (quindi sono IT ;)) ).
Date le altezze cui si arriva si puo' percorrere solo da Giugno a Settembre e basta una giornata scarsa.
Io l'ho fatto l'ultima volta il 3 ottobre ultimo scorso e mi sono beccato la tempesta di neve e 5/10 gradi sottozero sullo Stelvio, quindi abbigliamento pesante e gomme non proprio slick.
La partenza come sempre e' da Sarnico, amena localita' sul lago d'Iseo.
Si risale il lago sulla sponda Bergamasca sino a Lovere e poi si incomincia a risalire lungo la Valcamonica, caratterizzata da ampie curve.
A vostra scelta da Lovere sino a Breno potete fare la vecchia statale (lenta e ricca di curve) o la superstrada (veloce e noiosa).
Giunti a Edolo si svolta a destra verso il Tonale e qui l'aria diventa decisamente fresca e le curve bellissime. Si puo' viaggiare ad andatura allegra (senza esagerare, visto che ogni tanto si incontrano anche le Forze dell'Ordine) divertendosi a buttar giu' la moto nelle ampie curve affrontate in leggera derapata di potenza. Oltrepassato Ponte di Legno si prende una deviazione a sinistra per il passo del Gavia (leggendario nella storia del ciclismo italiano) e si inizia ad arrampicare per i suoi stretti tornanti.
L'anno scorso (a causa del rischio frana sopra la galleria) il passo e' stato ufficialmente chiuso il 10 settembre, ma si poteva tranquillamente transitare (la solita decisione all'italiana per scrollarsi di dosso le responsabilita').
Ora e' da vedere se quest'anno istituiranno un servizio di guardiania o una bonifica dei sassi pericolanti...staremo a vedere! Certo il Gavia e' un passo troppo importante per poterlo chiudere, anche se pare che il giro d'Italia non vi transitera'...
Ad ogni modo per evitare di tornare indietro, poco prima di S.Apollonia trovate una stradina sulla destra che conduce a Pezzo (frazione alta di Pontedilegno).
Qui trovate un bar e chiedete al gestore del bar se il passo e' transitabile in moto.
Se non lo e' potete tornare a Edolo e scollinare l'Aprica (o il Mortirolo), giungendo a Bormio via Valtellina.
Nel mio caso il Gavia era transitabile e pertanto, dopo una mezz'oretta di salita ero giunto al passo a oltre 2600 mt di quota.
Qui vale la pena di fare una sosta per sgranocchiare qualcosa (c'e' un rifugio con annesso bar) e dare un'occhiata alle montagne e ai ghiacciai circostanti,
Se avete un binocolo, sara' facile scorgere qualche camoscio o qualche capriolo, e guardando il cielo in direzione del S. Matteo, a volte anche l'aquila.
Ripreso il cammino si scende verso S.Caterina e Bormio, per riprendere la salita su per i tornanti dello Stelvio, il + celebre passo alpino italiano a 2758 metri.
Qui troverete un sacco di tedeschi, tutti con tute in pelle e vi parra' d'essere in terra straniera.
La discesa verso Trafoi e' bruttina e consiglia un'andatura prudente.
Dopo Prato allo Stelvio si prende a destra verso Silandro e Merano.
Ivi giunti si segue verso il passo delle Palade, poi Caldes, Dimaro e Vermiglio e si scollina il Tonale; si percorre a ritroso la valcamonica sino a Breno ove si svolta a sinistra verso il passo Croce Domini e Maniva (c'e' un bel pezzo di sterrato per gli amanti del genere), con conseguente calata in Valtrompia sino a Lavone; qui prendete a destra e via Pezzase, Colle di San Zeno (1400 metri di sterrato) giungete in Val Palot e conseguentemente sul lago d'Iseo a Pisogne, pronti per il rientro a Sarnico 

Ciao 
Francesco