Delta del Po 2003 - Pietro Finotti

Autore: Pietro Finotti

Periodo: una giornata di luglio 2003 

Partecipanti: Pietro Finotti su Honda Transalp XL600V
Era da tanto tempo che desideravo farmi questo viaggio tra le meraviglie che il parco del delta del Po offre ai suoi visitatori, e devo ammettere che le mie aspettative non sono state tradite, anzi…
Tra natura, luoghi incontaminati e immense distese di acqua si estende uno dei paesaggi più suggestivi e tranquilli del panorama naturalistico italiano, e credetemi merita davvero un visitina soprattutto se questo viaggio lo affrontate in moto e nei periodi primavera-estate.
Il tempo purtroppo, pur essendo in piena estate, non era dei migliori e alternava momenti di pioggia a momenti di pallido sole. Decido comunque di partire, non saranno queste due gocce a fermarmi; mi metto in sella alla mia transalp,
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nella speranza che il clima in qualche modo nell'arco della giornata si faccia dalla mia parte. Ho pianificato a grandi linee il percorso da affrontare, e cercato di concentrare tutto il viaggio nella giornata medesima; alla fine mi sono sobbarcato 400 km circa suddivisi tra viaggio di andata e ritorno e ripetitivi giri e ri-giri nelle terre del delta.
Parto da Quistello (mantova) dove abito e pensavo per raggiungere questi itinerari di percorrere stradine secondarie e poco trafficate. Alcune di esse, nel territorio ferrarese, sono collocate su grandi distese di terra, un tempo vecchie zone paludose, senza l’ombra di case dove una sola grossa strada asfaltata taglia il paesaggio circostante. Arrivo alla prima tappa obbligata e prefissata, che è il paese per antonomasia del panorama del delta, ossia Comacchio
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Le sue distese d’acqua si perdono a vista d’occhio, e offrono la visuale del classico panorama lacustre, affollato da una miriade di casette di pescatori, di barche ormeggiate, di reti da pesca a disposizione dei pescatori di anguille del luogo.
Dopo una breve permanenza a Comacchio, il tempo di fare colazione e qualche foto, riparto per la seconda tappa prestabilita, ossia Mesola, una bellissima cittadina che si affaccia sulle sponde del Po e funge da anticamera tra il territorio emiliano e il territorio veneto. A Mesola, un bellissimo castello (meta di caccia degli estensi) 

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è l'unica attrattiva che incontro sul mio cammino. Poco distante invece, è possibile visitare il “Bosco della Mesola”, un’area naturalistica protetta che merita davvero di soffermarsi qualche oretta (tra l’altro aperta solo il venerdì, sabato e domenica). Il bosco, che io ho trovato chiuso, offre ai propri visitatori la possibilità di inserirsi in un territorio incontaminato e ricco di animali di qualsiasi genere: anche i daini e i cervi abitano qua. Trovando chiuso, con mio sommo dispiacere anche perché l’avrei visitato volentieri, riparto per un giro a Goro, 

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in territorio veneto, a pochi km da Mesola e da bosco della Mesola, dove una parte delle ramificazioni del Po si unisce al mare formando una piccola laguna che si estende fino a Gorino. Per attraversare la regione, trovo sul mio cammino un ponte di chiatte (a pagamento) che mi permette di raggiungere la sponda del delta della regione Veneto e quindi di incamminarmi nella direzione di Porto Viro altra tappa da visitare.
Arrivato nel comune di Porto Viro, faccio una capatina a porto levante

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e incappo in un clima a dir poco invernale, e ad attendermi un vento forte e qualche goccia di pioggia. Arrivo al porto 

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e mi riposo un attimino approfittandone per scattare qualche foto del paesaggio e della laguna. 
ma anche per organizzare un attimino il giretto che intendo fare in laguna e come evitare di inzupparmi di pioggia.
Il viaggio comincia a farsi affascinante anche perché qui siamo nel cuore del delta e qui volevo ben appunto arrivare. Seguo piccoli lembi di terra che mi permettono di costeggiare specchi d’acqua onnipresenti. Da notare che in questi luoghi la mano dell’uomo è stata quasi assente

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se non per costruire queste torrette di avvistamento 

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per poter godere un ottima visuale del panorama del delta. 

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Arrivo quasi al mare, anche se in moto non ho trovato alcun percorso che mi riconducesse direttamente allo stesso, ma ero comunque contento e mi bastava essere arrivato fin qua.
Innumerevoli sono le località e i posti di interesse storico e naturalistico che il delta offre, ma per problemi di tempo non ho potuto visitarli. Sicuramente questo mio primo viaggio nel delta non può che considerarsi positivo, consapevole che altre località nelle vicinanze siano altrettanto interessanti. Il prossimo viaggio appunto, sarà indirizzato a visite nei pressi di Chioggia, Porto Tolle, Rosolina Mare e magari una puntatina a Venezia.
Ormai si sta avvicinando la sera, pertanto lascio questo posto magnifico per tornarmene a casa e provare un nuovo percorso Adria, Rovigo, Ostiglia, ma qui nulla di nuovo solo strade e cemento... e pioggia.

Alla prossima