Valsesia - Luca Barozzi

Autore: Luca Barozzi
Periodo: ......
Partecipanti: Luca Barozzi su Honda Transalp XL600V 1999

Erano già diverse settimane che un articolo di Mototurismo aveva stuzzicato l'idea di andare in ValSesia, ma il tempo era sempre stato inclemente.
Oggi finalmente la volta buona.

Partenza alle 8 e via verso il basso lago, a Sesto Calende, dove abbiamo appuntamento con due amici (Kawa ZR7S).
Partiamo quasi subito verso Arona, dove poco fuori dal centro una variante ci porta prima a Gozzano (basso lago d'Orta) e poi una strada in mezzo a boschi e prati ci fa sbucare poco prima di Borgosesia. Pochi kilometri e siamo a Varallo Sesia (nota per il suo Sacro Monte che domina il piccolo paese e il suo centro storico molto bello e ben mantenuto), dove ufficialmente si apre la ValSesia che si snoda lungo il fiume Sesia e i suoi affluenti.

La valle e' abbastanza stretta, cinta da montagne che si rincorrono riempiendo la vista verdissime di boschi . Il fiume che scorre affianco alla strada e' vivace e con l'acqua di un colore tra l'azzurro e il grigio chiaro, i grossi sassi che ne fanno da letto sono levigati, buttati quà e là come se una enorme mano di tanto in tanto ne sconvolgesse il disordine.
Già da subito la valle si presenta davvero unica. Nei miei ricordi non trovo similitudine con i luoghi già visti; direi di più che si tratta di un insieme di ricordi che mi fanno tornare in mente la vicina Val Verzasca, alcuni alpeggi della valle di Goms, scorci dei Grigioni svizzeri, paesini isolati delle nostre valli...

La meta e' Alagna, capolinea della valle. Sfiliamo in su in un traffico intenso di auto, furgoni con carrelli, moto stradali... mi sto quasi pentendo della scelta, eppure mi sembra tutto così strano...ed infatti poco dopo, giunti a Scopello, scopro che questo WE si svolgono i campionati mondiali di discesa in Kayak ! Ecco il motivo del traffico...
La ValSesia e' infatti paradiso di canoisti e discesisti in Kayak e gommoni da rafting proprio grazie alle acque tumultuose del fiume; sono numerose le scuole e le possibilità di fare un giro su un gommone, magari la prossima volta...per chi volesse c'e' anche la scuola di trial della ValSesia, molto attiva e organizza corsi su misura per chiunque.
Più risaliamo la valle, più il paesaggio si fa rustico e unico...gruppi di case in sasso si alternano a quelle in legno, prati con gli onnipresenti fiori gialli mossi da un leggero soffio di aria...il rumore del fiume in alcuni tratti si sente prepotente nonostante l'aria sulla faccia...chiese una diversa dall'altra, nude in pietra o decorate con affreschi dai colori tenui, consumati dagli anni...ogni tanto qualche ponte in legno attraversa il fiume, perdendosi nel bosco della sponda opposta...sui pendii belle case in legno e sasso sembrano appoggiate nel prato come in un plastico, molte sono decorate con affreschi a tema religioso, attrezzi fuori dalle porte, fiori alle finestre, tetti in beola...sembra una favola...

Spesso quando mi trovo in paesaggi simili, mi chiedo come potevano essere sessanta anni fa', senza strade asfaltate, antenne sui tetti, auto in giro, frenesia...ma contadini nei prati, donne al lavoro, profumi diversi...e magari percorrerne le strade sterrate a bordo di un rosso Falcone, con il suo tumpeggiante motore a rompere irriverentemente il silenzio della valle...amarcord...
Tra un pensiero e l'altro giungiamo ad Alagna, un misto (poco appagante) di nuovo ed antico; ammiro l'antico, nelle bellissime case dalle piccole finestre e la legna fuori a seccare...la fontana di sasso nel giardino cinto dallo steccato...

Prendiamo il necessario per un pic-nic e poi via alla ricerca di un prato. Usciamo dal paese seguendo la strada che risale la valle, per poco visto che un divieto di accesso ci ferma. Poco male, ci buttiamo su un prato ai piedi del massiccio montuoso del Monte Rosa che ci domina dall'alto (panorama superbo!), che gioca a nascondino dietro le nuvole che lo incrociano nel loro cammino...
Riprendiamo la strada a ritroso, con il proposito di fare qualche deviazione lungo il percorso alla scoperta delle valli laterali.
A CampoRosso svoltiamo per la piccola valle che porta al paesino di Rassa, con il suo bel ponte e la sua vetta centrale, l'unica, in cui a passo d'uomo ci inoltriamo...

Ritorniamo sulla strada principale del fondo valle per deviare all'altezza di Scopello alla volta dell'alpe di Mera; delusione totale...la strada e' maltenuta e tutta la vegetazione ai bordi impedisce qualunque vista della valle, oltretutto giunti in cima un parcheggio infestato da erbacce e molto trascurato, attende il viandante...davvero deludente; c'e' uno sterratino che parte da li', neanche messo male...ma i compagni di viaggio hanno girato la moto e si sono già incamminati in giù...

Riguadagniamo di nuovo il fondo valle con l'intento di fare un'altra laterale, quella che da Balmuccia sale verso Carcoforo e Rima. Giunti al bivio mi ritrovo con l'altro equipaggio ammutinato...quindi...dunque...ecco...ho già capito che me le farò da solo e senza dar retta a nessuno... >:-(
Si scende verso Varallo e poi attraverso il passo della Colma ci buttiamo su Omegna (alto lago d'Orta) (se lo legge Michele Gianinetti...stavolta mi uccide...). Sulla strada del passo mi ritrovo in coda una stupenda Kawa anni 70, gialla, rifatta in perfetto stile cafe' racer...davvero bella; non posso che fare i miei complimenti al proprietario al primo semaforo che trovo...magari Michele lo conosci, visto che poi gironzolava per Omegna ?

Direzione Verbania e traghetto su Laveno; la solita strada verso casa per concludere il giro di oggi, 310 km.
Mi attendono le valli di Semenza e Mastellone...appena ho tempo scappo a vederle e gustarle...con la Gio' e la TA...

Saluti
Luca TA 99
Luino (VA)