Turchia 2009 - Danilo Gramaccia

Autore: Danilo Gramaccia alias Batarista

Periodo: 3-23 luglio 2009

Partecipanti: Danilo & Licia su Honda Transalp XL600V 1998
3 luglio: Maniago/Ancona km 447.

ore 08.45, eccoci qua! Si parte da Maniago (PN) con 45 minuti di ritardo rispetto all’orario deciso ma tant’è: siamo in vacanza... Meta odierna Ancona, per l’imbarco sull’Europa Palace della Minoan Lines. Le previsioni danno qualche acquazzone nella zona di Mestre ma a parte qualche nube c’è sole e caldo, tanto caldo, troooppo caldo ;-) Non abbiamo fretta e quindi scegliamo la direttrice Mestre-Ravenna sulla ss Romea, quindi autostrada da Cesena ad Ancona. La Romea è, stranamente, abbastanza scorrevole. Dopo tre soste tecniche (caffè/benzina/toilette/benzina/panini/caffè) alle 14.30 circa siamo ad Ancona, finalmente bermuda&maglietta!!! Un po’ di coda per ritirare il biglietto ed alle 17.30 ci stacchiamo dalla banchina destinazione Igoumenitsa. Ceniamo al self service della nave e solo dopo cominciamo a cercare un posto dove accamparci per la notte tra materassini coperte cuscini e gente sdraiata in ogni angolo della nave, troppo tardi: i posti migliori sono già intasati e ci tocca stare tra due sedie sotto un faro alogeno che più volte nella notte ho avuto la tentazione di prendere a martellate….

4 luglio: Igoumenitsa/Kavala km 475.

ore 06.30 sbarchiamo in terra greca. Fa già caldo, andiamo a rilassarci nella caletta dove ogni volta che sbarchiamo qui cominciano le nostre vacanze. L’abbiamo scoperta per caso e da allora è una tappa obbligata dei nostri viaggi. Dopo una pennichella sul materassino (in nave ho dormito poco) ed un buon bagno ristoratore mi dedico all’ingrassaggio della catena mentre Licia si crogiola al sole. Ok, si parte! Dopo un bel pieno di benzina l’obiettivo ora è fare un po’ di strada verso la Turchia e trovare un alloggio prima di notte, il tutto senza fretta, siamo in vacanza.... Ci fermiamo per il pranzo a Ioannina nella prima taverna appena usciti dall’autostrada (Mussaka polpette verdura & birre tot. 20,00 euro). Si riparte mentre all’orizzonte le montagne che dovremo attraversare non promettono niente di buono, infatti sarà necessario mettere le tue antipioggia per un acquazzone che non dà nessun refrigerio ma rompe solo i maroni... L’attraversamento autostradale di questa parte di Grecia è, a parte un paio di scorci, abbastanza noioso. Panorama ripetitivo ed autostrada non trafficata al limite del colpo di sonno... Pausa x caffé freddo a Salonicco e dopo un’occhiata alla cartina decidiamo di arrivare a Kavala e fermarci lì per la notte. Altro temporale (oggi è la giornata..) ed eccoci a Kavala: cittadina sul mare, molto turistica, alberghi tutti pieni ma recuperiamo una stanza in albergo per 45 euro senza aria condizionata e colazione: sarà il più caro ed il peggiore di tutto il viaggio!!!

5 luglio: Kavala/Istanbul km 467

Partenza alle 8.00, ci fermiamo ad Alexandropoli per la colazione in una deliziosa pasticceria, è domenica e tutte le signore del paese sembra si siano date appuntamento qui, facciamo la fila ma ne vale la pena. Pieno di benza e via, arriviamo al confine dove c’è un po’ di coda ma credevo peggio, poche moto tra cui una compagnia di BMWisti tedeschi smanettoni che fanno un po’ di gimcana. Vista la temperatura ed il sole a picco anch’io mi porto un po’ avanti nella fila. Tra un ufficio e l’altro perderemo non più di un’ora, compreso il cambio della guardia greca con due Euzoni che si fanno tutto il ponte del confine a piedi bloccando il traffico in entrambi i sensi... Finalmente TURCHIA! 

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Proseguiamo senza intoppi fino a Tekirdag, dopo aver passato la città scendiamo in riva al Mar di Marmara per un bagno ristoratore ed un paio di panini conditi dall’ottima birra Efes. Si riparte direzione Istanbul e dopo un po’ di km ci becchiamo l’ennesimo temporale con temperatura tropicale ed ascelle bollite... Viaggiamo costantemente con l’asfalto che al contatto con l’acqua si è coperto di una schiuma bianca che le macchine sollevano sulla mia visiera… :-( 
Decido di proseguire lungo la costa del Marmara senza prendere l’autostrada: ERRORE!! oggi è domenica ed il traffico delle città satellite di Istanbul è infernale. Dopo l’ennesimo zig zag tra le macchine in coda cambio idea. Basta, abbiamo perso già troppo tempo sulla statale, ora saliamo in autostrada. Ora si viaggia bene ed arriviamo all’ultimo casello dove paghiamo il pedaggio, usciamo e….. Dove siamo??? Mi guardo in giro e vedo un motociclista turco fermo che sta telefonando, aspetto che finisca e chiedo lumi: mi dice di seguire l’indicazione Aksaray ed una volta arrivato lì chiedere per Sultanahmet. Bene! Arrivo in Aksaray square, vedo un’indicazione Topkapi e via.... in direzione opposta!!! Mi rendo conto che qualcosa non va, chiedo al cameriere di un ristorante il quale ci fa fare retrofront e ricomincia la ricerca. Qui l’esperienza nell’orienteering mi fa fare di testa mia: giù dritto fino a trovare il mare e Kennedy Caddesi, quindi via verso est fino ad un sottopasso della ferrovia, su a sinistra ed ecco l’Hotel Buhara consigliato da Routard. Scegliamo una stanza piccola ma con bagno/doccia privato, ci chiedono 40 euro a notte con colazione (e che colazione: in terrazza con vista sul Bosforo!!), siamo a 200 metri in linea d’aria dalla Moschea Blu... Presa!!! Scarichiamo la moto, doccia veloce ed alle 16.45 siamo già a gironzolare per la città. Per cena seguiamo i consigli della Routard ed azzecchiamo il posto (ristorante Magnaura) mangiando bene in un bell’ambiente a due passi dall’albergo. (70 lire il conto finale). 

5-6-7 luglio: Istanbul

Ci siamo fermati solo due giorni e mezzo, è stata una toccata e fuga che sicuramente lascia spazio ad un’altra visita. Tante le cose da vedere, da fare, i sapori e gli odori da gustare. Non descrivo le bellezze e la storia che tutti i manuali e le guide riportano dettagliatamente, dico solo che merita andarci. Noi abbiamo visitato la Moschea Blu, Santa Sofia, il palazzo del Topkapi, il Gran Bazar, il Bazar Egiziano, la New Mosque, abbiamo fatto un giro in battello sul Bosforo, siamo andati un po’ a zonzo senza meta… Insomma:bella!!! La sera prima di partire chiedo il conto all’albergo e con faccia stupita dico: 40 euro a notte??? Ma mi avevate detto 40 lire turche a notte!!! (non era vero ma ci ho provato ;-)…), il ragazzo alla reception si scusa, dice che c’è stato un errore, alla fine propone: troviamoci a metà strada, 30 euro a notte e chiuso l’incidente… Ok, affare fatto!!!

8 luglio: Istanbul/Kuçukkuyu km 372

Sorpresa mattutina: un’auto ha parcheggiato proprio davanti alla moto, per uscire devo fare mille manovre sotto ad una impalcatura edile e graffio il parafango davanti… grazie mister testadiminkia!!! Si parte, decidiamo di costeggiare il Mar di Marmara dal lato Nord, direzione Canakkale. Dopo Tekirdag c’è una bella strada costiera segnata sulla cartina come panoramica, ci consente di saltare un po’ di noiosa statale interna. Bene: via spediti fino a Kumbag, dopodichè la strada si inerpica in un parco con tanto di custode e sbarra e…. non è asfaltata!!! 

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Ci godiamo così una trentina di km di sterrata comunque scorrevole, con tratti tra pascoli e viste panoramiche sul mare. Qui un piccolo video:
http://www.youtube.com/watch?v=avcAJS508FE
Traghettiamo per Canakkale da Eceabat, c’è un traghetto ogni ora, costo per 2 persone + moto= 8 lire turche. Ci fermiamo sulla strada panoramica a fare qualche foto con lo stretto dei Dardanelli sullo sfondo… e già che ci siamo completiamo la sosta con un pranzo/merenda in un ristorante sulla strada (11 lire per birra+verdure varie). Proseguiamo per Troia ma arriviamo alle 18.30, il sito chiude alle 19.00 e non ha senso entrare per vederne solo una piccola parte, è tardi e ripartiamo per trovare un albergo prima che faccia buio. Arriviamo a Kuçukkuyu giusto in tempo per fare il bagno al tramonto, poi ci fermiamo all’hotel Hera (30 euro senza colazione), albergo pulito ed elegante. Passiamo la serata in relax nei tavolini che danno sul porto e passeggiando lungo la darsena, bel posto.

9 luglio: Kuçukkuyu/Ortaklar km 330

Colazione in un bar attiguo all’albergo (4 lire) e poi partiamo per le rovine di Pergamo. Fa caldo e mi fermo spesso per bere, arriviamo alle rovine e finiamo la visita che è mezzogiorno e mezzo!!! Proseguiamo in direzione Kuşadasi dove vogliamo prenotare il rientro in traghetto verso la Grecia. A sud di Izmir ci fermiamo in un burger king lungo l’autostrada per pranzare e cercare un po’ di refrigerio… il caldo è feroce. Giunti al porto di Kuşadasi troviamo un’agenzia dove l’impiegata molto disponibile ci spiega che da lì il 21 luglio non è possibile traghettare con la moto, volendo c’è un traghetto da Cesme o da Bodrum ma non si possono prenotare più di una settimana in anticipo…. La ringraziamo e ci avviamo alla ricerca di una spiaggia tranquilla per ritemprarci e magari fermarsi per la notte. Errore: Kuşadasi è un posto paragonabile a Rimini, solo a Bodrum troveremo più casino… Una decina di km più a sud facciamo il bagno e stiamo un po’ in spiaggia, il posto non ci piace e decidiamo quindi di avviarci sulla via di Pamukkale. Ci fermiamo a sera nell’unico Hotel di Ortaklar (40 lire senza colazione), ceniamo nel ristorante attiguo dove faremo anche colazione domattina (cena 14 lire, colazione 3 lire). Posto tranquillo, albergo decoroso e pulito. La particolarità del ristorante è che tutti quelli che si fermano a cenare si ritrovano con il lavaggio auto compreso: c’è un solerte ragazzotto che aspetta poi i clienti all’uscita con un sorriso a 32 karati in attesa della giusta mancia….

10 luglio: Ortaklar/Pamukkale km 171

Sveglia alle 8.00, colazione e via. Siamo a Pamukkale prima di mezzogiorno, troviamo sistemazione all’Hotel Pamukkale, proprio sotto alla “collina bianca” che ho sempre sognato di vedere… Siamo stanchi per cui dopo una bella doccia pranziamo in Hotel e ci concediamo un po’ di relax in piscina. Verso le 16.30 ci avviamo per la visita alle terme ed alle rovine di Hierapolis. Il sito per la parte delle rovine ci è piaciuto, sono restato in parte deluso dalla parte naturale: nelle foto pubblicitarie ho sempre visto gente a bagno nelle pozze naturali calcaree ma…. non è più possibile perché l’acqua che sgorga dalla sorgente termale è stata deviata per altri scopi (piscine degli alberghi) così le pozze sono asciutte.
Rientriamo in albergo e mentre Licia approfitta della piscina io tiro ed ingrasso la catena. Purtroppo c’è una maglia grippata che fa casino, l’importante è che non ci lasci a piedi… Ceniamo in albergo e poi passeggiatina serale per vedere il travertino col riflesso della luna. Una parola per l’albergo: ci siamo trovati veramente bene, grazie alla gentilezza e disponibilità della Signora che fa tutto, dalle pulizie alla cucina, e parla anche un po’ di italiano. Camera doppia con aria condizionata e colazione 45 lire, pranzo cena e lavaggio biancheria 80lire.

11 luglio Pamukkale/çirali km 395

Oggi partiamo per la Licia! Direzione Antalya, viaggiamo nell’interno lungo una strada che a tratti riserva degli scorci veramente interessanti, montagna con vegetazione particolare molto bella da vedere, ci fermiamo lungo la strada e Licia scatta un po’ di foto mentre io mi imbosco sotto l’unico alberello a bordostrada per ripararmi dal calore del sole e bere acqua a garganella. Anche oggi, nonostante si attraversi una zona montuosa, fa caldo ed è molto umido. Poco dopo sosta benzina: il benzinaio, senza parlare neanche una parola di inglese, ci invita a sederci e bere il suo çay. Accettiamo di buon grado e gli offriamo dei biscotti che assaggia volentieri. Non sarà l’unica volta e troveremo ancora persone semplici ed ospitali lungo il viaggio. Proseguiamo verso sud-ovest, passiamo Antalya senza fermarci e facciamo tappa in un paesino sulla costa, pranzo in una piccola trattoria sulla strada (polpette riso verdure efes e nescafè 15,00 lire) e via verso la meta di oggi. Giunti a çirali cerchiamo alloggio in una delle pensioni consigliate dalla Routard, i prezzi nelle prime due sono alti (100 e 150 lire a notte con colazione) ed alla fine ci fermiamo nella meno cara, la Blue Paradise Pension. 
http://www.blueparadisecirali.com/index.html 
Prendiamo una camera (grande, 4 posti letto) con bagno a 60 lire a notte compresa la colazione. Le camere sono immerse in un giardino veramente bello curato da Mehmet, il proprietario, che insieme ai figli ed alla moglie gestisce questo splendido posto. Niente da dire, il nome è veramente azzeccato!!! 

12/13/14 luglio: Cirali e dintorni

Finalmente relax! Ci fermiamo per tre giorni di mare in questo angolo di paradiso, la spiaggia è a 100 metri dalla camera, l’acqua è stupenda, la moglie di Mehmet cucina da Dio!! Ogni mattina a colazione almeno due tipi di marmellata diversa sempre fatta in casa…. Che bontà! Da qui ci muoviamo per visitare i siti a un tiro di schioppo: Olympos (da evitare la domenica), Adrasan (stupenda località nella baia subito a sud di cirali, poco sfruttata dal turismo), le Chimerae (fenomeno naturale di fuochi spontanei dovuti a gas che fuoriesce dal terreno sulla montagna appena sopra cirali, consigliato andarci di sera con scarpe da ginnastica. Si arriva fino al parcheggio sotto la montagna per poi salire a piedi. Ingresso alla salita 3 lire a testa. Spettacolo!!)

15 luglio Cirali/Uçagiz km 92

A malincuore lasciamo Cirali con l’intenzione di tornarci ancora, partiamo in direzione ovest, si sale perché la zona qui è montuosa e la strada principale entra un po’ all’interno. Lungo la strada si possono vedere in alto sulle pareti rocciose alcune tombe Licie appartenenti a necropoli meno note e non segnalate dalle guide. Giunti all’imboccatura della valle di Finike restiamo colpiti dal colore della vallata sotto di noi: è bianca! Scendendo ed avvicinandoci capiamo il perché: è una zona totalmente dedita alla coltivazione in serra e quello che si vede dall’alto arrivando è appunto la bianca distesa delle serre coperte da teli di nylon che si estendono a vista d’occhio. Passiamo Finike, ora la strada si snoda lungo la costa regalando degli scorci da cartolina. Arriviamo a Uçagiz, scendiamo fino al piccolo piazzale sul porto, qui prendiamo a destra una stradina (l’unica) che finisce proprio di fronte all’ultima pensione del paese, pension Babaveli, che dà direttamente sul mare. Prendiamo una stanza con bagno ed aria condizionata a 60 lire e mentre stiamo ancora scaricando i bagagli dalla moto un tipo ci chiede se vogliamo noleggiare una barca per la giornata intera al costo di 100 lire. Fare la gita sui barconi comuni costa 25 lire a testa per due ore mentre il marinaio ottomano ci prospetta l’intera giornata a disposizione: trattiamo un po’ ed alla fine la prendiamo per 80 lire. Si parte alla volta di Kekova, appena fuori dalla baia di Uçagiz c’è un paesino raggiungibile solo dal mare, dove c’è la tomba Licia semisommersa che campeggia su tutte le cartoline della zona, ci passiamo davanti poi arriviamo all’isola di Kekova con le rovine sommerse, bagno in una caletta e rientro ad Uçagiz per pranzo. Capitan Nostromo ci aspetta in porto mentre pranziamo al ristorante, verso le 16.00 torniamo fuori, andiamo a fare il bagno nel paesino visto al mattino con l’intenzione di raggiungere la tomba a nuoto ma il fondale è basso, non si riesce a nuotare ed è pieno di ricci, Rinunciamo e ci dirigiamo verso un’altra caletta dell’isola di Kekova. Altro bagno e a malincuore rientriamo. Dopo una bella doccia proviamo un altro ristorante sempre sul molo, interessante perché ha un buffet self service e con 10 lire ci si può servire a piacimento senza limiti. Prima di andare a nanna ci colleghiamo a internet da un bar posto all’ingresso del paese e prenotiamo il rientro via nave dall’isola di Kos (Grecia) al Pireo per la sera del 21: le ferie stanno finendo  !!!

16 luglio Uçaĝiz/Myra/Kas/Gelemis(Patara) km 126

Dopo un’abbondante colazione sulla terrazza della pensione compriamo qualche braccialetto ed un paio di parei dalla signora che gestisce la pension e che fa questi lavoretti per arrotondare, così siamo a posto con i regalini da portare casa. Prima destinazione della giornata è la necropoli di Myra che si trova a Demre, torniamo indietro sulla strada di ieri per una decina di kilometri ed arriviamo all’ingresso delle rovine. Parcheggiamo la moto dietro ad un chiosco di bibite gestito da un ragazzo che con sguardo ammirato ci dice “Honda Transalp the best”… dopo la visita compreremo lì un paio di bottiglie d’acqua… Le rovine sono molto belle, penso siano le più imponenti di questo genere e meritano il prezzo del biglietto. Dopo due spremute d’arancia a testa (anche oggi fa caldo…) partiamo per Patara, nostra destinazione finale per oggi, passando per Kas. Bellissimo il panorama che si vede arrivando dall’alto sulla penisola di Kas e sulle ultime isole greche, proprio di fronte a Kas c’è Castellorizzo, l’isola dove hanno girato il film Mediterraneo. 
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Scendiamo in paese e ci fermiamo a pranzo in una trattoria/pizzeria che dà sul mare vicino alla stazione degli autobus (autobus per modo di dire, qui la dimensione standard degli autobus è quella di un furgone Ducato, nemmeno granvolume). Ben rifocillati decidiamo di fare il giro della penisola, arriviamo fino in fondo per poi tornare indietro e fermarci per bagno e pennichella nel punto più stretto, dove il mare lascia giusto lo spazio per la strada ed un paio di spiaggette con un’acqua limpidissima frequentate da gente del luogo e pochi turisti (c’è un’Africa Twin targata Ancona ma del proprietario non c’è traccia…). Ripartiamo lungo una strada sinuosa che si snoda lungo la costa, un tratto veramente bello dove ci sono delle spiagge che invogliano ad altre soste. Arriviamo a Patara (sulla cartina è indicato il nome Gelemis ma a me piace di più il nome antico che è anche il nome della spiaggia) e ci piazziamo al Delfin hotel, dove ci offrono una camera doppia con aria condizionata e colazione a 60 lire a notte (volendo risparmiare qualcosa lo stesso proprietario gestisce la pensione St.Nicholas a 400 metri dall’Hotel dove la doppia costa 40 lire). Dopo una mega doccia ed un’ora di “ammollo” nella piscina dell’Hotello andiamo a cena al ristorante St. Nicholas dell’omonima pensione (cucina senza infamia e senza lode, 36,00 lire). 

16/17/18 luglio Patara e dintorni

Colazione in Hotel, via verso la spiaggia e le rovine. In pratica il sito archeologico si trova subito dietro alle dune che delimitano la spiaggia. Questa ha un unico accesso nel punto più ad est e si estende verso ovest per 15 km. Per accedere a spiaggia e rovine si paga un biglietto unico (5 lire a testa). Se si vuole andare in spiaggia più volte (noi ci siamo fermati tre giorni), bisogna essere residenti a Patara ed avvisare subito il guardiano che provvederà a convalidare il biglietto rendendolo valido per una settimana, altrimenti si paga ogni volta. Le rovine sono interessanti e relativamente “giovani” come scoperta, infatti gli archeologi stanno lavorando per portare alla luce molti reperti che sono ancora nascosti dalla sabbia. Si può girare con la moto tra uno scavo e l’altro, bello il teatro e le terme romane. Varie tombe licie sono sparse tra le dune. La spiaggia è sfruttata dal turismo e un po’ affollata nella parte iniziale. Ci hanno colpito le donne in “burkini”, il nuovo bikini-burka con cui fanno il bagno e prendono(sigh) il sole le donne musulmane.… pomeriggio in piscina, alle 17.00 scopriamo la piacevole usanza di offrire agli ospiti dell’hotel cay e torta fatta in casa dalla moglie del proprietario :-P . Nei giorni successivi, facendo base a Patara abbiamo visitato le rovine di Xanthos e Letoon. 

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Xanthos: antica capitale della Licia, domina dalla collina la cittadina di Kinik e la valle del fiume Xanthos, anche questa disseminata di serre. Indubbiamente il sito più esteso tra quelli da noi visitati, da vedere. Letoon: ingresso troppo costoso per quello che attualmente offre. Ci sono solo le rovine di tre templi, Apollo Artemide e Leto, nemmeno ben conservate…. 

19 luglio Patara/Olüdeniz/Dalyan km 116

Di buon mattino si parte per Dalyan, in programma abbiamo anche un passaggio ad Olüdeniz, descritta come una delle spiagge più belle della Turchia. Arrivati in zona ad un semaforo ci affianca un motociclista su BMWmilleddue. Sorriso, solito “where are you from?” e dopo aver detto che viene da istambul riparte…. col rosso!!! O_O Ed era pure senza targa….. resto basito, appena arriva il più rassicurante verde parto anch’io, si vede che qui usano così. Siamo vicini alla meta, il traffico si intensifica, si vede la spiaggia: è bella anche se più sfruttata dal turismo di massa rispetto alle precedenti da noi frequentate. Si paga un ingresso che comprende il parcheggio della moto. La spiaggia ha una forma a penisola e racchiude una laguna interna detta “Blue lagoon”, dopo aver visto il colore dell’acqua io e Licia l’abbiamo ribattezzata “Brown lagoon”, il che è tutto dire…..La parte verso il mare aperto è bella, il settore centrale è abbastanza vivibile mentre la zona di punta è più “riminizzata”. Ce la prendiamo comoda tanto Dalyan è vicina e stiamo in spiaggia fino a pomeriggio inoltrato, pranzo in uno dei ristobar della spiaggia a 19,00 lire e tanti bagni. Arriviamo prima di sera a Dalyan, cerchiamo e troviamo il Myramotel che era descritto da Triplo nel report del suo viaggio in Iran dello scorso anno, e qui abbiamo la brutta sorpresa di trovarlo chiuso: Javid, il proprietario, è ancora convalescente per i postumi di una caduta in moto (è stato investito da un automobilista che poi se l’è data a gambe), quindi quest’anno non ha aperto al pubblico perché non può lavorare. Appena gli parlo degli sporchi che sono passati da lui l’anno scorso però insiste affinchè ci fermiamo ospiti da lui per la notte (you are friend of my friends, so, you are my friend…). Ci sistema in una stanza e facciamo conoscenza di un motociclista di Istambul (avevo visto la BMW800 parcheggiata), anche lui ospite di Javid. Non gli ho chiesto per delicatezza se anche la BMW turca ha fatto tutti i richiami per la sua cavalcatura… . L’hotel si trova su un ansa del fiume proprio di fronte alla necropoli di Kaunos, notevole! Facciamo il bagno in pratica nel cortile dell’hotel, ceniamo in un ristorante vicino (salasso: 115 lire!!!) e dopo cena stiamo a chiaccherare con loro con la vista della necropoli illuminata giusto davanti a noi accompagnata da alcune splendide stelle cadenti fuori stagione.

20 luglio Dalyan/Bodrum km 172

Il programma prevedeva che da Dalyan ci recassimo a Bodrum via Mugla, seguendo la strada all’interno. Su consiglio di Javid invece ci dirigiamo verso la penisola di Datça con l’intento di fare un giro a Kiz Kumu, Selimiye e Bozburum, poi arrivare sulla punta estrema della penisola e pernottare sul mare traghettando domattina per Bodrum. Direzione Marmaris quindi, passiamo la città e troviamo il mare, anche qui veramente bello, ci sono un sacco di calette con un’acqua blu pulitissima. Fa caldissimo e decidiamo per lo stop immediato per un tuffo refrigerante in acqua, sulla strada passano gruppi di Land Rover scoperte cariche di turisti e con lo stereo a palla che in fila indiana portano questi pirla in giro per pranzo (??). Troviamo anche noi una bettola lungo la strada, ottima cucina e pochi soldi (16 lire) per un pranzo onesto. Proseguiamo verso Datça e la strada cambia, è bella, asfaltata bene, si inerpica sulla montagna che divide il mare in un susseguirsi di curve divertenti, con scorci e panorami veramente belli. Un po’ fastidioso il vento che, mi dicono, qui imperversa tutto l’anno. Prima di andare a cercare da dormire sulla punta della penisola mi viene l’idea di verificare gli orari dei traghetti per Bodrum di domattina: con dispiacere apprendiamo che il primo che parte (09.30) arriva a Bodrum tardi e non ci consentirebbe di prendere quello che va all’isola greca di Kos (da Bodrum alle 10.00)! A malincuore ci vediamo costretti a salire sull’ultimo della giornata (17.30), che ci porta a Bodrum in 1h e mezza di traversata con vento fortissimo e mare mosso. Pazienza, segnamo la penisola come una delle mete per l’anno prossimo. A Bodrum le pensioni consigliate dalla Routard sono già piene, giriamo un’ora e mezza senza trovare posto finchè ci rassegnamo a prendere una camera all’Hotel Albatros (50 lire senza colazione) che dà sul porto e su una serie di bar con musica a palla fino alle 3 del mattino….per fortuna che ho il sonno pesante!!!! Ceniamo sul porto nel ristorante che si trova proprio alla fine della passeggiata appena dopo il cancello della dogana che faremo domattina per andare in Grecia. Deludente e caro (66 lire) . Andiamo a dormire con la sensazione triste che la vacanza è finita nel posto peggiore, cioè una città sul mare ormai divenuta meta di turismo di massa che non ha lo spirito che si trova nei paesi più isolati lungo la costa.

21 luglio Bodrum/Kos - Kos/Pireo

Sveglia per caricare la moto e ci avviamo mestamente alla dogana. Ci restano solo 3 lire, le usiamo per due cay che sorseggiamo in attesa dell’espletamento delle pratiche per uscire dalla Turchia (un’ora circa). Il traghetto è piccolo e non mi fanno caricare la moto fino a che non sono saliti tutti i passeggeri. C’è mare un po’ mosso e mezz’oretta dopo la partenza viene a cercarmi un motociclista di Bologna, conosciuto durante l’attesa per l’imbarco, preoccupato per il rollio del traghetto che fa danzare pericolosamente le moto sul cavalletto laterale. Trascorro così il resto della traversata in piedi accanto a Lisa che effettivamente un paio di volte raggiunge il limite del ribaltamento. Arriviamo a Kos! Dogana anche qui, ci fanno passare due uffici ma sono abbastanza veloci. Il traghetto per il Pireo parte stasera alle 21.00, abbiamo tutta la giornata per farci un giro e dare un’occhiata all’isola. Facciamo bankomat in euro, colazione e via direzione Tigaki. Ci fermiamo sulla spiaggia per un bagno fra le onde di un mare piuttosto mosso, quindi ci spariamo un’insalata greca in una delle innumerevoli taverne disseminate lungo il viale principale… come? criterio per la scelta del locale? Semplice, l’unico che aveva di fronte un albero per mettere all’ombra la moto!!! ;-) Ci dirigiamo verso Nord lungo una strada che costeggia il mare. Arrivati a Mastichari decidiamo di attraversare l’isola in direzione sud per vedere l’altro versante, quello che dà proprio sulla penisola di Datça. Scendiamo a Kardamena e ci fermiamo anche qui sulla spiaggia. C’è una mare splendido, calmo e trasparente. Si sta benissimo e non ci spostiamo più fino all’ora di recarci in porto per prendere il traghetto. Questo arriva con una mezz’ora di ritardo sull’orario previsto e ne approfittiamo per fare un po’ di spesa per non rimpinguare le casse del ristorante della nave. Ci imbarchiamo e salutiamo da qui la costa della Turchia che è proprio di fronte: arrivederci all’anno prossimo!!!

22 luglio Pireo/Patrasso km 237

Sbarchiamo al Pireo alle 6.00 del mattino, tiriamo via dritti fino a Corinto, dove usciamo dall’autostrada per fare colazione. Da qui proseguiamo lungo la costa fino ad un paese dove una spiaggia di sassi piatti e ben modellati con alcuni alberi ombreggianti ci invita ad una pennichella ristoratrice (in traghetto non abbiamo dormito granchè). Un po’ di relax, un paio di bagni, una lavatina alla moto sotto la doccia e poi si riparte, destinazione…..taverna! Ultima insalata greca della vacanza condita da due ottime birre ed un caffè freddo, si riparte ad andatura da bradipo visto che Patrasso è vicina e non abbiamo fretta. Arriviamo in anticipo, facciamo i biglietti e riusciamo a saltare l’ingresso al porto (complice una segnaletica un po’ imprecisa), ci facciamo un buon quarto d’ora di giretti cercando di entrare dal cancello giusto. Eccoci, finalmente ci imbarchiamo e prendiamo possesso della cabina che ci accompagnerà ad Ancona. Partenza in orario, gironzoliamo per la nave fino all’ora di cena, quindi self service e poi tutti a nanna! 

23 luglio Ancona/Casa km 448

Arriviamo in porto in perfetto orario, scendiamo dalla nave e ci accoglie un caldo afoso che dà fastidio più che in Grecia. La strada è la stessa salvo una c****o di deviazione che ci fa fare un giro stranissimo per prendere l’autostrada, via dritti fino all’uscita di Cesena Nord dove ci attende il nostro solito chiosco delle piadine per l’immancabile merenda/cena, quindi su per la Romea e poi l’ultimo pezzo di autostrada Mestre/Pordenone tutto a 140/150kmh perché ormai siamo arrivati! Ore 20.00, metto la moto sul cavalletto e penso… ciao Turchia, ci manchi già….