Tunisia 2010 - Eugenio Fava

Autore: Eugenio Fava alias Gege'
Periodo: 27 febbraio 2010 - 6 marzo 2010
Partecipanti: Eugenio Fava su Honda Africa Twin 650 1989 versione special e tanti amici Lisstaioli

Sottotitolo: Un mare di sabbia

Questo è quello che immagina chi, come me, non è mai stato nel deserto.
Da anni era un desiderio forse difficilmente realizzabile, il lavoro, la famiglia non mi permettevano di organizzarmi per poter partecipare ad un viaggio in terra d'africa, ci ho provato un paio di volte ma il pacco è stato inesorabile..
Poi Dijetto, tra il serio ed il faceto mi dice.... per i miei 40 anni vorrei regalarmi un viaggio in Tunisia, che dici!?!?? Che dico!?!?!??? Vengo anch'io..oggi il lavoro me lo permette, ho bisogno di farmi un viaggetto rinfrancatore dopo i guai della primavera scorsa..... sono galvanizzato dall'idea.. ma noi non sappiamo nulla dell'africa, della sabbia, delle piste..... e decidiamo di chiedere a chi ne sa, all'inizio parte tutto in sordina, come chi organizza senza essere convinto di portare a termine le cose..... ma non è così.
Dopo innumerevoli mail, amici che si aggregano entusiasti, difficoltà organizzative etc etc, il fatidico giorno è arrivato.
Combattuto ed incitato dal Lucido decido di fare la trasferta Arco/Genova in moto, per me è una sofferenza, non sono più un macinatore di km, sono passati i tempi di quando si partiva
e si tornava alla sera con 6/700 km sulle chiappe, col monocilindrico, l'imborghesimento del carrello è evidente, ma come si diceva..... che viaggio è un viaggio cominciato con il carrello???
Parto imbacuccato come l'omino michelin, raggiungo Paolo a Montirone e partiamo alla volta di Genova, raccogliamo LLupa e Franz in autostrada e dopo una piccola sosta di riscaldamento ripartiamo
alla volta della A7 dove troveremo Hammer che ci aspetta oramai da quasi un'ora..... in poco tempo siamo al porto di Genova, troviamo una piacevole sopresa, il comitato di accoglienza Ligure formato
dal Lupo e da Norby...un'ottimo salame e schiacciatina ci rinfranca del viaggio ed è l'antipasto all'arrivo della nave, ci sono tutti, Bibo, Dijetto, il Lottini, Franco, Filippo l'autista della jeep e Marco il fotografo (tra l'altro persona conosciuta in altri forum)
Che emozione!!!! stiamo partendo, il passaporto, i controlli doganali, l'attesa, si chiacchera del più e del meno fino al momento dell'ingresso nella panza della nave.... è il mio primo viaggio in traghetto con la moto
si lega stando attenti a non fare danni e si sale in cabina.
Con sorpresa la cabina è accogliente e vista mare, la Carthage non è male, confortevole e con un'ottimo bar :), il tempo passa veloce, la notte porta consiglio e si comincia ad intravedere la costa Africana.
Una volta scesi il tempo è tiranno, ci aspetta una lunga trasferta su asfalto per raggiungere l'albergo a Gabes dove pernotteremo, 380 km circa di asfalto che prova ulteriormente il mio fondoschiena, la sella rialzata fatta fare quest'inverno si rileva scomoda.... una vera tortura ma l'aria Tunisina, il profumo delle grigliate di agnello lungo la strada ed il panorama aiuta a dimenticare... ci fermiamo a mangiare dell'ottimo angello alla brace e le chiappe ringraziano.
Dopo circa 6 ore siamo in albergo....sono distrutto....
La notte passa veloce, il mattino ha l'oro in bocca e si parte presto, oggi si sterra!!!! Partiamo alla volta di Matmata dove prenderemo la prima pista ci porterà prima a Bir Soltane e poi lungo la Pipe Line a Ksar Ghilane e successivamente al campo tendato di Zmela Labrissa.
Visitato il famoso albergo dove è stato girato Guerre Stellari imbocchiamo la pista, prima sassosa, piena di curve, poi più veloce con sacche di sabbia che impongono di ridurre il ritmo....l'impatto con la sabbia è subito duro, gli unici approcci risalgono ai due Sabbia fatti, uno col transalp ed uno col k300, ed ad un Wild Bunch on Sand col trial, quindi le sensazioni sono tremendamente diverse....ma con sorpresa mi accorgo che la sabbia non mi dispiace, basta sapere come parlarci.....l'equilibrio aiuta e si arriva velocemente al caffè Bir Soltane...
Sono tra i primi e dopo un po' di sano cazzeggio notiamo che la macchina è in ritardo...Bibo parte a vedere cos'è successo e dopo un'attesa di mezzora arriva Filippo con Franz seduto a fianco, è caduto ed ha battuto violentemente il costato, fortunatamente non sembra niente di grave ma si decide di chiamare l'ambulanza che arriverà dopo più di un'ora.
Intanto recupero la moto e sdrammatiziamo con Franz, che, nonostante il dolore si dimostra una persona di spirito :), visto poi quello che succederà dopo......
Il gruppo si divide, io e Bibo accompagnamo l'ambulanza con Franz a Douz mentre gli altri vanno a Ksar Ghilane.
L'avventura negli ospedali tunisini comincia (dopo un'ora e mezza di viaggio) con i portantini che mollano il povero Franz a terra mentre lo scaricano dall'ambulanza....sembra un film di Totò...... dopo un paio d'ore, una flebo, tre lastre e interminabili telefonate con l'Europassistance, spostano il ferito nell'ospedale del paese vicino per un consulto specialistico..... lì troveremo una dottoressa MOLTO affascinante e gentile ed un medico che sembra uscito da un cartone animato...... Franz dopo che ha saputo che ha "solo" una costola rotta firma per uscire e ci portiamo all'esterno dell'ospedale ad aspettare Filippo...
Intanto il resto dell'armata brancaleone ha deciso di conquistare il fortino vicino a Ksar Ghilane..... ma la sabbia molle come borotalco non li aiuta, saranno ore di spingi...cadi..rialza.....disinsabbia.....finchè stremati arrivano al mitico fortino....
Sono rimasto incredibilmente stupito dalla straordinaria gentilezza dei tunisini, intanto che si aspettava Filippo, ogni 20 minuti arrivava qualcuno a chiederci se andava tutto bene, se avevamo bisogno di qualcosa, anche la dottoressa MOLTO carina, prima di staccare, è venuta a sincerarsi che fossimo a posto.......
Filippo intanto arriva che fa notte, ci spariamo quest'altri 150 km fino a Ksar Ghilane dove troviamo gli altri a sollazzarsi alla pozza, in compagnia di Pipin e dei suoi amici... noi siamo distrutti e partiamo tutti subito verso il campo tendato....altri 20 km nella notte e nel deserto... con fatica si arriva al campo, un posto bellissimo, tende accoglienti ed un grande spazio per pranzare con arredamento tipico, bagni con docce e dietro il grande Erg....uno spettacolo incredibile!!
La cena è ottima, nonostante siamo arrivati tardi i ragazzi del campo ci accolgono benissimo, Fatim (che riconosce Bibo, maledetten è più famoso di Little Toni....) è un'ottimo ospite, la cena è ottima e le tende accoglienti... la notte passa veloce e il mattino è stupendo, cielo terso e un'ottima colazione ci prepara alla dura giornata.
Il programma è una pista in disuso che porta a Guermessa, la si imbocca dalla Pipe Line, inizialmente veloce e con fondo sassoso, rapidamente diventa un'incubo, sabbia inconsistente come borotalco mette alla prova i nostri bestioni, addirittura il Lucido si insabbia con l'anteriore, volando a fianco della moto, anche il Land cruiser si pianta fino ai mozzi e solo un'abile lavoro di pala e scalette lo tolgono dalla sabbia.
Ripartiamo e dopo pochi metri il Lottini decide di fare un front loop scavalcando un ciuffo d'erba alto più di un metro... .risultato leve rotte, carene a donnine e un po' di sabbia in bocca.....fortuna che prima di partire, su nostro consiglio, ha deciso di lasciare a casa il modulare per un più sicuro casco da enduro :)... si sistema la moto e ripartiamo, 2 km di sabbia bastardissima e la pista scompare..... ora capiamo perchè la pista è in disuso, per qualche km la pista sparisce nelle dune, lontano si vede un'accenno, io e Bibo partiamo alla ricerca della traccia mentre gli altri ci aspettano......dopo mezzora ritorniamo con la traccia della pista e troviamo Llupa e Lucido con le moto sotterrate dalla sabbia, appaiate con la sabbia fino al sottocoppa..... non senza fatica le tiriamo fuori e ripartiamo...qualche altro carpiato, un po' di photo session, uno sterratone fantastico e veloce con un fondo da favola ed arriviamo nei pressi di Guermessa....
Siamo tutti stanchi morti, decidiamo di visitare la città vecchia, posto decisamente affascinante con un fantastico panorama sul deserto e sui dintorni, Bibo ricorda un ristorante ma ci dobbiamo accontentare di qualche cocacola e di due fette di salame recuperate nella macchina di Filippo.
Ripartiamo verso Bani Kheddache, da dove prendiamo una pista veloce che ci dovrebbe riportare sulla Pipe Line.... è tardi, preziose ore di luce le abbiamo perse e cerchiamo di recuperare per arrivare prima del buio, una foratura del King ci obbliga ad una sosta forzata, si riparte a velocità abbastanza alta, la pista è una fastidiosissima toulle ondulè che ci porta a fare velocità di 09/100 kmh, il buio scende all'improvviso ed una caduta del King in una delle prime insidiosissime sacche di sabbia ci consiglia di rallentare il ritmo.... neanche a farlo apposta dopo poche centinaia di metri troviamo il Llupa a terra dolorante per una caduta.... ha male ad una spalla e non riesce a muoverla, rapidamente decidiamo di farlo continuare in auto, lasciamo Marco e Paolo sul posto del misfatto e riprendiamo la pista fino all'asfalto, lasciamo lì le moto e ritorniamo in macchina a recuperare Marco e la moto del Llupa.
Mentre io e Filippo percorriamo la pista al contrario i nostri amici verranno intervistati da una troupe di una televisione spagnola con riprese sulle nostre moto ed intervista ai temerari nella notte :)
Al ritorno un rapido consulto e si decide di portare la moto del Llupa al caffè Bir Soltane, dove avevamo precedentemente lasciato quella di Franz, per poi recuperarla al ritorno, intanto noi ci avviamo verso Ksar Ghilane dove beviamo qualcosa nell'attesa della macchina.
Anche oggi arriviamo al campo a notte fonda, un pasto veloce e decidiamo che il giorno successivo sarà di relax e di "castelli di sabbia"...
E la sabbia ci prende in parola, tutta la notte un vento impetuoso scuote il campo e la mattina ci ritroviamo le tende piene di una finissima sabbia rossa, ci rifugiamo nel salone e cazzeggiamo fino all'ora di pranzo, ci rifocilliamo e, calato il vento, decidiamo di metterci alla prova sulle dune del grande Erg... l'Africa è pesante, ma riesco a non insabbiarmi, perlomeno fino a quando non sono abbastanza stanco....poi provo la "bestia" di Bibo....un'altro mondo, un'accellerata ed esce dalla sabbia come un motoscafo plana sulle onde, nonostante tutto riesco comunque a piantarmi con la ruota anteriore e a volarci sopra....è una moto a cui non puoi dare del tu subito, prima è meglio conoscerla un pochetto....FANTASTICA!!!
Qualche salto ancora con l'Africa, un po' di foto e con Bibo, Filippo, Marco e Dijetto andiamo a vedere l'oasi di Ksar Ghilane... non l'ho ancora vista con il sole e poi vogliamo comprare un po' di tabacco alla mela per la pippata della sera...
Partiamo e ci accorgiamo che il vento della notte ha formato delle dune alte quasi 2 metri sulla pista che porta al campo, nulla ferma la mitica Land Cruiser ed in poco tempo arriviamo all'oasi, veramente bella anche se oramai invasa da strutture ricettive un pochino false e lontane dallo spirito del posto, un red bull in compagnia, una passeggiata verso il fortino (è l'unica cosa che non ho visto che mi costringerà a tornare :) ) e si ritorna ad alta velocità... lambiamo la colonna Leclerc e dopo un paio di km un flash.....minchia abbiamo dimenticato il tabacco!!! dietro front velocissimo e poi via verso il campo.....nel frattempo gli altri impavidi eroi avevano sfidato ancora il deserto intorno al campo.
Bellissima serata con un'ottima pippata di shisha e tante chiacchere intorno al tavolo, Llupa e Franz doloranti ma con un'ottimo spirito partecipano alla serata, rivediamo le foto delle giornate passate e programmiamo la giornata successiva.
Un'insetto stranissimo ci occupa un po' di tempo prima di andare a letto, una splendida notte ci aspetta...tuoni all'orizzonte e seghe circolari ci culleranno fino all'alba.
E' la giornata di rientro verso Gabes, partiamo presto salutando Fatim ed il fantastico campo di Zmela Labrissa, il grande Erg alle spalle è illuminato dal sole basso all'orizzonte, uno spettacolo che mi porterò nel cuore per sempre.
Mentre Filippo, Marco, Franz, Llupa e Hammer (ha la moto che non va molto bene) si preoccupano di recuperare le moto a Bir Soltane (con una veloce divagazione al fortino di Ksar Ghilane) ripercorriamo al contrario la Llupa Road e vediamo con la luce del sole dove la terra dl'africa ha avuto il meglio su di lui...la pista è effettivamente molto insidiosa, con il buio non si ha la percezione esatta dei rischi, sicuramente se avessimo fatto quel pezzo col chiaro difficilmente sarebbe caduto...
Prendiamo poi una bella pista in mezzo alle montagne, sassosa e tecnica, un piccolo Tremalzo molto divertente con paesaggi mozzafiato e curvoni da fare a manetta.
Arriviamo a Matmata dove mangiamo in un ristorante che ci riempe la panza e dove riesco anche a vedere un personaggio che conosco di Toscolano...il mondo è veramente piccolo......
Quattro belle curve e dopo poco tempo arriviamo all'arbergo, un'occhiata alle moto, una birra in compagnia, una doccia temprante e arriva l'ora di cena, andiamo in un ristorante poco distante, poche centinaia di metri scandite dal ritmo incessante di un rap d'oltre cortina...una grigliata mista (che poi scopriamo essere di fegati vari) e tutti a nanna...
L'ultimo giorno è un po' faticoso, soprattutto per le mie chiappe provate da tanti km, oramai ho coscienza del fatto che la vacanza è finita, cerco di respirare a pieni polmoni l'aria africana, sento i profumi e mi guardo in giro, mi resteranno negli occhi tanti ricordi in ordine sparso: il peugeot 103, tutti i bambini che salutavano ai bordi delle strade, i vecchi che guardano le macchine che passano, la miriade di sacchetti di plastica attaccati ai rami degli alberi, la polizia ovunque, gli agnelli scuoiati ai lati delle strade, il profumo della brace, la bambina a dorso d'asino col cellulare a Douz, l'ospedale di douz, la gentilezza della gente, il primario di Kebili, il gestore "romano" della pompa di benzina verso Gabes, le dune della pista verso Guermessa, il benzinaio di Ksar Ghilane, i dromedari lungo la Pipe Line, il panino al tonno di Bir Soltane, Franz mentre viene scaricato dall'ambulanza, la melanzana del Llupa, la scenic al porto di Tunisi, il King che scompare dietro il cespuglio a testa in giù, il Lucido che mi cade nell'obiettivo, le macchine stracariche lungo la strada per Tunisi, i camion da parigi dakar, tanti frame, momenti indimenticabili, chiacchere, impressioni ed emozioni che mi pervadono come un vento leggero che ti accarezza....ci tornerò, con i miei amici, magari con altri, ma sono felice di aver condiviso questi momenti con persone speciali, conosciute o fino a quel momento sconosciute, che hanno reso questo viaggio indimenticabile ed unico.

Gegè