Ferrara: un'enoteca da Guinness

Era una sera di tardo autunno dell'anno del signore 1529. Le ombre della sera cominciavano ad ammantare Ferrare, ma la nebbia che fino qualche giorno prima si stendeva sulla città, si era un poco diradata e dal palazzo della Signoria si potevano vedere i mendicanti che occupavano i gradini davanti al Duomo.
> Messer Lodovico attraversò la piazza e imboccò il vicolo che costeggiava il Duomo alla sua mancina.
Raggiunse l'Hostaria del Chiucchilino e tese l'orecchio alle chiacchiere degli avventori, ché a volte ne saltava fuori qualche storia interessante da aggiungere al suo Orlando. Ordinò una coppa di Fortana, quel vino aspro e vagamente salino da poco diventato di moda. Si diceva che l'avesse portato dalla Francia la duchessa Renata…

…Sono gli ultimi giorni dell'anno del Signore 2011. Sto accompagnando con il Fortana, vino e vitigno a me sconosciuti finora, la salama con la purea di patate. È il piatto locale per eccellenza. Sono seduto a un tavolo dell'enoteca al “Brindisi” di Ferrara. Le pareti sono coperte da decine e decine di vecchie bottiglie polverose, in alto una moltitudine di bottiglie di liquori e distillati, molti i whisky, come cherubini affacciati a una nuvola di ragnatele.

Ho cominciato con una Malvasia piuttosto secca e gradevole che ha fatto da aperitivo e ha bagnato un piatto misto di salumi ferraresi, poi un calice di Merlot, buono ma preferisco il nostro Ticino, sulle cappellacce di zucca. Anche le cappellacce sono una bella scoperta. Peccato che una frattura al penultimo molare mi renda doloroso il caldo. Mastico dall'altra parte e le gusto comunque. Poi il Fortana di cui dicevo. Pare sia un vitigno rimasto inalterato nel corso dei secoli. Mezzo selvatico e resistente ai parassiti, mi si dice abbisogni di pochi o nulli trattamenti.

Chiudo con un assortimento di pasticcini locali, fra i quali troneggiano due bei pezzetti di panpapato (con la “a”) annaffiati con un eccellente Fragolino. Il “Brindisi” non serve caffè e allora chiudo con una notevole grappa di provenienza locale che centellino guardandomi attorno e immaginando Messer Ludovico Ariosto, ormai vecchio, seduto due tavoli più in là in quella che questa, un tempo, era l'Hostaria del Chiucchiolino.

Ho cenato nell'osteria più vecchia del mondo.

Pago il dovuto, onesto, e torno verso la Piazza.

(Consiglio anche una visita al sito web)

Enoteca al "Brindisi"