Caffè valdostano del sabato - Dario Fiumicello
Venerdì sera, stanco, scazzato e apatico. Avevo deciso per l'indomani di fare un giro in moto in Val d'Aosta, ma al momento proprio non ho voglia. Sono teso, nervoso a causa di alcune vicende personali. So che un giro mi farebbe proprio bene, ha funzionato tante altre volte quando ero in queste condizioni, però stasera è diverso... sembra quasi che mi sia passata la voglia... Con questo freddo poi.. .e col rischio di trovare ghiaccio, neve o chissà cos'altro. Forse farei meglio a restare a casa e godermi un po' di relax...
Svogliatamente guardo un po' la cartina... Domani non potrò stare fuori molto e forse è meglio evitare di andare fino ad Aosta... Guardo il sito della Val d'Aosta e trovo degli itinerari in moto...
Ovviamente tutti consigliati al massimo fino al 30 Novembre... Mi colpisce questo:*
Non troppo lungo e con un po' di montagna... Certo, non è proprio la stagione adatta e se già in pianura siamo a -2 °C non mi meraviglierebbe trovare -10 °C a quelle altitudini. Comunque, metto la cartina nella borsa serbatoio e rimando la decisione di partire all'indomani mattina.
Mi alzerò alle 7 e, se la giornata e il mio stato d'animo lo permetteranno, partirò.
Passo la notte quasi in bianco e l'indomani mattina la casa è gelida;
uscire dal letto è veramente difficile. Vado in cucina e guardo fuori:
il cielo è pulito e non è ancora neanche l'alba... Le macchine sono piene di brina, il che la dice lunga sulla temperatura esterna. Che faccio?
Parto!
Non ho voglia di restare a casa e l'idea di andare in moto con queste temperature mi spaventa e mi elettrizza allo stesso tempo... Chissà che un giorno non decida fare l'Elefantentreffen... ;)
Sembra strano ma dal momento in cui decido di partire mi sento già un po' meglio. Mi aspetta una breve ma nuova esperienza e l'idea di vedere albeggiare sulle montagne innevate dietro casa mi eccita parecchio.
Mi avvio che sono circa le 8 meno un quarto. Cartina pronta, paramani "artigianali" piazzati, vestiario ok e moto calda. Si parte!
I primi 2 minuti penso subito: "Ma chi cazzo me lo fa fare?" Per strada non c'è nessuno, la luce è ancora scarsa e i campi sono pieni di brina.
Il termometro segna -3 °C e non riesco ad andare oltre i 50 senza congelarmi le dita... Perché sono così minchione?
Dopo un paio di km però comincio a prendere confidenza con l'ambiente...
Inizio ad adattarmi al freddo e mi torna la voglia di andare... La gente che passa in macchina mi guarda come se fossi un alieno e sono sicuro di sapere quello che pensa :)
Il sole inizia a colpire direttamente le montagne di fronte a me... rimango letteralmente a bocca aperta davanti a questo spettacolo...
Questo panorama mi fa tornare il sorriso sulle labbra e la voglia di andare avanti, nonostante la temperatura sia ormai a -6 °C e le dita sembrino dei bastoncini di pesce appena usciti dal freezer. Guardo a destra e vedo che il sole inizia a fare capolino tra gli alberi... Non posso non fermarmi per una foto:
Approfitto della sosta per appoggiare un po' le mani sul motore tiepido e dopo un paio di minuti sento una piacevole sensazione di calore. Il sole nel frattempo ha iniziato ad illuminare l'ambiente e tutta questa luce mi infonde tanta serenità. Abbasso la visiera parasole e via...
Supero Ivrea, Montalto Dora, Borgofranco, Carema... Valle d'Aosta!
Inizio ad addentrarmi sulla SS 26 e le montagne cominciano a fare da cornice al paesaggio. La temperatura oscilla tra -1 e -2 °C e il sole, quando arriva fa veramente piacere... L'aria è ancora gelida e entrare nell'ombra fa davvero la differenza. Iniziano a venirmi timori sul fatto
di arrivare a quote elevate, e per consolarmi penso: "Ma si, arriviamo a Verres e vediamo com'è la situazione. Se non si può proprio si torna indietro e sarà stata comunque una bella passeggiata..:".
Mentre penso questo supero un cartello turistico con scritto "Bard"...
Mmmhhh... dove l'ho già sentito? Guardo nello specchietto e capisco:
La strada è davvero piacevole, ci sono tratti dove si può guidare bene e mentre dondolo tra una curva e l'altra la testa si fa sempre più
leggera, come se i cattivi pensieri e i malumori cadessoro giù uno ad uno ad ogni piega.
Arrivo a Verres e penso che potrei anche tornare indietro. Sono sereno adesso, il sole è salito ancora un po' e forse arrivare a Brusson
sarebbe davvero troppo.
Eh vabbè, proviamoci... Se salendo sento troppo freddo o vedo che la strada peggiora eccessivamente allora torno indietro. Non mi va di rischiare, specialmente qui, specialmente da solo.
Le curve e i tornanti si fanno sempre più divertenti e i panorami sono da mozzare il fiato... Sono felice e rido come un ebete sotto il casco.
Non forzo l'andatura, sento che l'asfalto è un po' viscido per via del sale e dell'umidità e non vorrei rischiare di sbandare, considerato anche che la ruota di dietro ultimamente sembra essersi un po' indurita.
Man mano che acquisto quota e che raccordo curve mi sento sempre meglio... anche il freddo sembra essere passato, sia fuori che dentro...
Già, il freddo... Guardo il termometro: +9 °C! Fantastico! Mi fermo un attimo per uno scatto:
Non mi aspettavo di trovare una temperatura simile a questa quota ma la sorpresa è stata davvero gradita! Tolgo i guanti e appoggio un po' le mani vicino al motore... "Toh, allora le ho le dita..." :)
Sempre più contento divoro l'ultimo pezzo di strada fino a Brusson... Il paese è molto carino, in giro c'è ancora poca gente... Trovo un bello
spiazzo vicino ad un laghetto ghiacciato; in fondo vedo della gente che pratica sci di fondo... Decido che è il caso di fermarsi per qualche scatto:
Ok, e adesso? Passeggiando un po' noto che qua e la ci sono dei bei lastroni di ghiaccio... Siamo a circa 1300 metri di quota e l'idea originaria era quella di salire fino al Col de Joux, quota 1600... Però la strada è completamente in ombra e c'è davvero tanta neve ai bordi. Mi fermo davanti al cartello che indica l'obbligo di catene o pneumatici da neve e rifletto sulle possibili opzioni:
a) Tornare da dove sono venuto, arrivare a casa tranquillo e sereno e senza sorprese
b) Salire al Col de Joux, rischiando magari una multa per le gomme che ho o di finire per terra su qualche lastrone di ghiaccio
Si tratta di ascoltare due vocine, quella della "coscienza" e quella dell'"incoscienza". Potrei ritenermi soddisfatto fino a questo punto ma sento che se non raggiungo Saint-Vincent tornerò a casa con una punta di amaro in bocca per non aver provato.
Alla fine decido di dare ascolto alla parte "incoscente" di me (sic) e per auto-tranquillizarmi penso: "Ok Dario, vai, ma alla prima difficoltà, appena inizi a vedere un pelo di neve o di ghiaccio sulla strada gira i tacchi e torna indietro!"
Sarà che la fortuna aiuta gli audaci, sarà che ho qualche angelo custode che mi guarda e mi tiene per i capelli, ma alla fine la strada risulta essere sgombra da neve o ghiaccio e arrivare in cima è abbastanza semplice. Anche la temperatura è stata relativemente mite (!) non scendendo mai sotto i +3°C
Ora sono contento! Ho raggiunto il punto più alto, sono sereno e soddisfatto. Posso iniziare a scendere e tornare a casa. La discesa dal Col de Joux è davvero bella; il sole finalmente torna a baciarmi e il panorama mi lascia davvero senza fiato. E' veramente difficile guidare quando sei circondato da tanta meraviglia:
Mi fermo più volte per la strada ad ammirare il paesaggio. Il freddo della mattina, i brutti pensieri di ieri sera, i malumori, i dubbi sul fatto di uscire in moto o meno con questo freddo... tutta acqua passata!
Ancora una volta la moto non mi ha tradito e il viaggio, anche se breve, è stata un'esperienza magnifica e riappacificante. Sono ormai le 11 e 15 quando arrivo a Saint-Vincent, posso dirmi definitivamente soddisfatto, l'unico dispiacere è non aver trovato un adesivo locale da attaccare sul bauletto... Pazienza, lo prenderò la prossima volta.
È tardi, è ora di rincasare. Punto l'anteriore in direzione Sud-Est e mi avvio verso casa.
Arrivederci Valle d'Aosta, ci rivedremo presto, molto presto!
Dario Fiumicello