Colori d'autunno
Mi aggiro perso ancora per i corridoi di un tribunale in quell'orario in cui chi incontri ti sorride e ti saluta con un ciao, perso ogni formalismo del mattino che sparge buongiorno a denti stretti.
E' pomeriggio non ho mangiato né bevuto per ore e mi sento stanco.
Torno in qualche maniera a casa senza pensieri coerenti e mi accoglie il silenzio. Lo sapevo che non avrei trovato nessuno, ma mi mancano le voci delle bambine un ciao di mia moglie.
Divoro acqua e tutto ciò che può darmi zuccheri e devo decidere cosa fare.
La tentazione del divano mi farebbe stare peggio e andare a in studio non è un pensiero che riesce ad attecchire nel cervello.
Inoltre fa caldo e il sole è lì che spande colori dorati sulle cose.
Con gesti abitudinari, ormai mi allaccio il casco come faccio il nodo alla cravatta, mi preparo a perdermi nel borbottio del motore e nel susseguirsi di quei gesti che ti tengono in piedi e che se ben eseguiti permettono equilibrio su due ruote(posso dire ruote ??? non ho detto gomme!!!!!).
Nella visiera si alternano colori dal grigio dei palazzi e delle strade a un susseguirsi di verde e rosso delle vigne che mi sfilano silenziose accanto.
Ho l'impressione di essere fermo e che il mondo mi giri in torno e così vedo un gruppo di pini che mi viene incontro, invitandomi ad abbeverarmi alla loro ombra, seguito da un terreno brullo e arato.
Gli occhi si riempiono dei grigi dei rovi che costeggiano la strada e di macchie di giallo e bianco delle margherite spontanee ancora fiorite nonostante siamo già ad ottobre.
La polvere della strada è un sipario che si dirada per far posto al luccichio di un raggio di sole alla bellezza di un fiore o per lasciarmi spaziare con gli occhi nell'orizzonte di un prato.
Non ho cognizione del tempo che scorre, ma solo dei movimenti della moto che mi porta dove il mio sguardo si posa.
Piano piano tutti i contorni si fanno sfumati ed irraggiungibili e il sole delicatamente rende tutto di un colore aureo. Seguo una striscia di luce puntando verso ovest nel vano tentativo di seguire quel fiume dorato che sparisce sotto le mie ruote.... e un altro ricordo, un'altra emozione di posti già visti ma ogni volta diversi che scolpisce la mia anima rendendomi quello che sono e aiutandomi a diventare quello che vorrei essere.
Corato, 16 ottobre 2008
Luca
P.s. Non so se nel titolo dovevo metterci un ""ot"" ma le sensazioni che ho provato le volevo condividere con chi va in moto non solo per spostarsi e dedicarle a Dijetto facendogli un grossissimo in bocca al lupo per oggi:
Fabio ci sono motivi per i quali ha un senso andare in moto, nonostante tutto.
P.P.s. Un'altra dedica molto personale per mia figlia Carmen che ieri ha compiuto gli anni. Il sole non voglia mai farle mancare un sorriso e una speranza per il domani.
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