2009 - Strade Occitane - 17-19 luglio
Fabio Attadio alia Fable - Franco Franceschini alias Franz - Paolo Manzini alias Manzo - Mauro Floriani -Claudio Vannini - Gabor - Marco Ercolani alias Lupo - Francesco Martello alias Hammer - Luca alias Uffa2001- Drigo - Alessio alias Nesta - Luciano Martorella alias MadLux
L'idea malsana mi frulla nel cervellino (malsano anch'esso) da ieri. Si tratta in sostanza solo di scegliere l'orario e controllare che in cantina ci sia tutta l'attrezzatura pronta.
Di fatto, poco dopo le 5 sono in sella. Sia io sia il transalp ci dobbiamo ancora svegliare, ed appena imboccata la superstrada per Pinerolo, il vento fresco che mi sferza la faccia dovrebbe aiutarmi. Fino a Saluzzo abbastanza bene, l'alba colora le cime del Monviso e della catena circostante di colori tenui e ombre che si allungano le une sulle altre, ma soprattutto mi sento ancora le dita! Una volta imboccata la val Maira però, ancora completamente in ombra, il freddo polare mi assale. Altro che felpina e guanti estivi! Mi infilo l'antipioggia e i sottoguanti di seta, stringendo le gambe al serbatoio per ricevere un po' di calore.
Finalmente dopo Canosio, appena prima di Preit il sole fa capolino nella valle e faccio una sosta tecnica illuminato da qualche raggio.
Imbocco il sentiero asfaltato che porta al rifugio Gardetta
e mi fermo a fare qualche foto alle bellissime cime. Poi sterrato fino alla baita in pietra e svelo la sorpresa di un'improvvisata agli amici polverosi: per fortuna mi accolgono bene e non mi prendono a sassate...
Mentre bevo un tè per riportare la temperatura corporea a livelli accettabili tutti si preparano e cerchiamo, in via eccezionale, di raggiungere la cima del passo. Purtroppo qualche caduta fa sì che non riusciamo a fare la foto tutti assieme in cima, posto veramente suggestivo.
Riscendiamo e mi godo questo vecchio transalp scarcinato che avrebbe bisogno di una frizione nuova, una bella controllata ai carburatori (magari una coppia nuova), un cambio d'olio e filtri completo, ma che in barba a tutto se ne fotte e tira dritto, e a volte anche di traverso!
Ricompattiamo il gruppone di più di venti moto e scendiamo a Marmora per risalire il vallone di Elva (teatro, lo ripeto per chi non ha sentito quando lo dicevo, delle prime scene del bellissimo film Il Vento fa il suo Giro, produzione a basso costo ambientata in Val Varaita, da vedere assolutamente).
Raggiunto il colle di Sampeyre cambiamo un paio di camere d'aria "per sport" alla ruota anteriore di Fabbrri che è riuscito a bucare su asfalto... probabilmente qualcuno nel gruppo porta sfiga! Lo prova il fatto che Alessio sia riuscito poi a "cilindrare" la borsa laterale del suo 690 senza cadere, strappando però il tubo della benzina. Un'equipe specializzatissima improvvisa una riparazione fantastica, mentre gli altri attorno sparano cazzate, me compreso.
Quando si riesce a ripartire ci gustiamo la sfiziosissima pietraia che porta al colle Birrone (hic!), un po' tecnica proprio come piace a me... Mi improvviso soccorritore del buon Flo, portando la sua moto (inguidabile?!?) per un breve tratto, e diventando poi passeggero del Morini 500 di Luigi.
Ricongiunto il serpentone, scendiamo a Valmala e percorriamo l'ultimo velocissimo tratto di sterrato in discesa fino a Lemma, molto bello se si accettua il solito copione "dosso-curva stretta-ciclista inaspettato" con conseguente polverone... pardon!
Purtroppo salto anche il pranzo per un impegno pomeridiano (tanto il fritto misto non lo potevo mangiare!...) e torno a Torino in volata con il buon Ale Kakkadibimbo.
Che dire! Mancavo da un po' di tempo ad un incontro con queste brutte facce impolverate e devo dire che mi siete mancati un sacco!!! Un abbraccio a tutti e vi ricambio i saluti di Maria dalla capitale...
Fable
p.s. come le nostre montagne... nun ce n'è!!!
Franco Franceschini alias Franz
Eccomi qua a ringraziare te e tutta l’organizzazione per un w.e. favoloso.
Sono rientrato verso mezzanotte…il Lupa penso un’oretta abbondante dopo visto che, scaricate le moto dal furbone (è stata proprio una furbata noleggiarlo!!) si è fumato altri 50 km fino a casa sua.
Il ritorno è volato ripercorrendo strade e aneddoti Luoghi, paesaggi e
personaggi, sempre sorprendenti, che ogni incontro LISSTA propone.
Non sto qui a fare report, quello che ho provato lo tengo dentro di me, ma un poco ve lo offro sottoforma fotografica. :-)
picasa
Spero di avervi fatto cosa gradita. (per le foto…so che la presenza è, come al solito,…ingombrante! :-)
Vi voglio bene Bastardi!
Franz
Come si può intuire dall'oggetto (in itagliano perfetto....fa anche rima
:-) ): FAVOLOSE STRADE OCCITANE!!!!
Ma facciamo un passo indietro.
Ho tenuto d'occhio per mesi il nostro sito per capire quando si fossero
finalmente aperte le iscrizioni all'incontro, e non appena lo staff ha
spedito l'attesissima mail ho provveduto a mandare l'iscrizione.
Ci tenevo a fare un bel giro, a rimettere le rotellone del mio Transalp
(sempre sia lodato) di nuovo fuori dal bitume, ma soprattutto avevo
veramente tanta tanta voglia di rivedere un sacco di amici ormai
collaudati e di conoscerne di nuovi.
Bene, l'iscrizione è fatta, l'attrezzatura c'è tutta, la moto è li in
cortile che sembra aspetti solo di essere caricata e diretta in
direzione Colla Melosa.
Fantastico, ormai ci siamo, mancano solo pochi giorni e.....m@@@a!
Un mattina il mio bicilindrico frulla male, zoppica da matti e come dice
il mio Matteo "non va, non va"; un cilindro si ammutolisce e mi fa
impazzire per qualche giorno.
Alla fine era la solita, vigliacca centralina sifula; per fortuna riesco
a recuperarne una in extremis il giovedì prima della partenza, la
sostituisco e tutto funziona.
OK, il guasto è sistemato, incrocio le dita e preparo armi e bagagli per
l'indomani.
Alle 23:00 di giovedì la moto è davvero pronta, in assetto occitano:
bagaglio caricato, olio e gomme controllati, percorso sul navigatore pronto.
Venerdì dopo pranzo si parte alla volta di Torre Bormida, dove incrocio
la mia strada con quella di Remo e Hummer, per poi dirigersi tutti
assieme al rifugio....e qui inizia lo spettacolo.
Gli ultimi chilometri li abbiamo percorsi immersi dentro una nebbia da
tagliare...col muso del Transalp :-) ; io aprivo la strada, non si
vedeva un cavolo e dietro di me avrei dovuto avere almeno quattro moto.
E invece chi vedo?
Remo, e solo Remo, mio fedelissimo compagno di branda :-) ; degli altri
nessuna notizia :-( ; sono stati inghiottiti dalla nebbia, che ce li
restituirà solo una volta arrivati a destinazione.
Al rifugio troviamo già quasi tutti i partecipanti, saluti e baci e via
a mettersi abiti civili per la cena, poi tutti a nanna.
Lo stanzone si trasforma ben presto in segheria e "trombettria", ma,
udite udite, il premio del campionissimo russatore non è stato assegnato
a nessuno di noi; un'altro ospite del rifugio, un ciclista, ha scalzato
tutte le nostre teste di serie e con il suo russare "da soffocamento"
schiaccia tutti e vince a mani basse.
Cacchio ragazzi che verso che faceva quel cristiano!!!!
Ore 6:15, Mr. Tetrapak si sveglia e con la sua piccola Canon da il
buongiorno alla comitiva a suon di flash.
Olè! Tutti in piedi a fare colazione e, incredibbbbile, si parte per il
giro in anticipo!
Geograficamente non ho bene l'idea di dove siamo passati, ma
paesaggisticamente parlando....bè, uno spettacolo incredibile.
Le montagne che ci hanno fatto da cornice sono stupende, e le condizioni
meteo trovate hanno fatto si che la bellezza dei pesaggi risaltasse in
tutto il loro splendore.
I percorsi non mi sono sembrati eccesivamente impegnativi; alcuni tratti
sono stati più tosti, ma anche più goduriosi :-) , di altri, certo, ma
nel complesso mi è sembrato un giro fattibile anche dai novizi, per così
dire.
Poi, con l'aiuto prezioso della compagnia della spinta, tutte le moto e
relativi pilotoni ne sono uscite bene.
Il sabato, per mettere un po' di pepe al giro, non ci è mancato proprio
nulla: dal toboga evita-neve, all'attraversamento neve del sabato.
Nel primo caso è stato bellissimo l'approccio iniziale,
dove si sono sentite frasi del genere: "io di li non passo manco morto", "se scendo
da li mi tuffo nel burrone", "ciao, io torno indietro", "quando inizia
il disgelo?", "apriamo un varco nella neve facendo pipì, che dite?".
E poi siamo passati tutti, chi con qualche aiuto, e chi con le proprie
forze e la propria abilità, ma alla fine tutti eravamo al di la del muro.
L'attraversamento neve è stato un gran bel allenamento per le braccia
della compagnia della spinta, sempre numerosa, sempre volenterosa, che
ha dato spettacolo agli altri pochi turisti che ci guardavano stupefatti.
Ci siamo divertiti talmente tanto che qualcuno di noi, preso
dall'entusiasmo, è ripartito lasciando sulla neve il proprio zainetto
:-) accorgendosi della dimenticanza solo qualche chilometro più avanti,
una volta arrivati al rifugio :-)
Prima di cena, visto che c'era tempo da perdere, ci siamo arrangiati
facendo un aperitivo happy-hour a base di pane, bruzzo e vino rosso, per
poi degenerare con l'occultamento di un KTM 690, sostituito nel suo
posto moto da un Beta trial 50.
Pappa e poi, per ammazzare il tempo, andiamo in camera al caldo a
sostituire il materasso del Lupo con un estintore e ad ascoltare Hummer
che, svenuo dalla fatica, decide di emettere un rantolo che ricordava il
vibro dei cellulari: da qui ribattezzato immediatamente Cellulammer :-)
La domenica, prima cosa bisogna vedere la faccia del Nesta quando non
troverà più la sua 690, e così io e il Lupetto decidiamo di fare due
passi in compagnia dello sventurato toscano per valutarne la razione.
Si scambiano quattro chiacchiere, ci si dirige verso le moto, si aspetta
di arrivare nel punto incriminato e....ops, dov'è la mia moto, deve aver
pensato.
Poi si gira verso di noi e la prima cosa che ci dice è: bastardi!
Poi scoppia a ridere e via, la giornata può cominciare.
Si parte, ci si sdraia in terra :-) , si riparte e si arriva dove Fabbri
decide che è ora di fare un pit-stop da tempo record per la sua foratura
(per la cronaca 90 minuti :-) ).
Poi via, in sella, ma.....pausa benza per il Nesta che non riesce nel
tentativo di spostare una porzione di montagna con la sua valigia
laterale in allllluminio, procurandosi un "leggero" stortamento del
telaietto e un'abbondante pisciata di benzina dalla pompa del suo K.
Minchia, e adesso?
Il guaio è stato rattoppato, ma intanto il gruppo che precede la
pisciona procede per poi ricompattarsi più a valle.
Apre la strada il Manzo; e quando mi ricapita di stare davanti a tutti? :-)
Allora, su quel tratto bello lunghetto di strada pietrosa ho goduto come
una scimmia!!!!!
Ma quando era bello, mamma mia, da rifare!!!!!
Non tutti l'hanno pensata così, tant'è che ad un certo momento arriva la
moto di Flo, ma....non è Flo che la guida, è Fable!
E Flo? Dove sta?
A margherite; la strada gli è piaciuta così tanto che ha deciso di
godersela in tutto il suo splendore facendo trekking, passando la moto a
superFable :-)
Da li, discesa degli Unni al ristorante e mangiata ottima ed abbondante.
E poi, arriva il momentaccio: bisogna rientrare a casina, lasciare gli
amici con groppo in gola e l'augurio di rivederci al più presto ed
affrontare una noiosissima trasferta autostradale per il rientro.
Dopo tutto questo divertimento, dopo tutte queste emozioni, il
ringraziamento agli organzzatori è più che doveroso.
Ed assieme agli organizzatori mi sento di dire un grazie a tutti i
partecipanti che mi hanno regalato un fine settimana di quelli che non
si scordano facilmente.
Ciao a tutti, alla prossima "solita" avventura assieme
Paolo
Transalp 600 "Cassandra"
Vigevano
E' il mio primo incontro Lissta per di più in off .......
Tutto comincia venerdi pomeriggio: sono pronto a partire e comincia il diluvio universale !!!!
Mi svesto ed avviso Gabor ed Ale che arriverò in ritardo al puntello....
Smette di piovere, parto veloce per fregare il temporale ed in un attimo arrivo al casello di Carmagnola dove, nonostante il telepass, la sbarra mi si chiude davanti e per un pelo non ci rimango "appeso" .....
Gli ultimi 10 km trovo un vento traverso che mi rallenta ulteriormente.
Arrivo a Ceva, Gabor e Ale mi attendono, caffé quattro parole e si parte verso il col di Nava e il rifugio.
L'andatura é tranquilla, a Pornassio ci fermiamo per fare benzina e nel frattempo sopraggiungono Remo, Fabio e Paolo.
A molini di Triora ci fermiamo per rabboccare e veniamo raggiunti da Stefano. Facciamo la "gara" con azhul per la quantità di benzina stivata e si parte. Salendo verso il rifugio troviamo la nebbia ed i primi due (forse più abituati) ci distanziano ....
Al rifugio finalmente associo le facce (brutte) ai nick che giornalmente leggo, ma é subito ora della pappa servita dal simpaticissimo gestore.
Dopo cena distribuzione dei gadget, compresi tappi delle orecchie per poter dormire in pace, doccia e poi nanna; anche se in realtà staremo svegli fino a tardi ....
Al mattino la sveglia suona prestissimo .... colazione, preparazione borsa, vestizione e si parte ....
I panorami ed i percorsi della mattinata sono fantastici, la moto va via sempre tranquilla, il pilota ogni tanto soffre un pochettino. L'inizio lo trovo impegnativo forse perché ancora un po teso per l'emozione e "freddo".
Dopo la prima sosta, foto al panorama, bevuta, si parte e vado + rilassato.
Al pomeriggio non ci facciamo mancare nulla: troviamo un nevaio aggirabile tramite un sentierino nel prato, grazie a Drigo passo indenne l'impiccio.
Cioé Drigo mi porta la moto dall'altra parte e ripartiamo verso il rifugio Gardetta. Un secondo nevaio viene superato tranquillamente, nel terzo nevaio la compagnia della spinta aiuta chi s'impantana.
Particolare non trascurabile: per poco non ci perdevamo Stefano "paracoppa" che non vede un buco nel nevaio e mentre spinge una moto sparisce di colpo nella neve !!!!! Da li e fino al rifugio sarà una passeggiata, anche se la stanchezza comincia a farsi sentire.
Al rifugio, dopo una doccia necessaria, vado a "vedere" le moto e trovo Alessio e Claudio che ingrassano le catene e gentilmente mi prestano un po d'olio anche per la mia. (grazie)....
Aperitivo con il bruzzo, foto agli asinelli e alle marmotte e poi cena buonissima. Passeggiata fino al colle e poi ..... in discoteca con il lupa, remo e manzini per la gioia dei nostri vicini di camerata !!!!!!!
Al mattino nuovamente sveglia alle sei, si "cazzeggia" fino alle 7.30 che ci servono la colazione poi ci si prepara e si parte per la foto in punta al colle ma, dopo poco due si sdraiano e qualcuno torna indietro.
Si parte e si va verso il colle di Sampeyre la salita, anche se asfaltata é bellissima, una strada scavata nella roccia con alcune gallerie ed una miriade di curve. A parte alcuni automobilisti incapaci la moto sale veloce dietro ad Alessio. Sul colle pausa tecnica per cambiare la camera di fabbbbbrri che ha bucato. Si parte e dopo 500 m siamo di nuovo fermi perché il ktm perde benzina. Finalmente si parte e si percorre la strada dei cannoni che, per me, si rivela una vera tortura !!!!
Verso la fine vado in crisi ma arriva fable, travestito da buon samaritano, a soccorrermi dandomi modo di reidratarmi con 1,5 litri d'acqua e polase a cui il dr. Gallo aggiunge una pasticca di sali minerali che mi rintemprano e mi permettono di arrivare al ristorante.
Qui mangeremo come bufali le ottime raviole, si esce ci si veste, saluti e si parte. Dopo 1 km mi accorgo di aver lasciato un pezzo nel parcheggio del ristorante, inversione ad U e recupero.
Il resto del viaggio sarà una lotta contro il caldo ed la sonnolenza provocata dall'abbondanza delle cibarie e del vino + la stanchezza del giro + le poche ore di sonno dovute alle foto mattutine ed alla discoteca serale.
Detto questo: un ringraziamento agli organizzatori per il giro bellissimo organizzato alla perfezione !!!!!! ; - ))))
Un grazie a chi mi ha aiutato nei momenti "difficili" (es: quando non ce la facevo a finire la pannacotta) ed un salutone a tutti i partecipanti.
mauro
Ragazzi che dire...!!!!
Mi associo alla pioggia di ringraziamenti!!!!
Posti veramente favolosi, compagnia spettacolare e strade mozzafiato,
tant'è che non ve l'ho detto ma lo zaino sul nevaio ce l'ho lasciato
apposta per farmi un altro giro visto che era presto! :-)))))
Ripartirei subitoooooooo!!!!!
GRAZIE DAVVERO A TUTTI, STAFF E PARTECIPANTI!!!!!
Claudio
Qui vedete le mie poche foto, fatte purtroppo senza la mia reflex, che non sono in grado di portare su percorsi simili, pena danni irreparabili!
E pensare che c'è gente che si porta dietro tranquillamente anche la moglie . . . .
La prossima volta che c'è un giro Lissta off, con postazioni tattiche di ripresa raggiungibili con "altri mezzi" (piedi, bici, auto, funivia, elicottero . . .) vengo solo in veste di fotografo ufficiale, meglio attrezzato.
tinyurl
Il viaggio è già stato descritto fin troppo nei dettagli da Flo e Paolo.
PS per Flo. Tre nevai attraversati dove li hai visti? Io me ne ricordo solo due!
Per il resto ringraziamenti a pioggia per tutti: l'impareggiabile Staff organizzativo ed i simpatici partecipanti (compresi anche i più flatulenti, giustificati causa quota altimetrica).
Gabor.
Nel 1989, a 19 anni con tenda, sacco a pelo, zaino, fornelletto e qualche buon amico ho iniziato a girare per le Alpi Marittime e le Cozie.
In vent'anni di quelle montagne ho imparato, perlustrato, provato sentieri e rifugi. Conosco a memoria ogni strada, incrocio, cima della zona...
Poi i tempi sono cambiati, oltre alle escusioni a piedi ho iniziato quelle in moto fino ad azzerare (quasi) l'uscita in montagna senza il supporto di un mezzo a due ruote...
Nel 1996, "su di la" iniziai ad andarci in moto ... e dopo 13 anni non ho ancora smesso...
Venerdì pomeriggio, dopo la visita dal pediatra di AsiaChiara, lasciamo tutte le consegne alla nonna, e dopo una valanga di baci alla piccola partiamo.
L'avvicinamento è incasinato. Il venerdì pomeriggio l'autostrada dei fiori è perennemente bloccata dai "foresti" ma con la moto, fortunatamente si riesce a svicolare.
Dopo circa 2 ore e 20 arriviamo al rifugio quasi a tempo con la cena, ci sono tutti, l'ambiente è sereno e il clima "lissta" che non respiravo da tempo mi da la carica.
Cena, qualche battuta e poi si va a nanna...
Alle 6.00 le prime voci, alle 6.30 eravamo praticamente tutti svegli, la voglia di partire ci consente di salire in sella con circa mezz'ora di anticipo sulla tabella di marcia :-))
La strada sale bene, il gruppo ha un buon passo, Fabrizio, Gigi e Silvia sono davanti, io chiudo... con Sara dietro vado piano e non voglio fare da tappo.
Monte Grai, Balconi di Marta, Colla Sanson e poi La Brigue, Tende, Peyrafique quindi il forte di Limone Piemonte.
Scendiamo la valle fino a Vernante quindi un taglio sterrato di diversi chilometri nel bosco che ci consente di passare dalla Val Vermenagna alla Val Gesso senza troppo asfalto.
Sosta pranzo, caffè, benzina e poi, da Demonte (valle Stura) risaliamo il Vallone dell'Arma (una delle più belle strade che io abbia mai percorso, e da 15 anni ogni anno la faccio...) fino al Colle di Valcavera e breve sosta alle casermette della Bandia.
Sappiamo che la strada è chiusa per neve ma vogliamo portare il gruppo a vedere e...con una decisione quasi collettiva, ignoriamo gli ostacoli di neve e passiamo le 22 moto della carovana oltre. Ognuno di noi da una mano. Chi spinge, chi tira, chi fa foto per immortalare il momento di difficoltà, chi porta al di là dell'ostacolo la moto di qualche persona (giustamente) prudente e arriviamo al rifugio.
Momenti di convivialità che sembrano infiniti. Dalla fila alla doccia (una per tutto il rifugio) al dopo cena, giusto per rendere l'idea: dalle 16 e 45 alle 23 :-))
Come la mattina precedente, anche la domenica la sveglia all'alba è sintomatica. Senza dare orari precisi, alle 8.30 eravamo già sulla moto pronti ad affrontare gli ultimi chilometri prima del rientro a casa. Dopo le tradizionali foto di rito, partiamo verso Canosio, Ponte Marmora, Elva fino al colle di Sampeyre. Qui Fabri si accorge di una foratura e per motivi diversi, dopo un'ora e mezza per cambiare la camera d'aria anteriore ripartiamo. Dopo qualche centinaio di metri Alessio ha un problema sistemato alla grande con quello che si aveva a disposizione ma altri 30 minuti vanno...
La discesa dal Colle di Sampeyre al Birrone (detta strada dei cannoni) è stata impegnativa ma piacevole, anche se per diversi è stata difficile. Il fondo molto irregolare (ma fermo) si alterna a qualche pezzo con fondo più regolare ma molto smosso. Sara si diverte e la sua serenità mi fa pensare (ancora una volta) all'infinita fiducia che lei ha in me quando guido su ogni tipo di terreno... ne sono orgoglioso :-))
Con circa due pre di ritardo, arriviamo al ristorante e dopo un lauto, ottimo ed abbondante pranzo inziamo il walzer dei saluti sperando che non debba passare troppo tempo prima di rivedere tutti gli amici (nuovi e vecchi).
Alle 16.20 saliamo in moto e rientriamo. Siamo stanchi morti ma con una carica addosso che siamo sicuri persisterà anche a distanza di giorni :-)))
Sono le 18 e 40, entriamo in casa. Asia è li che ci aspetta e che ci riempie di sorrisi. E' contenta di vederci e noi lo siamo forse di più.
Vorrei far arrivare a Fabri,
a Silvia e a Gigi i miei più sinceri ringraziamenti, veramente ottimi compagni di organizzazione !!!
Grazie a tutti gli amici che si sono fatti parecchi km per essere con noi !!!
Un ringraziamento particolare alla mia piccola Sara per essermi stata vicina durante i mesi/giorni che sono stati necessari per realizzare al meglio l'incontro.
Le mie foto, in ordine, posizionate al decimo di grado sulle mappe ma senza didascalia, sono qui:
picasa
Come scrivevo prima nel 1996, "su di la" iniziai ad andarci in moto ... e dopo 13 anni non ho ancora smesso...
Lupo
Francesco Martello alias Hammer
Bravo Lupo Grande Report
Anch'io mi unisco al coro dei ringraziamenti, una stupenda Via del Sale anzi Via Occitana percorrendo nuove strade si e aggiunto quel valore che ha reso esclusivo questo incontro rispetto alla VDS classica, cosi mi piace.
Sul gruppo un grosso ok ormai e collaudato ed affidabile in tutte le situazioni, ed è sempre un piacere vedervi ogni volta per me e come un rientro a casa (una famiglia per capirci meglio) e ciò mi fa molto piacere.
Organizzatori ed organizzazione veramente eccelsi siete stati grandi bravissimi.
Una lode per i luoghi percorsi off sono di una bellezza indescrivibile ed anche i tratti stradali sono stati stupendi specialmente il Vallone dell'Arma con i suoi ampi pascoli, ed il Vallone dell'Elva stretto tra le rocce ed infine prima di arrivare a Rossana vedere sotto tutta la pianura
faceva proprio un bel effetto.
Grazie di cuore a tutti
Hammer
Che dire? Un plauso e un grazie, era il primo incontro ufficiale lissta a cui partecipavo e devo dire i aver conosciuto persone simpaticissime, rispettose degli altri e sempre pronte a darti una mano con competenza e cortesia e tutto questo da sicurezza e tranquillità a chi come me è sicuramente alle prime armi in off...Grazie davvero...
Per il resto avete detto tutto voi ma vi volevo raccontare l'inizio e la fine di questa 3 giorni occitana.
Venerdì mattina alle 12 avevo appena finito di montare il paracarene Givi e smontato il cavalletto centrale per recuperare altezza da terra ( Che bugiardo!!! non mi riusciva rimettere la molla e allora l'ho tolto!) e addirittura alle 14.30 ero a ritirare dal corriere casco cross e stivali comprati usati su ebay e per i quali nutrivo seri dubbi sull'arrivo in tempo.....ma stavolta le poste hanno fatto il miracolo.
Ritiro tutto e parto da Pisa con luciano con bauletto posteriore e valigia laterale per "infilarci" tutto e perchè tanto avevo letto (MALE!) che si dormiva al rifugio 2 notti..........peccato che tra 1 rifugio e l'altro ci fossero 180 km di strada e tanti monti
Dopo arrivo nella nebbia e notte agitata anche con i tappini in quanto il tizio megarussatore ciclista che avete rammentato era sotto di me, la mattina decido per lasciare le borse e ritornare quindi domenica sera a riprenderle..............
da qui tutta la splendida giornata di sabato e di domenica in cui non ci siamo fatti mancare niente,dagli splendidi paesaggi alla neve, al toboga, ai figlioli di 8 anni con motoretta che ci hanno preso un po per il culo con indicazioni sulla strada false e tendenziose.......che gioventù aaha ahaha ..
Arriviamo al clou della gita, domenica verso le 4 dopo lauto pranzo, decidiamo con gigi (Staff strade Occitane) di fare il colle di tenda, ripassare da briga e "rifare" la via del sale verso colle melosa dove c'è il primo rifugio;arrivati a briga all'inizio dello sterro non faccio a tempo a gigi di andare normale che lui ...PAAMMMM con quel malefico moto morini 500 parte a fionda!!!!
Io vado su con il mio passo in seconda poi, complice la strada libera e un po di incoscienza inizio a tirare la marcia e con enorme soddisfazione tiro su la moto in piena terza e a volte la quarta e poi di nuovo terza piena oltre i 70km orari sullo sterro !!!
Preso dalla libido tiro come un pazzo e vedo le nuvole alzate da gigi sempre + vicine e tengo dietro un paio di motorette, + agili sui tornanti ma dopo in progressione seconda terza il vecchio talpone li sputazzava un bel po di polvere negli occhi eehe eheheh..
Sono riusciti a passare solo nel tratto in bosco dove le cunette create dalle scola acqua mi facevano saltare la moto e il tipico rumore del motore fuorigiri mi faceva capire che staccavo con le entrambe le ruote da terra!!!! e forse era il momento di mollare un po di gas...pena forcelle in ghigna
MAMMA MIA che cavalcata..........indimenticabile, adrenalinica e forse un po incosciente........ma che figata
Ciao Luca
Grazie a tutti x questo bellissimo finesettimana tra paesaggi fantastici, ottima compagnia e divertente polvere!
Grazie in particolare agli ideatori, agli organizzatori e collaboratori che hanno reso possibile questo bellissimo incontro!!
E' passato solo un giorno, ma la nostalgia già si fa sentire.
A presto,
Drigo.
Grazie a tutti, ma veramente a tutti, organizzatori e compagni di viaggio, per le splendide giornate trascorse in luoghi da fiaba.
Scusatemi x quanto accaduto, ... me la sono andata a cercare ed ho rotto i colions a molti di voi.
La moto è dal conce, ma per tagliando già programmato. Cercherò di raddrizzare il supporto valigie da solo.
Questi due link raccontano in minima parte quanto splendido sia stato questo giro, ma anche le "ferite" riportate.
stradeoccitane2009
posterioresderenato
Grazie a tutti
Alessio
Luciano Martorella alias MadLux
Ciao,
Ecco caricate le solite (poche) foto che faccio quando me ne ricordo...
Strade Occitane
Che altro dire?
Potrei dire che ogni volta che porto il Transalp sulle Alpi, poi ne vengo via sempre più malinconico.
Potrei dire che la compagnia degli amici della Lissta è sempre la solita, sempre calorosa (non a caso bisogna tenere la finestra aperta).
Potrei anche aggiungere che è stato fantastico rivedere le facce che non rivedevo da anni.
O anche che le marmotte non si fanno acchiappare così facilmente :)
Ma soprattutto potrei ringraziare le persone che sono dietro questo incontro speciale, e che hanno reso possibile far dormire 24 lisstaroli nella stessa stanza.
E quindi grazie a Fabbbri & Sssilvia per il loro grande entusiasmo, ai lupi Marco e Sara per il loro grande ritorno sugli sterrati alpini, a Gigi con la sua guida sicura da veterano.
E oltre alle presenze più 'frequenti' che rivedo spesso (perfino 2 volte in un anno! :) , un saluto speciale a Max Viale, ai 'nonni' Aldo & Luciana, al Barba, a Fabiosky, al 'fantasma' Fable! e a tutti quelli con cui ho condiviso un pezzo di Strade Occitane.
Grazie anche ai compagni toscani di viaggio, che mi hanno tenuto sveglio in autostrada (anche se c'era pure l'unica KTM, di cui questo viaggio si ricorderà per parecchio :)
Insomma, uno splendido week-end.
Grazie a tutti, e a rivederci presto.
Luciano
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