2005 - Via del Sale 2005 - 22-24 luglio

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Report:
Francesco "Sputazzi" Esposito - Fabio"Dijetto" Perugini - Flavio "Itr71z" - Emiliano "Clone" Fava - Andrea "The King" Lottini - Giorgio Bortolazzo - Simone Rambaldi - Davide Fantin - Fabio "Fable" Attadio - Fabio "Ruggi" Ruggerone - Filippo De Vita - Marco "lupo" Ercolani - Andrea "Andre" Crosetti - Fabio "Fabiosky" - Max Viale -Paolo "Lucido" Lucidera 

Foto:
Foto di Simone Rambaldi



Francesco "Sputazzi" Esposito

Ciao a tutti,
eccomi qui nel mio ufficio, di fronte monitor a leggere la posta.
Apro le varie mail...richieste di informazioni…meeting da accettare… documenti da preparare…ed una serie inelencabile di altre rogne.
Tutto dovrebbe essere come tutti i lunedì.
Ma questo è un lunedì particolare. E' il lunedì post-VDS!!!!
Provo a spiegarvi quello che provo: mi sento esattamente come se, in questo momento, io non fossi qui!!! Cioè…voglio dire...fisicamente io sono seduto qui nella mia poltrona. Sono di fronte alla mia finestra.
Fuori, lontano, confuse nella foschia grigia di Torino, vedo i soliti, bellissimi profili delle montagne Valsusine e della Sacra di S.Michele. Di là c'è la mia segretaria. E' tutto come tutti i giorni dal lunedì al venerdì.
Vedo il mouse che si muove veloce sulle icone di Lotus Notes, sento il rumore della mia tastiera percorsa dalle dita, vedo sul monitor il comporsi delle frasi.
Eppure, io non sono realmente qui. O meglio: la mia mente non è qui!!!
E' ancora sulle alpi marittime. E' ancora sulla salita di Colla Sanson. E' ancora sugli infidi ghiaioni dei Monti della Luna. E' ancora nello spiazzo di fronte al rifugio Don Barbera.
Infatti, è come se ci fosse un secondo layer di pensieri in cui scorrono veloci, ma nitidissime ed inarrestabili, le istantanee dei due giorni appena trascorsi con i compagni di ventura della VDS-2005.
Ogni anno è la stessa storia che si ripete...mi servono un paio di settimane per tornare (quasi) in me...
Questa è la terza edizione a cui partecipo, ed è stata sicuramente la più bella ed avventurosa. Duro il percorso: ma sempre fattibile.
Avverso il tempo: ma la pioggia ci ha permesso di essere ancora più uniti. Squisita la grigliata ed ottimo il beveraggio.
Nei miei pensieri vedo il mitico Max Viale che apre il gruppo, e dietro uno spettacolare serpentone colorato di Transalp che si
arrampicano fieri e possenti sui sentieri dalle Alpi Marittime. Lo sguardo sbigottito ed interlocutorio che avevano quelli della VDS di Carcheri nell'incrociarci. Bravi loro...coi loro mono tutti cavalli e leggeri come piume...Provateci voi col TA....poi se ne riparla...
E che dire dei piloti Lissta? Alcuni timidi, titubanti, quasi timorosi, questa VDS probabilmente era una delle loro prime esperienze sterrogirosa: sicuramente, per questo, a loro va la mia massima ammirazione!!! Altri sicuri, veloci, derapanti, ma sempre, sempre prudenti e con la chiara idea che la nostra VDS non è una gara, ma uno sterrogiro in allegria. Nei miei pensieri rivedo l'ingarellata amichevole con Fable, Stui, Lucido, e Filippo (c'era
qualcun altro???Boh….) grazie ragazzi, adrenalina a 1000!!!! Ma sempre con infinita prudenza…..e mai oltre il limite!!!
Sento ancora le canzoni stonate intorno al fuoco, con Lupo alla chitarra, Giò Zorro alle maracas (home-made con una griglia+bottiglia vuota….) Secondo me abbiamo rotto i maroni e disturbato il sonno a tutti i `Nimali della vallata….Ma è stato bello, veramente bello.

Ed ora, passiamo ai ringraziamenti.
• Un grande grazie agli instancabili organizzatori: Marco, Max, Andrè, Giò, siete stati grandi!!!! Avete fatto anche un ottimo lavoro preventivo di preparazione: TUTTI avevano TASSELLATI, senza i quali sarebbe stato impossibile procedere nel fango viscidissimo del sottobosco dopo la pioggia. Ragazzi, a parte le teorie sballate fatte ante-VDS da un oscuro figuro, gli sterrogiri senza tassellati son per quelli che han tanti soldi da spendere in carene, cupolini, manubri, serbatoi, etc……Altra cosa che ho notato con piacere è che anche i novizi erano discretamente muniti di ricambi, camere, filtri olio, ecc ecc….Tutto merito del lavoro fatto da voi in Lissta….
•Un grazie ai cuochi Andrè & Marco che non si sono fatti scoraggiare dalla pioggia.
•Un altro grazie a Marco per le torte salate e le crostate (SLURP!!!)
•Un grazie particolare al papà di Marco per l'abbondante fornitura di ottimo vino!!!
•Un grazie ai driver dei due fuoristrada (io per i nomi sono una frana….però mi ricordo di una ragazza molto carina…..)
•Un grazie al Santo protettore dei motociclisti che ha deciso di scacciare le nubi e domenica ha tirato fuori il sole.
•Un grazie a Fable, che nonostante il mio russare (modello motosega Husqvarna) non mi ha cacciato a calci fuori dalla sua tenda.
•Un grazie alle officine Lucidera che anche quest'anno hanno fatto la loro porca figura.
•Un grazie a Francesco di Molini, poiché il suo pranzo è un MUST della VDS.
•Un grandissimo grazie a tutti, tutti, tutti!!!! La Lista è soprattutto questo: tanti amici uniti da una passione comune.
•Ed infine, un grazie anche a KK per il suo (non) contributo. E non aggiungo altro poiché oggi mi sento buono...anche se qualche battutina sui tubi Pringles e "tonno insuperabile" male non ci starebbe...

Sputazzi affettuosi e rimembranti,
Francesco


Fabio "Dijetto" Perugini

La mia VDS e' iniziata molti mesi fa, quando il mio lupacchiotto mando' un mex
dicendo che si aprivano le iscrizioni.
Disconnesso il cervello, (come in seguito mi accadra' molte altre volte :o)), mi
iscrissi a tempo record e mandai al volo la cifra, giusto per far si' che il mio
raziocinio non mi fermasse.
Acquisto un transalp di un mio amico un po' acciaccata ma funzionante e mi metto
a smembrarla per creare lei, PaperOrange, la moto che mi dovra' far fare la VDS,
quel mitico incontro di cui tanto ho letto.
Restauro le carene con kg di bicomponente, fondo, vernice; monto le tassellate,
molle nuove, tubo in treccia, paramani Acerbis.
La moto e' pronta.
Ne faccio il test sullo sterrato del Cuppolone, semplice ma divertente; comincio
a prendere confidenza con la moto.
Venerdi' 22 arriva.
Voglio partire presto per godermi questa esperienza dall'inizio, assaporarla in
ogni momento e non perdermi neanche una battuta dei miei compagni.
Bagaglio ridotto al minimo, i ricambi consigliati dagli organizzatori, e via
verso il Passo di Colfiorito, Perugia, Firenze, Pisa, Viareggio.
Alle 12.40 ho appuntamento con Luciano e il Gatto.
Arrivo per primo, e mentre aspetto gli altri faccio conoscenza di 3 toscani che
vista la mia moto ne escono con "Questa si' che e' una moto, vai alla VDS?". A 1
metro da terra per l'elogio :o)), apprendo che anche loro stanno andando a fare
questa classica.
Arriva Luciano, si mangia la cecina o 5+5 ... insomma non ricordo il nome ma
era booona, e si aspetta il Gatto, che causa invasione di locuste sull'Aurelia
;-) fara' solo un'oretta di ritardo.
Alle 14.10 si riparte; apro il gruppetto e tiro un po' perche' ho promesso al
lupacchiotto che alle 17 saremmo stati al campeggio.
17.05 parcheggiamo al piccolo Paradiso, un bel camping sul lungomare di Albenga.
Piazziamo la tenda e nel frattempo arriva Marco, che ci dice che quest'anno non
sara' in moto :o(( causa ...ehm ... come dire, un'infiammazione che gli ha un
po' scocciato ;-)
Man mano arrivano tutti; si montano le tende e ci si fa una bella doccia.
Chiacchiere e risa e cenetta alla pizzeria del camping, dove Marco comincia con
la sua disponibilita' e gentilezza, caratteristiche dei 3 giorni.
Alle 1.00 si decide che bisogna provare a dormire.
Nella tenda iperfigatecnologica con sacco a pelo da - 20 e il Gatto nel suo
saccoapelo modello lontra, suderemo come bestie ... risultato 1 ora di sonno!
La mattina alle 8.30 come richiesto siamo tutti pronti, con i bagagli sulle jeep
e noi in sella, casco ben allacciato, luci accese e prud.... SGUMME' sempre! 
:o))
Si parte alla volta di Pieve di Teco, dove incontreremo gli altri, tra cui Max,
il mitico Sputazzi, Ruggi con la sua special, Walter ... tra l'allegria e
l'adrenalina che comincia a scorrere non ricordo neanche i nomi ...
Con il Re ci si consulta in quale gruppo partire: il primo, detto 'gli
incarogniti' lo escludiamo, il secondo o il terzo dei tranquilli.
Insieme al Gatto si decide di partire con i tranquilli e vedere come va.
AndRe ci apre il passo: comincio ad alzarmi sulle pedane e a cercare la
posizione di equilibrio, uno dei piccoli insegnamenti rimastimi da Fasola.
Dopo una decina di km di sterrato scopro che la Ta e' una moto eccezionalmente
equilibrata, e nonostante non ho i rialzi al manubrio e i miei 183 cm, riesco a
trovarmi bene.
Man mano che si sale io e il Re aumentiamo il ritmo mentre il Gatto decide di
affrontarla piu' tranquillamente anche per fare qualche foto ... unico rimorso
che ho di non averne fatte lungo gli sterrati :o((
Il ritmo aumenta e arriviamo al famoso pezzo che quest'anno e' veramente
bastardo: un paio di km di ciottolato grosso e molto smosso, dove l'unico modo
per passare e' in piedi sulle pedane, peso un po' indietro e tirare verso di se'
il manubrio pu' possibile.
Saliamo bene e mentre sono li' contento come un bimbo di far salire quei 200 kg
con una discreta facilita' ecco l'imprevisto.
Faccio la cazzata clamorosa, frutto dell'inesperienza; dietro ad una curva cieca
mi sbuca una ciclista in mountan bike, mollo l'acceleratore, il peso mi va
avanti, pinzo all'anteriore e un pietrone grosso q.b. mi blocca l'anteriore, lo
sterzo con una botta secca si chiude ed io cado sulla dx contro le rocce.
Chiudo la benzina ed aspetto il successivo per farmi dare una mano,
Dopo poco arriva Giorgio che mi da' una mano a rialzare PaperOrange; specchietto
dx in frantumi, cupolino rigato, paracarena chiuso e acciaccato ma fiancata e
serbatoio perfetti ... rislago in sella, apro la benza e riaccendo, sgasando un
po'.
Ripartire in prima sulla sella mi fa morire di fatica, ma alla fine ne esco.
Alla fine del tratto bastardo ci fermiamo e ci raggruppiamo ... i caduti sono
molti, chi tra appoggi e pochissimi danni chi, come il Lucido, causa
un anteriore sgonfissimo, ha spaccato cupolino e fiancata.
Ma come avviene in questi casi nessuno e' demoralizzato, anzi, come masochisti
siamo ancora pu' gasati.
Si riparte alla volta del forte dove faremo il pranzo, e col Re procediamo
stavolta nel secondo gruppo cosi' per tutta la giornata.
Buon ritmo, costantemente sulle pedane, pelatine col freno posteriore e uso
dell'anteriore per frenare la bestiola, derapata a dx e sx, e salti vari.
Dopo un pranzo al sacco ottimo e abbondante si riparte.
Gli sterrati sono bellissimi, da quelli con susseguirsi di salti ai drittoni da
4 piena a 90 kmh ... proprio in uno dei salti Gege' ci rimette il filtro
dell'olio ... avevamo gia' notato la sera prima che la sua Ta era un po' troppo
bassa di sospensioni sia all'anteriore che al posteriore ... mi spiace per Gege'
perche' da quel gran manico che e' ha dovuto proseguire non come lui voleva con
la paura di far fuori un altro filtro olio ... cosa che quasi gli e' riuscita!!
:o((
Alle 17.30 siamo al campo; e' un po' che piove e sui ciottolati bagnati nel
frattempo qualcun altro ha steso la moto.
Sotto la pioggia non si sa se fare il campo o meno; tra l'indecisione e la paura
di sbagliare uno dei due terroni, il marchigiano nello specifico, esorta a
provare; Marco e' d'accordo e qualcun altro pure.
Si piantano le tende; Marco nonostante la pioggia prepara un campo con una
maestria eccezionale.
Simone, Luciano, Giorgio e tutti gli altri si adoperano per reperire legnetti
asciutti, spaccarne per il fuoco, inventarsi qualche modo per far fuoco ... mai
racconterò di come due davano di sega al troncone tra le gambe di Simone ... ah,
ma c'e' la foto!!! :o))
Sotto la pioggia si riesce a far fuoco e finalmente vienamo premiati quando alle
19.30 smette di piovere.
Si comincia a preparare la brace; braciole e salsicce vengono cotte
magistralmente da AndRe con Yuki che si da da fare per distribuirle.
Faccio la conoscenza di Joe Zorn (Sgumme) un personaggio che ti fa schiantare
dalle risate con i suoi racconti sui vari incidenti ... mitico il frontale con
un piaggio Zip :o))
Si mangia benissimo, un plauso alle torte di Marco, al bruzzo (ricotta acida) e
al pan de sable preparati da Mauri e AndRe.
La serata prosegue seduti intorno al fuoco a scaldarci con le canzoni cantate
insieme ad un grande Marco e Joe Zorn a turno con la chitarra e la griglia ...
gia' a far musica con una bottiglia rigorosamente scolata e la grigia delle
salsicce!
Le 25 bottiglie vengono fatte fuori ad eccezione delle ultime due causa
impossibilita' di trovare il cavatappi ... si narra di un ingegnere gia' partito
con elucubrazioni sul come fare un cavatappi, ma l'alcol ha fatto si' che un
tale capolavoro non avesse mai luce ;-)
Finito il vino, la voce, e la legna ci si rifugia nelle nostre tende, dove causa
freschettino e umidiccio si dormira' vestiti infilati nel saccoapelo.
Grande dormita anche grazie ai tappi che non mi hanno fatto sentire un boscaiolo
intento a far legna nella tenda accanto :o))
Alla mattina ci svegliamo con un cielo che promette bene.
Marco e' gia' in piedi da tempo ed ha gia' ripulito e sistemato il campo, noi
prepariamo i bagagli e le carichiamo nelle jeep del disponibilissimo Vittorio e
moglie di Mauri (non ricordo il nome).
Alle 9.00 si parte; ci aspetta un tratto di sottobosco con fango e pozzanghere.
Il caffe' del lupacchiotto mi ha dato una buona carica; stamani mi sento
mentalmente pronto ad osare, e come si dice tra i fuoristradisti, la testa fa il
50%.
Nel fango supero un Simone in preda ad un wobbling pauroso :o)); l'unica mia
esperienza in off e' stata di 2 giorni nel fango ... qualcosa avro' pur imparato
:o))
Alzo un po' il ritmo con il Re a far strada.
Si esce dal bosco e si sale per una pietraia con salti a ripetizione causati
dalle gobbe per lo scolo delle acque.
Li affronto in 2a; e' dalle 9 che sono costantamente in piedi sulle pedane ed ho
imparato oramai a cambiar marcia anche cosi'.
Le curve veloci, ad eccezioni dei tornantini li faccio oramai in piedi con il
corpo che mi aiuta ad equilibrare e il gas a tenere la traiettoria.
Ad un certo punto mi rirtrovo ad entrare in una galleria completamente buia ...
panico!!! Ho gli occhiali scuri, il fondo e' viscido e non vedo una beata fava
... neanche Gege'!!! :o))
Riesco al volo ad abbassarmi gli occhiali e a non cadere.
All'uscita c'e' il puntello di ritrovo.
L'adrenalina oramai mi ha caricato; decido di disconnetere anche il cervello e
provarci. Seguo gli incarogniti.
Parte come sempre Max, segue Emiliano col DR, l'amico di Max col KLR e Filippo
con la Ta special gialla/nera.
PaperOrange e' li'.
Mi schiaffo dietro a Filippo e seguo le sue traiettorie; sono precise e mi
aiutano a tenere quel ritmo.
I salti oramai si fanno in terza e sono talmente fuori di zucca che me ne
strabatto delle mine che sento sotto ... solo in autostrada al rientro capiro' i
danni fatti :o((
Anche le curve strette le faccio sulle pedane ed in seconda riuscendo ad uscir
meglio e a non far slittare troppo il posteriore che seppur divertente ti fa
perder tempo.
Ci perdiamo il gruppo fino a quando dopo le mie preghiere mentali gli
incarogniti si fermano.
Filippo che mi viene incontro dicendomi "Corri troppo!" mi fa capire che non
devo esser andato malaccio, ma il mio fisico sfatto mi fa anche capire che ci
vuole la tecnica per reggere quei ritmi ... fortuna che quel tratto saranno
stati una decina di km al massimo :o))
L'amico di Max tira fuori un Genepi' fatto a casa da paura; fiaschetta di man
mano e al terzo sorso sono di nuovo col cervello disconnesso :o))
Arrivano pian pianino gli altri.
Si riparte per una sterrata in discesa e l'ultimo tratto di curve asfaltate;
sono sempre li' con gli incarogniti ma questa volta sull'asfalto e con
PaperOrange con le sospensioni al top e delle gomme favolose riesco a stargli
dietro con molto meno patire.
Arriviamo al parcheggio di Molini, dove arrivate le jeep carichiamo i bagagli
capendo che e' ora che riconnetta il cervello lasciandomi solo un po' di
adrenalina per il pranzo e il cazzeggio.
Finalmente alle 13 rivedo mia moglie Samy che partita venerdi' in treno per
Milano si e' fatta una due giorni di mare con Ale Lottini magnifica neo mamma.
Le prime parole "Mamma mia quanto sei zozzo" mi fanno capire che non devo essere
un figurino.
Guardo PaperOrange; gli sgrizzi di fango sono ovunque e cosi' addosso a me.
Il viso e' quasi irriconoscibile e se ci fosse stato Teo lo avrebbe apprezzato 
:o))
Al bagno del ristorante mi do' una lavata con lo sguardo di una signorotta che
tra il disgusto e l'incredulo mi osserva.
Salutiamo il Gatto che rientra a Roma dalla sua Cri e prendiamo posto a quella
che sara' la parte piu' difficile della VDS: il pranzo del ristoratore Francesco.
Serviti da un cameriere che muoveva il polso alla stesse velocita' di Max sullo
sterrato, ci sfilano davanto una cosa come 10 antipasti. Bisogna essere veloci
ad ingurgitare tutto quello passa ma non troppo perche' si rischia che qualcuno
ti riempia il piatto :o))
Un'enormita' di primi piatti, secondi e contorni per arrivare a quella che e'
stata la botta finale.
Un'enorme fetta di gelato ricoperta di cioccolata calda!!!!
Un certo Taggese con il polso allegro esorta Francesco a farmi fare il bis ...
ho capito mi vogliono uccidere con il cibo visto che sullo sterrato non ci sono
riusciti :o)))
Reggo anche a questa ultima prova e alle 16.15 dopo i saluti che voglio che
siano frettolosi perche' so che mi commuovo, agganciate le valigie laterali,
carico la mia signora e parto alla volta delle Marche.
La moto non ha piu' quella agilita' che alla mattina me la faceva sembrare una
biciletta; la risento grossa, pesante e con l'avantreno leggero a causa del
peso.
Mi faccio il passo che porta a Pieve di Teco con un passettino tranquillo con
Samy che mi narra i due giorni trascorsi.
Ci superano i Fava e Lucidera che vanno ad Albenga a riprendere il furgone col
carrello e quindi tutti gli altri guidati da AndRe che li accompagna
all'autostrada.
Arriviamo ad Albenga ed entriamo in autostrada; ne usciremo alle 23.45 a
Civitanova Marche dopo 700 km.
Al primo autogrill dalle parti di Savona controllo la pressione delle gomme che
avevo abbassato ad 1,8 ma un manometro mi da' un 2,5 che mi fa capire che forse
e' un po' guasto; al secondo autogrill ne trovo uno sano e sistemo la pressione.
Guardo la catena e vedo che tocca il cavalletto centrale.
Strano... Guardo meglio e mi accorgo che la botta di un salto della mattina mi
ha storto il cavalleto o spostato.
Controllo se con noi sopra la catena va a strusciare ... sembra di no.
Mi faccio tutto il viaggio con il patema, ma fortunamente PaperOrange sa di
essere una Transalp, LA MOTO.
Dopo 1600 km in 3 giorni di cui un 200 di sterrati, parcheggio la moto in garage
e mi sembra quasi di sentire un "puff" come a dire sono vecchiotta ma anche
questa volta ce l'ho fatta.
Certo ripensandoci quale e' quella moto che a 103.000 km, non ti preoccupi di
nulla, ci carichi su un po' di roba, in 3 giorni vai fino ai confini, ti fai uno
sterrato in parte anche piuttosto ignorante e quindi ti riporta carica come un
somaro a casa e il tutto senza neanche affaticarti piu' di tanto ...

I ringraziamenti:

Uno grande, enorme, con il cuore va a Marco Lupo; ogni cosa fatta l'ha fatta con
il cuore, con una disponiblita' disarmante. Da ammirare.
Uno altrettanto grande a Max e AndRe grandi organizzatori, due amici, sempre
pronti a guidarti e consigliarti e se di AndRe avevo gia' avuto modo di
apprezzarlo da Fasola, di Max l'ho finito di scoprire a questa mitica VDS.
Un grazie anche ai due Jeepisti ai quali vi prego di estendere il mio grazie.
Un grazie anche ai miei due fraterni amici il Gatto e il Re, con i quali ho
condiviso questa esperienza e col primo anche la tenda!! :o))
Un grazie a tutti i parteciapneti, in primis Giorgio che mi ha aiutato a rialzare
PAperOrange in quella pietraia.
Un grazie come sempre alla mia Samy perche' se le persone gli chiedono come fa a
sopportarmi o come fa a reggere i viaggi massacranti autostradali lei mi dice
che non gli pesa per niente e che anzi gli fa piacere ... e' per me lo stimolo a
fare di queste cose.
Un grazie a PaprOrange, perche' se le moto hanno un'anima non lo so, ma lei son
sicuro di si'.
Un grazie al buon Dio, perche' ha creato quelle meraviglie che sono le montagne
liguri/piemontesi, ci ha dato la salute per affrontarle e apprezzarle e ha
vegliato su tutti noi perche' nulla andasse storto.

Dijetto&Samy&PaperOrange over 105.000 km


Flavio "Itr71z"

Ciao a tutti e ben tornati nel mondo effimero della rete che, pur essendo
tale, hai il merito di offrire la possibilità di conoscersi, organizzare
incontri e ci riconcilia con la scrittura, magari quella vera in italiano
senza troppi inglesismi o gerghi da sms ....

Ebbene è stato un w.e. vero, in mezzo alla natura e alle sue piccole
avversità: pioggia, nebbia sole, rocce appuntite sul percorso, mucche
(quelle vere, gli animali ... non i bmw ...) che si fermano in mezzo ad uno
dei punti più ostici del tracciato ... dove ovviamente incontri anche il
mezzo militare che occupa tutta la strada, piuttosto che il quad ...

Ma 'sta moto va ovunque!!!! Incurante delle capacità più o meno degne di
lode di chi guida, a tratti annaspa, spancia sul terreno, ma pure derapa,
salta, impenna e quel motore che non ti molla mai ... in prima nel difficile
tu magari ti trovi paura, sei in prima marcia chiudi l'acceleratore superi
in qualche modo l'ostacolo, riapri timoroso e lei riprende senza il minimo
singhiozzo e allora appare un sorriso radioso sotto il casco da marziano,
riacquisti sicurezza e via!!!!

A volte si vorrebbe un po' di cattiveria in più, i più bravi vorrebbero
poter fare le curve in derapata controllata di acceleratore, magari avere
sospensioni più alte e rigide ... ma alla fine va bene così!!! Siamo passati
dalle mulattiere, al fango, al ghiaione, alla pietraia, alla terra, al
sottobosco .... e all'asfalto, dove tutti, seppur con gomme tassellate,
facevamo pieghe di tutto rispetto!
Senza contare che tornati a casa ci si mettono le gomme più stradali, due
borse laterali e via per le vacanze di km e km ... oppure qualcuno (esclusi
i presenti ritengo...) la lava, la lucida, la fa tornare scintillante e ci
va al bar per l'aperitivo dei fighetti ... ebbene si, si può fare anche
questo ...

Ma con quanti mezzi a due ruote ci si può permettere tutto cio'????

Indimenticabile la coloratissima carovana dove si potevano notare tutti i
modelli di Transalp dagli anni 80 ad oggi, più o meno modificati con chicche
di tutto rispetto: scarichi aperti, piastre paramotore adattate, carene
modificate, porta attrezzi , ed altri dettagli più o meno nascosti ...
Nel gruppo c'era semplicemente tutto lo scibile sul TA ...

Eppoi che dire dei due piloti dei fuoristrada di supporto: siete mitici!!!
Un plauso a Vitto che ci ha incantato con i suoi racconti e tanto di
cappello alla pilotessa del Defender verde una vera rarità nel mondo
femminile ... (peccato fosse già impegnata!)

Infine, ma con il massimo della riconsocenza, un GRAZIE agli organizzatori
sempre attenti, scrupolosi, affidabili e simpatici e a tutti i piloti di
questa grande moto sempre attenti, consci del proprio limite e rispettosi
del prossimo (ciclisti, gitanti, mucche ....). Per chiudere un
ringraziamento anche ai piloti di mezzi diversi: dalle sorellone Africa
Twin, ai più saggi che forse hanno scelto un mezzo tecnicamente più adatto
al percorso ... e che hanno condiviso lo spirito dell'iniziativa.

Lunga vita al Transalp!!! Arrivederci al prossimo incontro!

Ciao
Flavio (a volte itr71z, ma TAflaTA per la LISSTA)


Emiliano "Il clone" Fava"

Come ben sapete non sono molto uso a scrivere in LISSTA, ma dopo un
w.e. come questo penso che dure righe si possono anche fare...
Innanzi tutto vorrei ringraziare tutti gli organizzatori(Max, AndRe e
il Lupo) che come sempre hanno dato il meglio di loro, superando anche
le avversità climatiche.
Ringrazio altresì quel simpaticone dell'amico di Max (non me ne
volere!!)con il Klr per non essere riuscito a buttarmi per terra più
volte!!!
Grazie a tutti gli amici che mi hanno fatto compagnia in questo
bellissimo viaggio, e come al solito siete fantastici!!!

AMICI DI AMORE!!!

Emiliano il Clone


Andrea "The King" Lottini

E' stata dura.
E' stata intensa.
E' stata grande.
E' stata memorabile.
E' stata l' ultima.
La VDS non perde il suo fascino, ogni volta e' diversa e mai avara di sorprese.
Quest' anno, a mio parere, e' stata prodiga di difficolta'.
Gia' il primo giorno terreno durissimo, pietre affilate ed instabili da
affrontare con decisione.
Si va su, il motore in perenne trazione, con l'anteriore che a fatica tiene una
parvenza di direzionalita'.
Non ci si puo' fermare, a bassissima velocita' il controllo della moto e'
impossibile.
Ne sa qualcosa chi, avendo rallentato per evitare dei ciclisti, ha visto la
propria moto ormai ingovernabile rovinare sui roccioni aguzzi.
Siamo passati da questo terreno al fango. O si chiama leppego?
Fango su cui mi sono divertito come un pazzo.
Il 90% del merito va naturalmente alle gomme.
Tutti si sono presentati con le moto equipaggiate in maniera seria.
Con le condizioni di quest' anno e' stato indispensabile, e sottolineo
indispensabile, avere le gomme da off.
Non c'erano santi. Passando dalle pietre smosse, alla ghiaia delle dimensioni di
una palla da golf, al ghiaino fine sopra l'asfalto, al fango viscido, ce ne
sarebbe stato abbastanza per mettere nei guai qualsiasi gomma che non avesse dei
tasselli profondi e spaziati.
Bene hanno fatto i vari Lupo, AndRe e Max Viale a scoraggiare a chiare lettere
chi sottovalutava l'importanza di essere ben piantati a terra.
E' vero. Nella maggior parte dei casi uno le gomme tassellate le usa in
fuoristrada per pochi Km salvo poi mangiarsele su strada, magari su rettilinei.
Ma la tenuta che serve lungo quei pochi sporchi polverosi Km ripaga ampiamente
l'esborso, non ci sono dubbi.
Stavolta il lavoro delle gomme era, ripeto, determinante, il pericolo di
danneggiare il mezzo, e magari farsi male, per una stupida scivolata, era serio.
Chi non ha visto non puo' rendersi conto, e certi consigli si sono dimostrati
preziosi.
Per me e' stata l'ultima uscita off della stagione. Miglior conclusione non
sarebbe potuta essere.
Perche' l'ultima? Per varie ragioni, familiari, facilmente immaginabili credo, e
non.
Per queste ultime, parto da una constatazione, del tutto personale, e magari
sbagliata come la risposta introspettiva di "quelo".
Mi sembra di notare un crescente livello di professionalita' richiesto dalla
uscite off listaiole.
Per cui, per essere affrontate in sicurezza, sono richieste gomme, sospensioni,
paramotore, paracarene, sado-maso et similia, stivali etc. etc.
Non avendo intenzione di attrezzarmi con tutta quella roba, credo sia meglio
lasciar perdere, per adesso.
Anche perche', nel mio caso, la tentazione di strafare e' troppo potente.
Quando ci siamo ritrovati in tre dietro ad AndRe, su per un salitone tanto
meraviglioso quanto micidiale per le velocita' che permetteva di tenere, non
sono rimasto li' a guardare.
AndRe, un ben riuscito amalgama di testa, tecnica e cuore, andava su senza
sforzo apparente, in realta' tirava, come mi ha detto in seguito.
Dietro, a darci dentro come dei pazzi per non farci seminare, il Lucido, il
Ruggi ed il sottoscritto, come al solito vestito ad cazzum.
Fossi cascato, a 80 all' ora, mi sarei fatto molto male.
Stessa cosa con i salti. Ce n' erano tanti e gustosi. Come resistere alla
tentazione di far decollare (di mezzo metro, che vi credete?) quel miracolo di
bilanciamento che e' il TA?
Salta che ti salto, alla fine non ho divelto il cavalletto centrale, con
attacchi e tutto, solo perche' non ce l'ho.
Ma la spanciata clamorosa che ho dato per terra con le culle del telaio, le
sospensioni completamente a pacco, non me la scordero' piu', campassi cent'
anni.
La moto e' rimbalzata di nuovo per aria. Roba da aprire il telaio in due.
Si e' praticamente disfatto il sotto del paramotore, raspato il carter e bozzato
il filtro dell' olio.
Per puro miracolo quest' ultimo non si e' squarciato e sono tornato a casa.
Per cui, molto serenamente, per un po' dico basta.
I liguri.
I liguri hanno avuto il gran merito di aver tenuto unito il gruppo quando ci
siamo trovati al campo bagnati fradici, dubbiosi se armare le tende o rifugiarsi
da qualche altra parte.
Non so chi abbia preso l'iniziativa tra di loro, o meglio, non so chi abbia
preso la suprema, vagamente impopolare, decisione di fregarsene della pioggia e
piantare il campo, secondo programma.
Chiunque sia stato e' un vero leader. Ha dimostrato coraggio, e lo ammiro per
questo.
Ha anche avuto culo, che non guasta. La pioggia ha smesso giusto per il quarto
d'ora necessario a picchettare le tende, salvo riprendere copiosa dopo.
Chi fosse rimasto scettico, oppure contrariato sul serio visto che poi la tenda,
per non parlare di tutto il resto, dovra' essere lavata, asciugata e rimessa via
con tutte le cure affinche' non marcisca, beh... abbia comprensione.
La pioggia era nell' aria, e non puo' essere certo considerato un imprevisto da
addebitare all' organizzazione.
Rimane misterioso come diavolo abbia fatto il Lupo ad accendere il fuoco dentro
una buca umida, sotto l'acqua.
Mistero gaudioso. Come stupefacente la risposta delle persone alla presenza del
calore salvifico del fuoco.
Tutti li' intorno a ridere come invasati, fino a quando non si e' stati
sopraffatti dalla stanchezza.
Il Lupo. Un uomo dalle infinite risorse, le cui capacita' spaziano dal mettere a
partito la marmellata con la pastafrolla al trovare legna secca in una palude.
E' stato un gran fine settimana.
Un saluto ed un grazie a chi si e' unito al pranzo della domenica, per il
curioso piacere di stare con dei brutti, puzzolenti, zozzi, barbuti e
inselvatichiti fuoristradisti.
Un infinito grazie a Vittorio e Barbara per il prezioso aiuto logistico con le
loro Jeep. Per loro, e' chiaro, gli appellativi di cui sopra non valgono.
Come per la Yuky (spero di aver scritto bene). Stavolta aveva saggiamente
abbandonato il suo uomo facendolo sfogare sui tratti impestati.
Un altra volta AndRe l' aveva portata con se' per tutto il percorso, ed in
qualche punto era decollata insieme alla moto.
In bocca al lupo al ragazzo che si e' contuso seriamente il ginocchio cadendo
sui sassi maledetti.
Per fortuna, o meglio per sua previdenza, aveva pantaloni seri con ginocchiere.

Ciao a tutti
Andrea KL TA 89


Giorgio Bortolazzo

Finalmente sono riuscito a fare l'incontro più maschio della Lissta.

Un'incontro sognato e preparato da tempo.
Finalmente le varie modifiche fatte alla moto in anni di pazienti lavori e
risparmi, si sono rese veramente utili: il paracoppa in alluminio,
l'omologazione del 130....ecc. ecc.

Avere affrontato l'incontro con la frizione nuova ha ripagato i vari casini
che il lavoro ha comportato.
E' stata una goduria andare in autostrada senza sentirla slittare nei
sorpassi in quinta marcia e sentire, nei tratta di asfalto, il posteriore
derapare in uscita dalle curve con i mitici T63.

Dopo le cadute del sabbia sabbia, ho affrontato questo incontro con molta
più prudenza.
Ero comunque dietro al gruppetto di testa. A seconda del tipo di fondo
riuscivo più o meno a tenere il ritmo.
Sui tratti esposti, sui tratti in discesa, sul fango facevo passare avanti,
sulla ghiaia e sulle pietraie mi trovavo a
mio agio e portavo la moto con una disinvoltura che mi ha stupito.

Alla fin fine mi sono divertito e mi sono gustato il percorso.

Dopo numerose spanciate a terra dovute ai salti (di cui però non riuscivo a
farne a meno) ho testato l'ottima resistenza del paramotore dell'Africa Twin
650 su transalp.
Mi sono pentito di aver lasciato montato il cavalletto centrale col quale ho
arato più di qualche volta il terreno lasciando segni evidenti sull'oggetto
appena acquistato.
Però c'è stato chi, senza cavalletto ha piegato i due anelli su cui va
montato.
Forse la soluzione migliore è togliere il cavalletto ed inserire al suo
posto una barra filettata o un tubo fissato in qualche modo per impedire lo
schiacciamento dei supporti, oppure modificare il paramotore con una specie
di protezione.

Ora ho capito definitivamente a cosa serve un casco da enduro con
mascherina. Ho fatto tutta la via del sale con visiera aperta e occhiali da
sole. Ancora adesso ho un occhio infiammato per la polvere.

Grazie agli organizzatori.
Grazie a Marco per la sua caparbietà nel farci montare le tende nonostante
la pioggia. Se non avessimo fatto così non sarebbe stata la stessa cosa.
Veramente fantastico il vino e tutto il menù.

Grazie a tutti per l'ottimo clima.

Scusate tutti per come ho cantato al fuoco.

Ciao Giorgio.

Simone "Night Train" Rambaldi

Dopo attenta , prolungata e delicata
asciugatura al calore elettronico del monitor
la mia machinetta digitale e' tornata a
peggior vita e quindi e' di nuovo operativa
nelle mie grinfie.
Purtroppo le foto arrivano fino al momento in
cui e' comincato a piovere....
poi la machinetta e' affogata e non
ha piu' dato segni di vita fino ad oggi.
Per quanto riguarda la VDS complimenti agli
organizzatori , non e' facile portare
un gruppone di pesanti e selvatici transalpisti
su per siffatte strade.
Peccato solo per i carcheristi che viaggiavano
contromano che ci hanno obbligato a saltare
parte del percorso.
Bellissimi i cori intorno al fuoco , conditi
con il finale iperalcolico del centerbe di Luciano.
Magica e suggestiva l'atmosfera del campo,
quando il Lupo si e' vestito da jedi mi aspettavo
di veder sbucare i folletti dagli alberi.

Saluti Simone e TA98 "Night Train"
pronto alla prossima VDS.. anche se dovesse nevicare


Davide Fantin

Che dire... stupenda!!

Era da molto che avrei voluto partecipare ad una VDS... e finalmente
mi sono unito anche io a questa fantastica carovana. E' stata una
scelta difficile, fin dall'inizio, se non altro per i costi: per uno
studente come me mettere su T63 e paracarena ed affrontare i coti del
lungo viaggio sono un impegno non da poco. Però volevo assolutamente
farlo: fin da quest'inverno con Giorgio avevamo deciso che quest'anno
ci saremo andati. E così ache se un po' di corsa venerdi 22 ero pronto
con paracarena, paramani e T63.
Era da molto che non partecipavo ad un incontro Lissta, a parte
qualche giretto locale: precisamente dall'ITT del 2003!! E' stato
molto piacevole rivedere alcune persone e conoscere nuovi volti che si
celano dietro le migliaia di mail lette in questi anni....
Il percorso era impegnativo, soprattutto per me che non ho una grossa
esperienza in fuoristrada. L'aver tentennato con il gas sulla parte
più difficile del tracciato, la pietraia del sabato, mi è costato un
paio di stupide cadute, senza conseguenze (a parte un graffio sul
cupolino e aver piegato un po' il paracarena). Ma sono stato stupido
io. Su quel tipo di terreno bisogna solo stare in piedi ed aprire il
gas. Gli altri pezzi in generale erano fattibili, alcuni veramente
divertenti, come il sottobosco fangoso della domenica, che
invogliavano ad andare via belli allegri.
Ho imparato molte cose in questi tre giorni. Sicuramente una maggiore
confidenza in fuoristrada, anche se c'è molto da fare prima di poter
stare dietro ad i 'manici'! Poi ho relizzato che non ero del tutto
pronto per affrontare una foratura. Grazie di cuore a chi si è fermato
per la pausa 'tecnica' della domenica, per sostituire la camera d'aria
anteriore. Senza di loro non me la sarei cavata! La prossima volta
sarò più preparato sia con i materiali che con la tecnica. Dopo aver
preso parte alle operazioni (per ben 3 volte, a causa della sfiga che
si è messa contro visto che nessun'altro aveva bucato in tutta la
VDS!) credo di aver imparato l'uso delle leve.
Una nota sui T63: grandissima gomma, da provare. A parte i primi
200/300 km che possono lasciare un po' perplessi, soprattutto
all'anteriore, per il resto una volta rodati sono un inseparabili
compagne nelle mulattiere ed una gomma da gran piega nelle curve di
montagna. Mi sono piaciute molto. Anche in autostrada una volta rodate
non danno problemi. Per i primi km però è ben andare cauti: possono
essere un po' instabili soprattutto alle alte velocità (wobbing?!?). A
me hanno fatto un paio di scherzetti all'andata, poi nessun problema.
Al ritorno abbiamo fatto medie più alte toccando anche i 140/150 Km/h:
no problem, sembra di andare su un binario.
Un vivo ringraziamento a tutto lo staff della VDS, da Marco ed Andre
ai 'piloti' delle jeep.
Un grazie a tutti i partecipanti per la bella compagnia: non faccio
tutti i nomi, perchè finirei sicuramente per dimenticarne qualcuno.
Grazie a tutti per un weekend indimenticabile.
Tornare alla normalità è stato massacrante... ieri ero completamente
assente. Guardavo il PC ma non c'ero proprio. In testa ancora le
montagne della Alpi Marittime, i sassi, il fango, la terra, il fuoco
del bivacco, la bellissima compagnia. Oggi idem, la testa è sulle
nuvole. Non so quanto ci vorrà per riprendermi.
Ho la testa ancora troppo confusa per poter scrivere un report
dettagliato... così vi lascio con questi quattro pensieri un po'
confusi.

A presto
Davide


Fabio "Fable" Attadio

ciao a tutti
visto che avete già scritto dei report bellissimi del giro di quest'anno
della via del sale, com'è nel mio stile voglio fare una cosa "diversa" ;-)
era una serata buia e tempestosa, l'erba bagnata lasciava sollevarsi il
profumo del muschio e degli odori del bosco. il fuoco crepitava mentre
le sue fiammelle illuminavano debolmente l'ambiente circostante.
tutt'intorno individui incappucciati, tutti con un bicchiere di plastica
mezzo colorato di rosso scuro in mano, poco più in là tante tende da
campeggio trattenevano l'acqua gocciolante dagli alberi.
l'atmosfera rilassata veniva di tanto in tanto interrotta da bruschi
rumori, attribuiti alle fauci di un paio di soggetti, intenti nel
perdere la dignità e guadagnare l'onore della vittoria
perdere una gara di rutti con Ruggi non è un disonore, è semplicemente
ovvio! il suo stomaco è tre volte il mio, quando inspira per preparare
una bomba manda giù dieci metri cubi d'aria, ogni volta che rutta un
ettaro della foresta amazzonica scompare, gli uccelli si levano in volo
dagli alberi e i gufi chiudono gli occhi sperando di sembrare morti.
con una mano vengono arraffati ottimi pezzi di torta salata, tartine di
pane e formaggio o braciole penzolanti che vengono sbranate con la
voracità di una bestia selvatica, con l'altra in un solo meccanico e
ripetitivo gesto il bicchiere va alla bocca e torna giù
insomma, scherzi a parte, è stato un week end stupendo quest'anno
le condizioni climatiche avverse hanno esaltato le doti di veri uomini
dei partecipanti e per nessuna pro loco al mondo avrei rinunciato a
piantare la tenda nel campo, fosse anche col diluvio universale
il giro è stato mitico, dopo tanto tempo che non facevo offroad serio
col ta ho dovuto ritrovare un po' di confidenza e mi sono sorpreso a
guidarlo come un leggero ktm, ho guidato piano piano nel bosco di terra
rossa risparmiandomi per i monti della luna, dove ho letteralmente
goduto a spostare il peso sulle pedane mentre la ruota anteriore si
sollevava leggermente cozzando sugli scogli bianchi. ero talmente preso
a dare tutto gas in seconda che mi son fatto prender sotto lo sterzo
sulla ghiaia e mi sono sdraiato a pelle d'orso senza neanche capire come
mai... eh, l'abitudine alle moto leggere
in realtà mi ha gufato non so chi quando alla vista delle leve
smontagomme legate al paracarena ha detto "lo sai che le perdi alla
prima caduta vero?" vigliacco!!! ;-)
ma la transalp è la moto totale, lo dice uno che se l'è ricomprata dopo
aver capito la cazzata fatta a venderla!
nel sottobosco di domenica mattina ho trovato il mio terreno ideale e
cercavo di spazzolare il percorso come se i 200kg della moto non fossero
reali, sulla salita del garezzo poi ho letteralmente scollegato il
cervello saltando sugli scoli dell'acqua tirando il manubrio ed
atterrando prima con la ruota posteriore, da paura!
sono stato felicissimo di rivedere tanti amici, facce note ma anche
nuovi compagni di avventura. e poi ovviamente i nostri Marco Andre e
Max, ottimi ed esperti organizzatori, con uno spirito stupendo.
e va beh, anche per me pensieri sparsi senza alcun ordine, un
ringraziamento a tutti quelli che mi hanno sopportato mentre stonavo le
canzoni dei litfiba intorno al fuoco, chiedo scusa a chi non ne poteva
più dei miei rutti (è tutta robba naturale, mica come Ruggi che li fa
"artificiali" ;-P) e tutto quello che è successo dopo il ventiseiesimo
bicchiere dell'ottimo vino del lupo non me lo ricordo.

qui fable, passo e chiudo
sdeng


Fabio "Ruggi" Ruggerone

Eccomi, a scrivere le mie impressioni, poche e confuse.......

Era la mia prima via del sale, la moto era già bella che pronta mancava solo il
paramotore con la piastra aggiunta, visto che quello dell'AT 650 è là che mi
guarda, ma il tempo di modificarlo non c'è!
Alle 5.30 si parte da Novara con Stefano che aspetta dalle 5.00 perchè si
ricordava male l'orario, benza e si parte......si viaggia sui 120 costanti,
iniziano le gallerie e il "rombo" del mio TA viene amplificato unito all'ululare
delle t63 era impressionante......eccoci dopo 190 km alla prima sosta benzina,
si il mio Ta consuma come un F104!!!!!
Si arriva a Pieve di Teco in netto anticipo....e si aspetta arriva Sputazzi....e
subito ne combina una....fà cadere il mio casco!!!!! e non contento riesce anche
a darmi la colpa!!!!!!!!! Bhe peggio per lui gli tocca ofrirmi il caffè!!!!
Arrivano gli altri...si caricano le jepp.....e anche lì commetto l'errore di
fidarmi dell'Ing. Sputazzi.....tolgo le maniche al giubbetto......e
ristupidamente le metto sulla Jepp......bhe almeno il giorno dopo sono
asciutte!!!
Si parte......i gruppi dovrebbero essere 3...ma sono due sono in quello di
Maxx......che vedo sontano in una nuvola di polvere......si perche alla partenza
ci è stato detto che il terreno era compatto e non c'era tanta
polvere!!!!........primo intoppo.....il miglior fuoristradista della Lissta che
guida leggero....e pesa poco....e ha il suo paramotore extra figo in
carbokevlar...ha la moto stesa....."ho rotto il filtro dell'olio"!!!!.....bhe
dai lo si cambia.....
si riparte.....e inizia il pezzo duro....la mia TA tanto per cambiare inizia a
rompere le balle con la sua carburazione effetto Volvo 740 diesel.......e mi
costringe a usare il gas in una posizione sola "aperta" pena spegnimento dle
motore....a causa di questo, sorpasso Stefano e per la polvere alzata, molla il
gas e cade, mi sento in colpa e scopro la cosa solo alla pausa pranzo.......anzi
più che in colpa mi sento una merda!!!
Si arriva al forte pranzo con disquisizioni su quanto il mio stomaco possa
ingurditare...e spazzolo panini, dolce e quanto offertomi dai lisstaioli.....si
riparte....e dopo il secondo pieno (sempre quello che ha messo più benzina di
tutti!!!!) in una strada bellissima e veloce.....il Lucido davanti che
derapa.....io che tiro....il Lottini che cerca di infilarmi sui tornanti dove
perdo potenza a causa della carburazione.....si raggiunge il gruppo dove viene
detto che il mio TA sembra quasi una moto seria per il sound peccato che il
pilota non sia capace....
si arriva al campo.....mamma quant'acqua si aiuta per quello che si può.....(mai
montato e posseduto una tenda, il sacco a pelo l'ho camprato apposta) si và alla
cabina del telefono per le chiamate alla famiglia (al campo il cellnon prendeva
e bisognava salire un pezzo e a turno si vedevano partire TA) pappà....canti (di
ogni tipo) vino....tutto superbo..un grande Lupo e Andre addetti alla
cucina....poi a nanna.
Domenica ci si sveglia e in tenda dico "c'è il sole...." aperta la zip....un
tempo osceno!!!! si smonta il tutto colazione.....si carica la moto, perchè
abbandonerò il gruppo prima e si parte bella strada.....faccio da tappo ad un
Giorgio....incarognito...non accorgendomi che mi chiedeva strada (gli specchi
per le vibrazioni si giravano)....si scende e saluto il gruppo....l'autrostrada
mi aspetta......
velocità codice (il mio) e si arriva al lago dalla famiglia.....
710 km in due giorni....300 d'olio consumato, 4 pieni di benzina andati in
fumo......
Grazie ragazzi, grazie della compagnia, della comprensione, e
dell'organizzazione!!!!!!!
Ruggi.....


Filippo De Vita

VDS 05.
Non sono bravo a scrivere.
Lupo direbbe, a torto (!), che essendo io Milanese sono più bravo a
rompere le palle che a scrivere.
Bè, almeno non sono un tirchione;-)
E' stata una bellissima esperienza, spero non l'ultima con Voi bel
gruppo di Taisti simpatizzanti del tassello.
Ringrazio Il Lupo, Andre & Yuki, Barbara & Mauri, il pilota del Land
Rover Lungo per l'impeccabile ed instancabile e paziente
organizzazione.
Complimenti e ringraziamenti per la compagnia a tutti: l'apripista
Max Viale con figlia (11 anni? Cavoli tuoi paparino!) e Consorte,
Emiliano (Mai Strak!) & Gegè (robusto il paramotore, lo voglio
anch'io!), Lucido (cosa dicevi? non volevi cambiare camere
stavolta?), Sputazzi, Fabbbble (ti ho detto che le perdevi quelle
leve smontagomme!), Ruggi (la rinforzata te la dò alla prox
occasione), Dijetto (bel polso!), Il Gatto, The King Lottini ( nn ho
capito il perchè. Scusa), Fabio Zanardo, paziente compagno di tenda,
Simone (stai in piediiiiii!) Giorgio, MadLux, Stuart (le grand
chanpion de motorette), Antonio, Davide, Mauro (ATdriver), Joe Zorn
(mito reciproco), Fabrizio (Tenerèdriver), Stefano (buona guarigione
al ginocchio).
Saluti a tutti quelli che ho dimenticato e a tutti gli IngeNieri,
sopratutto quelli prossimi alla laurea.

Bello: il Forte di Tenda, la galleria, lo SBANG! delle pietre contro
il mio paramotore da 4mm, consapevole della sua indistruttibilità.
Brutto: non posso più montare il cavalletto centrale, ho storto
entrambi gli anelli e non so perchè........

Un abbraccio a tutti.
Filippo
TA nero&giallo


Marco "Lupo" Ercolani

Questa mi mancava....
Ho girato su quelle strade per decine di volte.
Tra le vette delle "marittime" ho fatto escursioni di un giorno, due
o più.
Da solo, in coppia, con moto monocilindriche e bicilindriche, in
gruppo, con passeggero.
Con solo uno zainetto, con il bauletto e borsa da serbatoio, con
borse da calcio legate ad un fatiscente portapacchi autocostruito con
un tubulare di ferro tipo zingaro.
Quest'anno l'ho fatta in macchina.
Per problemi di salute (fortunatamente risolti brillantemente) ho
dovuto lasciare la motina a casa ed infilarmi, come passeggero su uno
dei mezzi di appoggio.
Quindi non ho modo di raccontare che è successo durante il tragitto,
non ho vissuto le emozioni delle strade, degli inconvenienti, dei
profumi e della polvere, della pioggia e del freddo.
E' stato comunque molto bello, una nuova esperienza con due compagni
di viaggio unici...
Vittorio lo conoscete, dietro alla sua calma nasconde mille emozioni
di gite a piedi, sugli sci, tante volte in Africa (dalla Tunisia al
Niger, Mali, ecc...). Spesso racconta dei suoi viaggi in Europa, dei
Fiordi, della Turchia, dell' Isalanda, ecc... e quando si mette a
raccontare o a far vedere le diapo dei suoi viaggi (io le ho potute
apprezzare diverse volte), ti lascia a bocca aperta!!!
Barbara l'ho conosciuta solo sabato mattina e nonostante quella fosse
la prima volta che guidava il Defender fuori dall'asfalto si è
dimostrata una valida pilota, attenta, prudente e con un acuto
spirito d'osservazione e di orientamento (non è vero ma non
diteglielo ... è permalosa!!) :-)
La Via del Sale in Transalp, l'ho vissuta per radio, ad ogni sosta
delle moto sentivo AndRe che mi aggiornava su tutto, problemi,
forature, bivi, traffico, ecc...
Che dire del campo alla sera ??
Nonostante la pioggia battente abbiamo montato le tende e ancora
prima che qualuno si lamentasse o potesse esprimere il parere ero già
a preparare il braciere... non c'era un attimo di tempo e non si
poteva fare una "riunione" per decidere che fare...
Tra me e AndRe è bastato uno sguardo per decidere che qualunque cosa
succedesse il campo doveva essere fatto... Niente al mondo poteva
cambiare il programma, certo, forse antidemocratico ma sicuramente
coerente con tutto ciò che è la Via del Sale.
Per quello che riguarda la serata, il cibo, l'atmosfera unica che non
è ne migliore ne peggiore di quella che si trova ad altri incontri, è
inconfutabilemnte diversa nella sua semplicità...
Non riesco a scrivere nulla di particolare ma vi assicuro che mille
parole non riescono a descrivere ciò che provo ogni anno.
Vedere i vostri volti attorno al fuoco, tutti con un bicchiere di
buon vino sincero in mano ad ascoltare quattro stonati che cantano...
Incrociare i vostri sguardi alla mattina seguente, stanchi dalla
notte campale ma soddisfatti, tutti pronti a ricevere una semplice
colazione frugale da consumare in piedi e poi via per altri
chilometri di polvere, fango e pietre....
Devo ringraziare tutti voi che avete partecipato ... Dijetto, Fulvio,
Luciano, Antonio, Davide e Giorgio che si sono scoppiati veramente
tanta strada.
Un grazie ai soliti Piemontesi e ai Lombardi che sono ormai iscritti
d'ufficio e ai Genovesi che sono intervenuti in massa.
Non mi resta che ringraziare l' inesauribile Massimo persona amica
dal carattere schietto e sincero e Walter che nonostante la
sua "prima volta" da guida è stato impeccabile.
Un saluto e ringraziamento a Daniela, Soana e Yuki, donne sempre
pronte a sopportare le folli elucubrazioni dei loro uomini.
Grazie a Vittorio, Maurizio e Barbara che hanno messo a disposizione
le macchine per permettere a tutti voi di viaggiare senza bagagli.
Un infinito grazie ad AndRe grande amico e compagno di mille
avventure.
Grazie a chiunque, lassù, ha creato le montagne, l'acqua, il vento,
il verde, i fiori ... elementi senza i quali la nostra vita non
avrebbe senso...

Marco "Lupo"


Andrea "Andre" Crosetti

La via del sale...

Emozioni che iniziano a febbraio quando ancora fa freddo ma si inizia già a
scegliere le date, ipotizzare i budget, stilare l'itinerario, pensare al logo
delle magliette.
La Via del Sale è l'essenza della LISSTA Liguria, un fuoco ed un bicchiere di
vino, un sano giro fuoristrada ed amici di cui fidarsi.
I fantastici panorami delle Alpi Marittime ci hanno ancora una volta deliziato,
anche con un tempo abbastanza "luvego" (ma vi assicuriamo, abbiamo visto di
peggio!!!) sono sempre uno scenario splendido ed incantevole. I boschi cedui che
fanno presto spazio alle conifere quando si sale, i pascoli, le dure rocce... un
sogno da ripetere sempre più spesso.
Sabato sera la prova maxima
Io e Marco ci sentiamo per radio, la pioggia cade fitta.
Ma il consulto tra noi non era necessario. Appena arrivati i Defender è bastato
uno sguardo e la corsa simultanea a scaricare i bagagli.
Anche se fosse caduto il cielo sotto forma di pioggia, il campo si sarebbe fatto
lo stesso.
Forse incoscienti potreste pensare. Io avevo piena fiducia nella capacità di
Marco nel riuscire sia ad accendere il fuoco quanto a gestire le sorti della
serata.
Così è stato
Ci avete aiutato e dato fiducia; la festa è continuata, premiandoci con una
splendida notte stellata e tanto buon vino a dissetarci.
La Via del Sale in Transalp è iniziata quasi per gioco quattro anni fa; è stato
il quid che ha fatto incontrare me e Marco, da cui è nata una vera spontanea
amicizia, fatta di momenti unici su due ruote, di quei silenzi quando si sale
sulla vetta e si diradano le nubi, lasciano alla vista un indedito panorama.

I ringraziamenti:
Yuki, ormai ultima zavorra off road ad affrontare la Via del Sale, fedele alla
sella del Transalp anche sulle strade più impervie.
Ha subito la pioggia non senza conseguenze, senza mai lamentarsi. La mia donna
ideale ;)
Grazie di esistere e di seguirmi nelle folli imprese della vita, compagna di
vita.
Che dire di Max, anche se sta invecchiando e taglia i percorsi perchè sa di non
riuscire a farli con la stessa disinvoltura di una volta ;), è sempre la nostra
saetta. Se non fosse stato per un'africa twin ed una caduta sul melogno...
grazie di tutto, di esserci e di essere così come sei.
Walter che anche se alla prima esperienza in mezzo ad un'organizzazione ha
saputo chiudere il gruppo di Max in maniera egregia.
Mauri, compagno di avventure africane, grande amico, forse più pazzo di me anche
se non lo da a vedere. Ancora insieme per vedere tramonti ed albe in continenti
lontani.
Barbara, pilota eccezionale e amica, una donna un volante ;) occhio però a
quando fa retromarcia!!! Grazie per aver guidato il defender per tutti noi e
aver portato il prezioso piatto di Alì! spero presto di vederti a tra i catini
di El Mida al volante.
Un grazie sentito anche a Vittorio, nostro 4wd ufficiale, nostra bibbia in fatto
di viaggi e 4wd, che nonostante tutto anche qs anno è stato presente,
disponibile e prodigo di consigli.
Joe, qs anno impegnato a chiudere il secondo gruppo; presto nuove sgumme
africane per noi ;)
Quest'anno ci siamo divertiti, c'era una gran voglia di divertisi, di
spensieratezza, voglia di assentarsi da mondo normale per poter pensare per tre
giorni solo ad andare in moto e cibarsi.
Forse sono i tempi duri che stiamo vivendo tutti; ritrovarsi tutti insieme
accomunati da una stessa sana passione fa stare meglio.
Un grazie a tutti gli amici intervenuti, ai genovesi, finalmente coinvolti in
numero sufficiente, a Fabio Perugini che si è fatto una sgropata impossibile per
assaporare il gusto del muschio delle Alpi Marttime, ai veneti, a Fable anche se
ha perso la gara di rutti ocn il Ruggi, a Sputazzi, al Re, cui a Natale
compriamo una pettorina e un paio di stivali, al Lucido ed i Cloni, a tutti
quanti c'erano presenti, perchè la Via del Sale la fate voi, con il vostro
spirito di avventura e la voglia di passare un week end con quei matti di AndRe
e Marco.

Alcune considerazioni di fondo
Le radio: come diceva Marco compagne insostituibili delle prossime avventure. La
comunicazione in queste zone con il cellulare è spesso difficoltosa e avere le
trasmittenti portatili ci ha aiutato non poco. Per prendere decisioni al volo
sui percorsi e per tenere in contatto testa e coda del gruppo.
Le cavalcate: le ho sempre odiate, non mi piace stare in gruppi numerosi, ma mai
come qs anno ho capito quanto siano dannosi per tutti, partecipanti compresi.
430 moto su uno stesso percorso sono una minaccia per la sopravvivenza
dell'enduro.
Le gomme: chi non aveva i tasselli o era un manico o è andato piano. le nostre
predizioni si sono rivelate fondate, quindi mai più sterrogiri senza tassellate.

Un saluto
AndRe


Fabio "Fabiosky"

è stata una delle esperienze motociclistiche più intense che abbia mai provato
un grazie di cuore agli organizzatori (GRANDI!!) e a tutti i partecipanti

ciao
fabio


Max Viale

Ciao a tutti,

Anche la quarta edizione della VDS è andata, (questa è stata la mia
terza) e sono qui a fare un bilancio di questa edizione, è stata la
più dura in termini di percorso, condizioni meteo, e traffico sulla
strada.
La VDS da sempre regala emozioni forti ai partecipanti ed agli
organizzatori, personalmente ho un po' accusato lo stress da scontro
frontale ad ogni curva cieca dovuta a circa 400 partecipanti alla
manifestazione di Carcheri, che non rispettando praticamente nulla e
nessuno si sono fiondati sulle Nostre strade a manetta.
Sono qui ora a chiedere scusa se a volte sono stato scortese o
sgarbato con qualcuno di Voi, non èra mia intenzione mancare di
rispetto, probabilmente e solo il timore che qualcosa andasse
storto, e, per fortuna così non è stato.
AndRe e Marco dicono spesso che mi sto' rincoglionendo, forse hanno
ragione, effettivamente passati i 40 si comincia (parlo per Me) ad
essere un po' più apprensivi, sarà lo spirito di conservazione.
A bocce ferme mi sento di affermare che la VDS di quest'anno è stata
meravigliosa, e questo l'ho capito non dai report già scritti, dalle
quali traspare lo stato d'animo dei partecipanti, ma vedendo le
facce soddisfatte di tutti.
Voglio ringraziare quei due loschi figuri Genovesi, oltre che per la
Fiducia e l'Amicizia dimostratami, (mi hanno anche inserito nello
staff organizzativo di "transalpliguria") anche perchè ogni volta
che si mettono in testa qualcosa fanno l'impossibile perché il
tutto fili liscio, ed anche quest'anno ci sono riusciti, Marco deve
avere una forte Raccomandazione con l'Altissimo (vedi pioggia
cessata miracolosamente).
Un "Grazie" SPECIALE lo vorrei fare a Walter, grande Amico,
praticamente privo di esperienze organizzative,
alla seconda uscita in fuoristrada con quella che lui
definisce "Mucca gravida" (normalmente gira con un' Honda xr 400)
che si è visto appioppare un gruppo di moto da portarsi dietro,
penso che come Battesimo sia stato abbastanza pesantino, ma Lui non
si è perso d'animo, e credo abbia fatto un ottimo lavoro.
Un' altro ringraziamento ai piloti/esse dei mezzi fuoristrada per il
prezioso supporto logistico, senza di Voi il percorso dovrebbe
essere ridotto drasticamente e perderebbe sicuramente gran parte del
suo fascino.
Un "Grazie" PARTICOLARE a tutti i partecipanti che solitamente per
partecipare agli incontri della LISSTA LIGURIA si sciroppano
centinaia di KM. per passare qualche momento con Noi, è soprattutto
per Voi, che ogni volta un semplice giro in moto, si trasforma in
un'emozione da conservare gelosamente nel cassetto dei propri
ricordi.


Infine un po' di freddi numeri:
circa 300 KM. in due giorni,
1 foratura tripla (Lucido che succede? Non sei piu' allenato?),
1 filtro olio frantumato,
1 disco ant. KTM distrutto, (Clone hai capito che cosa è stato il
colpo?),
1 pulsantiera cruscotto KTM praticamente fusa (di colpo i KM
diventavano Miglia),
KG 1.2 di bruzzo spalmati su 3 pani di Triora,
21 bottiglie di Dolcetto (ottimo) scolate alla cena del Sabato,
circa 6000 Rutti equamente divisi dai nostri ruttatori ufficiali,
circa 10 aspiranti cantanti partecipanti al concorso "Lo
stonato/strodito dell'Anno 2005",
36 facce stravolte dal cibo al Pranzo di Domenica (Dijetto ti và
ancora un po' di gelato?),
40 volti soddisfatti ed emozionati per l'avventura trascorsa.

Un'Abbraccio Fraterno a Tutti

Massimo (Giletti) (Orange Fury) & Karo-Lina

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Paolo "Lucido" Lucidera

E si... dopo un ora a leggere le mail degli altri partecipanti cerco
di metter giù la mia :-))
Cosa aggiungere?
E' stata memorabile, un po' più difficile delle precedenti (io sono a
quota 3) e per me anche un po' sfortunata ma sicuramente avrò
qualcosa di vero da ricordare.
Partiamo dalle cose belle, a costo di ripetere quanto detto dagli
altri.
Rivedere gli amici, i posti che sono sempre magici, le strade
sterrate ma anche le fantastiche stradine asfaltate in particolare
l'ultima scendendo a Alberga dove ho potuto constatare tutte le doti
nei sorpassi suicidi del Clone 1 :-) i passaggi in quota, i salti
sulle veloci sterrate, il pranzo al fortino e ciliegina sulla torta
la notte nel bosco, bello bello bello…...
Quest'anno poi ad unirci ci ha pensato il tempo l'acqua e la fatica
per arrivare fino alla meta ha sicuramente innalzato lo spirito del
gruppo, con le "esplosioni" comiche attorno al fuoco (indimenticabile
il "viadelsale" rutto) e il "terremoto"del Joe summe, alimentate
anche dal buon rosso "di sola vera uva" gentilmente messo a
disposizione dalla "Lupo organisation".
La mangiata della domenica poi che dire…. Tutti sono partiti
appesantiti ma felici!!!
Quest'anno però mi ha perseguitato un po' di sfortuna iniziata
venerdì.
Decido come tutti gli anni di partire con calma farmi tutta statale
fino a genova con la stupenda val trebbia. E' l'ora giusta per
partire, vestito da moto mi appresto a caricarla ma... c'é qualcosa
che non mi quadra, i viaggi se pur brevi in solitaria mi piacciono
molto, tengo i miei ritmi divago quanto voglio guido e rifletto senza
bisogno di pensare a nessun'altro, stavolta però non ne ho tanta
voglia.. mahhh.. starò invecchiando :-) o forse quella strada (unica
alternativa umana all'autostrada) l'ho fatta troppe volte che orma
non ho stimoli. Ed allora alzo il telefono e chiamo i clone 1, "ciao
Gegé a che ora partite?" siamo pronti, un ora e siamo da te con il
carrello se vuoi :-)
Mezzo minuto di riflessione, pensieri contrastanti che si prendono a
pugni e poi mi esce un "ok"!
Mi cambio risistemo lo zaino, il tempo passa in un attimo...
Drinn... "Paolo siamo in clamoroso ritardo causa rottura di
qualchecosa" abbiamo almeno un ora di ritardo... che fai?".. mmm... é
tardi dovrei fare tutto in velocità, ok aspetto.
Drinnn..... "Paolo c'é un incidente siamo bloccati chissàquando
arriveremo" occheccazzo.... peggio di così... ormai devo farmi
l'autostrada che oggi odio più che mai... vabbé... ci vdiamo là... mi
cambio preparo la roba sulla moto, un paio di cosette che mi ero
dimenticato, pronto, chiamo per sicurezza se fossereo vicini
sicuramente li aspetterei "la strada é bloccata stiamo tornando verso
Riva" :-((. Ok pieno raso tappi nelle orecchie e via a tutta birra,
voglio metterci poco "levare subito quel dente che mi duole chiamato
autostrada". Dopo pochi km incontro Giorgio e Davide, benissimo! in
poco tempo arriviamo a destinazione.
Continuata il sabato sulla pietraia, dove accortomi che avevo
l'anteriore sgonfio, non mi sono fermato subito a causa della
stradina strettissima e ipertrafficata (maledetta VDS di Carcheri),
in un eccesso di sicurezza ho solo rallentato aspettando di trovare
uno spiazzo ma come ben descritto da altri sulla pietraia è proprio
la velocità che ti tiene in piedi, così la prima pietrona m'ha chiuso
lo sterzo e sbalzato dalla moto, nulla di grave anzi una caduta a dir
poco banale ma come detto un po' di sfiga ha voluto che la moto
cadesse proprio su due pietrone con il risultato del capolino rotto
il plexiglass fianchetti molto segnati, marmitta bozzata, pedalina
storta ecc. ecc. ecc…. Insomma se la lanciavo da una scarpata facevo
meno danni :-)) fortunatamente è tutta roba che ho in casa.
A proposito, la gomma era a 1.1Atm, con una lievissima perdita,
gonfiandola un paio di volte al giorno mi sono risparmiato lo
smontaggio.
E proseguita la domenica quando per montare una camera abbiamo dovuto
smontare TRE volte la gomma!! Con una inspiegabile pizzicata di
camera nuova nuova.
A quel punto mi sono messo Tranquillino tranquillino non ho forzato
mai (quello già il sabato) non ho riparato più nulla… e infatti tutto
è andato liscio. :-)
Avrei ancora molto da scrivere ma il tempo è tiranno non posso che
concludere con un caloroso grazie alla fantastica organizzazione e a
tutti i partecipanti e i mitici "sherpa" in Jeep :-)

Ciao
Paolo