2010 - Girostriscione Decennale in Argentina

Report di: Adriano Mendoza - Argentina
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Mi è arrivato dall'Italia un fazzoletto da firmare per il decennale della Lissta e così oggi l'ho portato a fare un giro per impregnarlo d'aria americana e fargli una foto sotto l'Aconcagua.
Parto con la sbacchettona , la mia nuova Africa Twin difettosa,lasciando dietro di me i tanti vigneti che costellano la terra di Mendoza e mentre comincio a salire le prime pendici della precordigliera ,un'aquila appollaiata su un palo della luce mi guarda con molta, forse troppa indifferenza. Il cielo non promette nulla di buono ed ho paura di trovare l'Aconcagua coperto da nuvole.
Nuvolozzi minacciosi mi accompagnano ed un'aria frescazzona con odore di pioggia mi fa pentire di non essermi vestito meglio, ma ormai sono in ballo.
Mi fermo ogni tanto a fare qualche foto perché nonostante il cielo oscuro i colori della cordigliera sono bellissimi ed i panorami ,anche se visti tante volte, non finiscono di stupirmi. Salgo tra curve veloci dove la sbacchettona mi fa prendere delle strizze e frena i miei desideri di pieghe più eccitanti. Il vento è intenso ma costante per cui non da troppo fastidio. Oltrepasso la zona di Potrerillos col suo lago artificiale e mi inoltro per la valle di Uspallata per una cinquantina di bei km pieni di curve, piccole gallerie, montagne variegate . Alla mia destra ed in basso il letto del fiume Mendoza che scende abbondante e torrentoso per la sua gola con un'acqua marrone a causa dei detriti che trasporta. Sopra il fiume, costeggiando la montagna , si può vedere la vecchia ferrovia transandina con gallerie scavate nella roccia e ponti che attraversano ora di qua ora di la il letto del fiume ed. ogni tanto qualche stazione abbandonata ricorda tempi migliori.
La montagna è brulla, e gli alberi sono quasi assenti.
Entro a Uspallata dove la presenza umana ha fatto crescere una piccola oasi. È una macchia verde in mezzo alla cordigliera, ma dura poco e riprendo la salita fino ad arrivare a Polvareda a 2200 metri di altitudine. Qui comincia il vento incazzoso che fa volare pure i sassi, ma per mia fortuna stanno scomparendo le nuvole ed comincia ad apparire l'azzurro del cielo. La strada è veloce con molte curve e poco traffico soprattutto di camion, forse perché è ora di pranzo. Questa è la strada che unisce l'Atlantico col Pacifico e collega il Cile con Argentina, Brasile Uruguay e Paraguay per cui il traffico di camion è sempre intenso.
Schivo un masso dietro una curva con relativa stretta di c..o e mi inabisso in un saliscendi serpeggiante tra montagne dai colori incredibili dove uno si sente veramente insignificante. È un immenso panorama preistorico che ti sovrasta e ti riduce animicamente ai minimi termini.
Ecco Puente del Inca a 2700 metri, un ponte naturale scavato dal fiume , coperto e colorato dai minerali rilasciati dalle acque termali che sgorgano più a monte. Anni fa era stato costruito un centro termale ,poi una serie di valanghe ha fatto capire che quassù il padrone è un altro e allora ciao terme.
Ancora 16 km ed arrivo alla Laguna de Horcones a 3000 metri da dove posso finalmente vedere l'Acongagua con un piccolo cappello di nuvole e scattare la foto rituale se il vento non mi svertiga il cavalletto .
Il viaggio di ritorno è caratterizzato da un vento cattivissimo con raffiche ora da destra ora da sinistra che quasi mi buttano o fuori dalla carreggiata o dall'altra parte e che mi accompagna fino ad Uspallata dove mangio un rapido panino e scendo verso casa .
Un breve acquazzone mette la ciliegina sulla torta; sono le 17,30 e dopo 400 km di divertimento è giusto lavorare un poco prima di finire la giornata.

Buon Decennale a tutti voi

Adriano
mendozargentina


Postrerillos
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Valle de Uspallata
Valle_de_Uspallata


Valle de Uspallata
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Adriano
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Puente del Inca
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Col nipote futuro lisstaiolo?
Col_nipote_futuro_lisstaiolo