2010 - Girostriscione Nicolosi (CT) - Castrovillari (CS) - 21 Febbraio

Autore del report:

Mauro Nassisi alias Mau 

Angelo alias Meccano71

Autore delle foto: Mauro Nassisi alias Mau

km percorsi: 430

Mau 
Mauro Nassisi alias Mau
 



Mauro Nassisi

Un rumore fastidioso mi interrompe il sonno...
provo a spiegarvi il tipo di fastidio: immaginate che il sabato sera siete stati fuori con gli amici, a far nulla di che, una chiacchiera, una tonnellata di arachidi, due ettari di patate fritte, una decina di boccali di birra…
immaginate di rientrare a casa alle tre di notte abbondanti, di svestirvi automaticamente e di addormentarvi la prima volta mentre fate la pipì in bagno;
immaginate quindi di veicolarvi in qualche modo dal bagno al letto e li di dimenticare quasi immediatamente cosa c'è intorno e cos'è successo.
A questo punto immaginate la sveglia che suona alle 06.00 del mattino: c'è chi sostiene che il mattino ha l'oro in bocca. Io vorrei aver loro in bocca, da masticare lentamente fin quando non si pentiranno di questa enorme stronzata che hanno messo in giro secoli e secoli fa. L'unica cosa che sento in bocca è una sensazione strana di arachidi che stanno facendo ordinatamente la fila per essere digerite, in parte utilizzate ed in parte messe ad adornare il mio giro panza.
Dormono tutti, moglie e ospiti, in punta di piedi tento di raggiungere il bagno;
guardo dalla finestra a scorgere il tempo: c'è un bel vento che scuote con forza gli alberi ma per fortuna è sereno.
Prima buona notizia: è sereno. Nel frattempo si sono fatte le sei e venti:'zzo che tardi!
Via di corsa: doccia, caffè, colazione, check list delle cose da non
dimenticare, vestizione, discesa alla moto, sistemazione degli oggetti nel bauletto, giubbotto, casco, guanti.
Ok, metto in moto: sono le sette e dieci e l'unico rumore nel circondario è quello della mia carotona. Do l'ultima occhiata in giro, c'è qualcosa che non mi convince. Cosa?
Ri check-list: navigatore, macchina fotografica, attrezzi di emergenza, impermeabile, guanti di riserva, documenti, libretto e adesivi del decennale, le bandierine sono appese… che cavolo mi manca all'appello? IL TUBO CON LO STRISCIONEEEEEEEEEEE!!!immagine
Mi sguanto,mi scasco e mentre tento di trovare un aggettivo che possa descrivermi in quella situazione (nel frattempo un'altra decina di arachidi si è fatta digerire) mi rifiondo in casa a recuperare il prezioso tubo; adesso c'ho il tubo. Non fate battute, non è l'ora, c'ho ancora il fegato sotto spirito e il piloro compresso da da un'orda di arachidi che tentano di evadere nella direzione sbagliata.
Lego il tubo al bauletto e finalmente posso partire: la moto è ben calda in quanto ho dimenticato di spegnere il motore durante tutto il percorso mentale-fisico alla volta del recupero del tubo-striscione. Ingrano la prima e, finalmente parto.
Ho appuntamento alle 7.50 al casello autostradale di Giarre con Angelo di Zafferana il quale si è offerto di tenermi scorta e compagnia fino al traghetto di Messina; sono le 7.28 dovrei arrivare per tempo, una ventina abbondante di km di stradine divertenti che scendono dai miei 700mslm a Giarre che è quasi sul mare.Nessun problema, pochissima gente per strada a quell'ora di domenica
mattina; in alcuni paesini si prepara il mercato della domenica, dai bar che trovo durante il mio passaggio vien fuori un forte odore di cornetti caldi e di pasticceria da colazione: per un attimo dimentico le arachidi e mi vien voglia ma con uno sguardo all'orologio do il via libera ad un altro drappello di arachidi verso la digestione.
Arrivo al casello, Angelo è già li, mi parcheggio di fianco: qualche istante di presentazione, due sorrisi e mezza chiacchiera e ci buttiamo sulla (pessima) autostrada A18 alla volta di Messina; ad una ventina di Km da Messina, vedendo la costa Calabrese, iniziano a vedersi nere nubi che spezzano l'azzurro che finora ci ha accompagnato; Messina ci accoglie con l'asfalto bagnato, un segno
che non mi mette di buon umore; un vento laterale bastardo a volte ci dona qualche preoccupazione ma, fortunatamente, arriviamo all'imbarco dei traghetti senza problemi di sorta; faccio il biglietto e ci avviamo verso le rampe per fare qualche foto.
Ma che foto e foto :-( il traghetto è in partenza, gli operai mi fanno segno di sbrigarmi a salire… il prossimo è tra quaranta minuti. Guardo Angelo desolato, lui mi incoraggia a salire e ci salutiamo al volo, senza aver fatto neanche uno scatto. Mi spiace, mi spiace per Angelo soprattutto che è arrivato fin li senza aver il piacere di una fotina ricordo. Ma gli ho conservato un adesivo! 
Alla prima occasione glielo consegnerò, Angelo se l'è di certo meritato!
Entro nella pancia buia del traghetto, sono l'ultimo mezzo in coda, dietro di me lentamente si chiude la rampa e decine e decine di formichine escono fuori da tutte le scatolette che si trovano nella pancia del bestione e si avventano verso le scalette che portano al salone; prendo lo striscione, la macchina fotografica e mi metto in fila insieme alla moltitudine di animaletti che tenta di recuperare i ponti e l'aria aperta e la luce.
Il traghetto si è già discostato dalla banchina, Messina lentamente si
allontana, il vento sferza e batte con forza sul ponte superiore, è impossibile fare una foto allo striscione; scendo al ponte mezzano, il vento è comunque presente con forza ma alla fine trovo un angolino non troppo battuto e riesco, legandolo alla meno peggio, a fare una foto dello striscione sul ferribòtto.
Sarà l'unica foto che riuscirò a fare fino a destinazione, fino a Castrovillari.
Scendo dal traghetto con la disperata speranza che il tempo regga il più possibile. E' coperto, ha piovuto, ma al momento non piove più. Guadagno l'autostrada e… ecco il primo cantiere, manco il tempo di entrare :-/ Credo siano una cinquantina di chilometri fatti su una sola carreggiata a doppio senso di circolazione, una noia terribile ma il tempo regge.
Poco prima della mia uscita programmata, Pizzo Calabro, mi si accende la riserva, mi fermo ad un'area di servizio, cappuccino e torta (le arachidi sembrano aver completato il loro ciclo), benzina e… e quasi quasi mi metto l'antipioggia, che guardando verso il mare il tempo non sembra proprio dei migliori.
Riparto, dopo qualche chilometro esco e guadagno a SS18 tirrenica…e li… il diluvio universale!
Il mare imbestialito spinge con cattiveria immense onde cariche di spuma verso la spiaggia, il vento da ovest arriva con violenza e l'acqua scende giù che si predica; pazienza, niente foto al momento. Le farò ad Amantea. Diluvio.
Le farò a Guardia Piemontese: diluvio e accesso vietato per non so quale manifestazione al centro storico. Prendo la SS283 e vado verso San Marco Argentano, la pioggia è diminuita ma il freddo si fa sentire in quanto stiamo rapidamente salendo di quota; a circa 600mslm trovo un cartello che indica la SS283 interrotta a causa frana in località Cetraro; devio, prendo una provinciale interna che va in direzione nord, con un po' di culo e di pazienza,
attraversando campi agricoli, fattorie, facendo scappare oche e galline dalle strade di campagna nelle quali mi sono ritrovato finalmente ritrovo un'indicazione amichevole: Frascineto. Frascineto è vicino Castrovillari.
Sono quasi puntuale, è l'una e dieci, arrivo al centro storico e mi metto in contatto col tedoforo discendente, Adriano, e dopo pochi minuti ecco arrivare i quattro dell'apocalisse in sella ai loro destrieri di ferro e di fuoco:
presentazioni di rito, conosco Adriano, Donato, Giovanni e Michele (spero di non fare errori con i nomi); siamo indecisi se prima pranzare o prima fare foto e passaggio del testimone; uno sguardo al cielo ci toglie ogni dubbio e facciamo prima le foto e poi il pranzo.
Ad un bel tavolo di un bel ristorante ci rinfranchiamo con un pranzo succulento e ripaghiamo parte delle nostre fatiche con una bottiglia di Morellino di Scanzano per niente male.
Chiacchiera, firme e scritture sul libretto di viaggio, consegna del materiale ad Adriano e, nel frattempo si sono fatte le tre e mezza. E' il caso di cominciare a fare strada per il ritorno; fuori dal locale ci facciamo l'ultima foto tutti imbacuccati per la partenza, ci salutiamo e ci diamo appuntamento in LISSTA e, con un po' di fortuna e buona volontà, al Decennale!
Grazie Angelo per la compagnia, grazie ad Adriano, Donato, Giovanni e Michele per l'incontro e per la disponibilità, grazie LISSTA per avermi dato la possibilità di vivere quest'esperienza. Mi mancava un'esperienza LISSTA dal 2005, se non erro. Era tempo di tornare all'ovile ;-)
Il viaggio di rientro non ha molto da narrare, tutta autostrada, un po' d'acqua fin sotto Cosenza e poi solo tanto freddo :-(; in totale circa 800km.
Appena potrò pubblicherò le poche foto che ho fatto…

Ciau!

mau! (e la sua carotona nera)

un po di foto:
dal salotto di casa mia
l'ho portata pian piano sull'Etna. Da quota 700mslm le ho fatto prendere una prima boccata a quota 1400 circa
per poi proseguire fino al punto più alto raggiungibile con i mezzi: quota 2000...
purtroppo a causa del vento non ho potuto srotolare lo stendardo :-(

Approfittando della cortesia di un turista siamo pure riusciti a fare una foto insieme, Striscio e io...
Dopo la montagna... il mare...
qui eravamo al porticciolo di CapoMulini, frazione vicino la turistica AciTrezza.



Angelo

Grazie a coloro che mi hanno fatto avere i recapiti di Mauro. Ieri ci siamo sentiti, e dati appuntamento per stamattina. Io purtroppo posso accompagnarlo fino a Messina. Ci incontriamo alle 7,45 al casello di Giarre. io arrivo qualche minuto prima di lui. Sento un rombo dietro di me, e vedo una moto arrivare: sorpresa! Pensavo che arrivasse una TA, ma mi vedo arrivare un Kappone! Un minuto per le presentazioni, e per vederci in faccia, e partiamo subito per Messina. Il tempo alla partenza è splendido: ci sono una decina di gradi, ed il cielo è senza una nuvola, ma a circa 20 Km da Messina, si intravede come in Calabria stia piovendo, ed a Messina il cielo è nuvoloso. L'asflto, che già da asciutto è pessimo, comincia ad essere umido, con qualche pozzanghera, quindi decido di diminuire un pò la velocità. Appena usciti dal casello di Messina c'è una scritta in un cartellone luminoso: VENTO FORTE PROCEDETE CON PRUDENZA. Nemmeno il tempo di leggere, che una folata di vento abbastanza forte mi fà capire che quella scritta non è stata messa tanto per scrivere qualcosa. Mi aggrappo allo sterzo, e qualche altra folata mi mette un pò in difficoltà. Mauro mi sembra tranquillo, anche perchè mi pare che sia abbastanza imponente come fisico, mentre io tra me e me pensavo che a differenza di quando guardi la bilancia e pensi di iniziare una dieta, volevo avere a bordo qualche chilo in più! Messine è quasi deserta (sono le 8,30 di domenica, ed è comprensibile)e ci avviamo all'imbarco dei traghetti. Mauro fà il suo biglietto, e quindi cerchiamo un posto per fare qualche foto. Colpo di scena: il traghetto stà per partire, ed il prossimo parte dopo mezz'ora almeno. Allora con l'amaro in bocca dico a Mauro di andare, visto che ancora deve fare un sacco di Km, e per giunta con il tempo che non promette miglioramenti. Ci salutiamo più in fretta possibile, e lo guardo mentre entra nel traghetto, con lo striscione legato sul bauletto. Non l'ho nemmeno visto , e non ho nemmeno una foto per documentare che io anche se per poco C'ERO!. Pazienza. Faccio dietro front, e riprendo l'autostrada per rientrare a casa. Davanti a me il tempo migliora in direzione Catania, ma perso a quello che troverà Mauro per strada, che non sarà come quello qui ai piedi dell'Etna. Rientro, e mentre scrivo, Mauro è ancora in viaggio, ed io fuori dalla finestra vedo un sole splendido e 14 gradi, che non sono male.
Il resto lo aggiungerà lui che come tedoforo ufficiale, stà portando avanti la sua missione!!
A presto
Angelo TA'98 NERANERA Etna