2010 - Girostriscione Bari - Torre Maggiore (FG) - 7 Marzo
Solo 24 ore, ma intense. Per un giorno mi sono sentito ancora di più uno di voi uno della Lissta.
Il mio giro striscione è cominciato ieri alle 12 a Bari, con l’abbraccio agli amici di Taranto, al mitico Professore che mi passava quel pezzo di plastica che però pulsava fra le mie mani, quasi scottandole.
E la gioia di stare con persone che avevo solo sentito nominare, che sapevo essere la storia della Lissta Pugliese.
Il potere abbracciare persone con cui avevo condiviso i miei primi anni di transalp.
Ma più di tutto quel tubo lì sul mio sellone come una dolce amante, da coccolare per tutti i 50 chilometri sino a casa.
E la gioia di spiegare alle mie bambine che cosa era quel manifesto con su disegnata l’Italia, cosa voleva dire.
Poche ore di sonno ed ero di nuovo lì a guardare la mia moto da troppo tempo in attesa di poter tornare a correre, a macinare strada e emozioni.
Uno sguardo allo striscione, un ultimo controllo o forse un ultimo momento per stare lì da solo con lui e poi alle nove precise il rumore della moto di Angelo che ha dato inizio alla tappa del giro striscione di oggi 7 marzo. Primi chilometri e si arriva a un ponte di oltre 2000 anni che troneggia sull’Ofanto. Qui ho appuntamento con Pasquale che si è rivelato un abile conoscitore di luoghi storici della nostra regione.
Alle 10,30 precise insieme noi da sud e pasquale da nord imbocchiamo il viale di accesso al ponte. Se l’avessimo concordato non ci saremmo riusciti. Tempismo perfetto.
Saluti abbracci, considerazione sul tempo e via a fare foto.
Neanche il tempo di risalire in sella e siamo diretti verso Castel di Fiorentino a Torre Maggiore.
Sosta per un caffè e per far riscaldare le mani arriviamo all’ingresso del parco archeologico.
Uno squillo a Manè e sento che è un po più avanti di noi su uno sterrato.
Non poteva essere diversamente.
Raggiungiamo il gruppo degli abruzzesi e l’emozione di abbracciare Marty è grandissima.
Salutare Manè e come rivedere un amico che si è lasciato la sera prima giù al portone.
Presentazioni con gli intrepidi Abruzzesi che hanno sfidato il freddo e il ghiaccio per raggiungerci e via ad altre foto, passaggio dello striscione e passeggiata fra le rovine.
Pasquale anche in questo è stato magnifico. Il posto merita di essere visitato.
L’aver consegnato lo striscione a Martina ha reso il tutto meno doloroso ora guardo il tutto nelle mani di Marty e per un attimo mi sento abbandonato.
Raggiungiamo il ristorante e fra risa e scherzi si fanno le tre.
E’ ora di lasciarsi. Un groppo mi stringe la gola saluto cercando di mantenere le lacrime nascondo tutto con il casco e insieme ad Angelo, compagno inestimabile di viaggio, torniamo a casa.
Quattrocentodieci chilometri in due giorni. Che Gioia.
Ora potrò solo seguire le vicende dello striscione, ma so che sono stato anche io parte di questa storia.
Luca {Lawyer}
P.s. Le emozioni che ho provato le vorrei dedicare a ELIO. Grazie
lo striscione sull'ofanto
dieci anni di lissta su 2000 anni di storia
l'incontro
pugliesi e abbruzzesi
passaggio dello striscione
rovine
serve un geometra
non siamo stati noi
dalle selle alle ... sedie
e mo dovremmo ripartire