2010 - Girostriscione Brinzio (VA) - Camorino (Svizzera) - 18 Aprile

Autore del report: Alessandro Margnetti alias Orso

Autore delle foto: Alessandro Margnetti alias Orso

Km percorsi:

Tedofori:

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Alessandro Margnetti alias Orso
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Luca Barozzi alias Batelott
 

Lo striscione è uscito dall'Europa e si è ricongiunto con un altro pezzetto extraeuropeo proveniente dall'Argentina. Altri arriveranno in seguito.
L'appuntamento toscano si avvicina e tutto si ricompone.
Partito da casa sotto un cielo basso e piovigginoso, punto veloce verso Ponte Tresa. Risalgo la Valganna, piombo dal versante del Ceresio su quello del Verbano e raggiungo la ventina di attavolati che si sono dati appuntamento a Brinzio per passare il testimone a Luca Barozzi, che contrabbanderà lo striscione su suolo elvetico.
È una bella occasione per rivedere facce vecchie e nuove, alcune non le vedevo da qualche anno ma "ciao, ciao!" e come sempre ti sembra di aggiungere un punto e virgola a un discorso interrotto ieri.

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Un ulteriore regalo sono due bustine che Remo mi consegna: sono i semi della jarrilla (Larrea nitida o Larrea divaricata; i semi provengono da due piante diverse), una pianta aromatica tipica delle Ande che vorrei provare a coltivare.
Dopo un po’ di pappardelle, torta, vino e chiacchiere, giunge il momento dei saluti e del passaggio di consegne fra Elio e Luca.
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Il grosso della combriccola, per vie diverse, tornerà nella Lombardia profonda. Luca, Ranger e io risaliamo la sponda orientale del lago per portare lo striscione Svizzera. Un funzionario doganale italiano, gentilmente, timbra il passaggio del quaderno che accompagna lo striscione. I finanzieri avevano opposto un "NO NO, siamo militari!" a Luca, come se questo avesse loro fatto una proposta indecente.
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Risaliamo la costa più settentrionale del Verbano. Per abitudine lancio un’occhiata alle piccole onde, solcate da svassi e germani.
Ranger deve ancora andare fino a Domodossola e non si ferma. Però firma la sua testimonianza sul taccuino previsto all'uopo, previsto con un po' di spirito minimalista, se posso essere sincero...
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Con Luca testimoniamo rapidamente la presenza dello striscione in queste terre contese da svizzeri e milanesi, prima con una fotografia davanti al più alto dei tre castelli di Bellinzona, quello di Santa Barbara o di Sasso Corbaro, il più recente dei tre castelli e il solo ad essere stato concepito per contrastare gli attacchi provenienti dalla Lombardia. Gli altri furono pensati dai lombardi per contenere le spinte confederate.
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Scendiamo nuovamente su Bellinzona poi documentiamo il passaggio dello striscione al tedoforo rossocrociato con una serie di scatti davanti a una linea di fortificazione che, a metà dell'Ottocento, avrebbe dovuto contenere un eventuale attacco austriaco dalla Lombardia verso la Svizzera.
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Tra i vigneti coltivati a Merlot lasciamo correre un pensiero al nostro amico Adriano, fra i vigneti coltivati a Merlot, a Cabernet e a Malbec nei pressi di casa sua.
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Poi un rapido arrivederci. Con Luca ci ritroveremo sabato prossimo.

Ciao!
ale